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Millésime

Gli champagne Vilmart? Una sicurezza! Sempre

A costo di ripetermi: considero Laurent Champs uno dei migliori produttori di champagne. Da quando ha ricevuto il testimone di Vilmart dal papà René (1990) è riuscito nell’impresa...
di Alberto Lupetti

Vilmart Grand Cellier d’Or 2014

A costo di ripetermi: considero Laurent Champs uno dei migliori produttori di champagne. Da quando ha ricevuto il testimone di Vilmart dal papà René (1990) è riuscito nell’impresa di fare crescere ulteriormente quelli che erano già champagne d’eccellenza. E pensare che, come ripete lo stesso Laurent, “Vilmart è un paradosso, perché fa champagne da Chardonnay in terra di Pinot Noir!”, però forse è proprio questa la sua forza. Anche se va detto che Vilmart convince pure e abitualmente con gli champagne più semplici e territoriali (Grande Réserve e Cuvée Rubis, in futuro è atteso un Blanc de Noirs, vedremo…), dimostrando così un’ecletticità notevole. Il tutto nel più rigoroso rispetto della tradizione, perché gli champagne Vilmart sono fermentati in legno senza malolattica.

Uve Chardonnay
Il paradosso Vilmart: nonostante si trovi a Rilly (parte nord della Montagne de Reims), la maison è più legata allo Chardonnay, in vigna così come negli champagne più importanti.
Laurent Champs
Laurent Champs, al timone dal 1990, sta dimostrando un’abilità encomiabile che l’ha reso uno degli attori di primo piano dello champagne.

Un mesetto fa ho raccontato la nuova annata dello champagne di punta di Vilmart (da due anni ‘costretto’ a condividere il vertice della gamma con il Blanc de Blancs…), quel Cœur de Cuvée 2011 che ci ha nuovamente stupito anche a fronte di un’annata non facile, e ora è la volta del fratello minore, il Grand Cellier d’Or 2014, anch’esso a fronteggiare un’annata non proprio da annali. Un’annata di ottime maturità e acidità, resa più che buona, ma caratterizzata da andamento stagionale non facile. Alla fine, però, può essere classificata come un’annata classica, anche se non certo al livello della 2013. Prima di vedere alla prova dei fatti il Grand Cellier d’Or 2014, però, vediamo la carta d’identità di questo champagne che potremmo identificare come il ‘classico vintage’ di Vilmart. L’assemblaggio è il medesimo del fratello maggiore e, in realtà, le uve provengono dalla medesima vigna, il lieu-dit ‘Les Blanches Voies’, forse il più importante appezzamento della famiglia Champs per estensione ed età. Ecco, uno dei ‘segreti’ di Vilmart è la ridottissima frammentazione dei vigneti (altro aspetto anomalo in Champagne), visto che gli 11 ettari di proprietà sono suddivisi in ‘sole’ 12 parcelle che nel complesso distano solo 800 metri dalla maison, quindi si tratta di blocchi estesi ed omogenei tra loro. Per quanto riguarda ‘Les Blanches Voies’, poi, le piante più vecchie, quelle con più di 60 anni, sono destinate al Cœur de Cuvée e al Blanc de Blancs, le altre, quelle comunque con circa 50 anni d’età, sono selezionate per il Grand Cellier d’Or e questo giustifica la produzione limitata dei tre champagne. Tutti e tre condividono anche la fermentazione in barrique usate di Mersault, ma, dopo il tiraggio, la maturazione sui lieviti del Grand Cellier d’Or si ferma a 4 anni e il dosaggio è un po’ più alto, sui 7 g/l.

Controetichetta Vilmart Grand Cellier d’Or 2014
Sempre ricche di informazioni le controetichette Vilmart…

Grand Cellier d’Or 2014

Bottiglia di Grand Cellier d’Or 201420% Pinot Noir, 80% Chardonnay
dég. giu. 2018 – Beh, a dispetto del valore intrinseco dell’annata, anche questo 2014 firmato Laurent Champs sembra essere un eccellente champagne, che scende in campo con un naso ricco a ricordare prima di tutto lo zenzero candito e la pasta di mandorle, poi l’agrume, giustamente anche il frutto (ciliegia bianca), infine la mineralità, il tutto in una sensazione più di verticalità piuttosto che semplicemente di freschezza. Ma è la bocca a sorprendere, in positivo ovviamente: materica al limite dell’opulento, ha una spinta acida spiazzante che rende lo champagne incredibilmente filiforme ma denso nello sviluppo, ovvero concentrato di energia, per chiudere poi trionfalmente sapido e piccante. L’annata è stata tanto rispettata quanto magistralmente interpretata attraverso uno champagne che ha dolcezza e sapidità, potenza e leggerezza. Ed è assolutamente Vilmart nella sua bella personalità. Bollicina straordinaria a parte… Bravo Laurent! Ancora una volta.
Voto: 93/100

(hanno partecipato alla degustazione Daniele Agosti, Federico Angelini, Marcello Bergonzini)

A questo punto, molti si chiederanno quali saranno gli champagne millesimati (quindi oltre i classici sans année) presenti in Grandi Champagne 2020-21 (a proposito, è iniziata la vendita en primeur della Limited Edition, che sta andando benissimo, quindi vi ringraziamo sin d’ora della fiducia!), visto che Cœur de Cuvée 2011 e Grand Cellier d’Or 2014 sono stati presentati qui su questo sito… Beh, le prossime annate, ovviamente, quindi la 2012 e 2015 rispettivamente (due grandissime annate, peraltro), presentate in anteprima, ovviamente. Già, oltre ad avere più etichette recensite e tanti nuovi produttori, Grandi Champagne 2020-21 non verrà meno a quella felice tradizione che vuole diversi champagne ‘di peso’ presentati in anteprima. Un lavoro non facile, visto che la valutazione di uno champagne in forte anteprima richiede responsabilità e attenzione, ma alla fine appagante perché esalta la testimonianza della stima e della fiducia che i produttori di champagne, maison e vigneron, hanno nei nostri confronti.

Gli champagne Vilmart sono distribuiti in esclusiva da:
Liaison – tel. 0744/9556 – www.famigliacotarella.it

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2 risposte a “Gli champagne Vilmart? Una sicurezza! Sempre”

  1. Buongiorno Alberto, mi riallaccio a questo articolo in quanto ho recentemente acquistato un Gran Cellier Dor 2018.
    Sulla Sua ultima guida recensisce il 2019, rimanendo sorpreso per la sua bontà e considerandolo tra i migliori di sempre. Cosa mi può dire di questo 2018, anche in considerazione che vorrei invecchiarlo per una decina d’anni? A qualche consiglio per altri millesimati 2018 di medio prezzo da lasciare in cantina parecchio tempo? Grazie come sempre per l’ottimo lavoro.

    • I Vilmart invecchiano molto bene. Il quanto, però, diventa anche una questione di gusti. Nel caso della 2018, è stata un’annata particolare per via del raccolto enorme e questo ha reso molto vini ‘leggeri’ se non proprio diluiti. Per questo motivo, sul lungo invecchiamento ci andrei cauto.
      Altri 2018? Molti devono ancora uscire…

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