Un clos a Reims e un’annata dimenticata
Le degustazioni di Grandi Champagne 2022-23 ci hanno messo di fronte, in quest’edizione più che mai, a una miriade di bottiglie da assaggiare. Non fine a loro stesse, ovviamente, ma al fine di proporre un volume più ricco che mai. Tuttavia, per quanto la prossima edizione della guida sia sensibilmente cresciuta in numero di pagine (in origine ne erano previste 608, poi siamo dovuti salire a 624, ora abbiamo chiuso a 640 pagine!), non saremmo mai riusciti a pubblicare tutte le degustazioni positive (gli champagne che non ci convincono, oramai dovreste saperlo, vengono scartati, la guida è una ‘selezione’, che sia chiaro), ragion per cui abbiamo dovuto fare delle scelte. Alla fine, le schede di degustazione che non andranno in guida saranno pubblicate soprattutto nel Club e in parte anche qui, sul sito ‘tradizionale’.
In quest’ottica si colloca la degustazione di Lanson, che tra gli champagne di punta non vede la Noble Cuvée, tuttora ferma alla 2002 e prossima a un radicale rinnovamento. Pertanto, l’attenzione sarebbe puntata sul Clos Lanson, ma il 2009 (che anticipa il 2008) lo abbiamo già pubblicato nella scorsa edizione in super anteprima… Poiché era troppo presto per l’anteprima del 2008, la maison ha pensato bene di inviarci in degustazione lo champagne attualmente sul mercato (e lo sarà anche per buona parte dell’anno prossimo), il Clos Lanson 2007, peraltro già pubblicato, sempre come anteprima, addirittura in Grandi Champagne 2018-19. Lo abbiamo assaggiato, ne è venuta fuori una gran bella degustazione, ma alla fine abbiamo preferito fare spazio al LVC 1979, ragion per cui ecco qua la degustazione.

Il clos di Lanson è non solo l’unico vigneto sopravvissuto all’ultimo cambio di proprietà, quello del 2006, ma è anche uno dei soli due clos presenti nella città di Reims (l’altro è il gigantesco Clos Pompadour di Pommery). La sua estensione è di un ettaro ed è tutto a Chardonnay, piantato tra il 1962 e il 1986 con materiale di selezione massale effettuata negli splendidi vigneti di Lanson dell’epoca. Il suolo è di craie belemnitica, quella tipica di Reims, molto drenante, e all’interno delle mura viene a crearsi un microclima unico, con una temperatura media superiore di 2-3°C rispetto a quella della vicina Montagne de Reims, a tutto vantaggio dell’ottimale maturazione delle uve, sempre intorno agli 11° potenziali, ma senza perdere in acidità. Il vigneto è da oltre mezzo secolo coltivato in regime rigorosamente organico.
Nel 2006 è Jean-Paul Gandon, lo storico chef de cave, ad avere l’idea di farne un nuovo champagne, che sia molto identitario tanto della tradizione champenoise, quanto dello stile Lanson, quindi pensa di fermentare le uve del clos in barrique di Borgogna (più qualche fût da 300 litri), senza malolattica ovviamente, e poi tenerlo a lungo sui lieviti, anzi dimenticarlo in cantina. Espone l’idea a Philippe Baijot (da poco insediatosi come presidente e azionista della maison) che gli dà il via: la nuova vita di Lanson non può cominciare meglio!

Però, è stato poi il successore di Gandon, l’abile Hervé Dantan, a tenere battesimo i Clos Lanson usciti finora, di cui ha curato la scelta della liqueur, oltre a essere chiamato al compito di firmare gli champagne Lanson dal 2015 in poi. Dopo il 2006, dunque, ecco il 2007, ‘tirato’ nell’estate del 2008 in 7.390 bottiglie, poi lasciato maturare con pazienza per 8 anni sui lieviti e, infine, dosato a 3 g/l.
Clos Lanson 2007
100% Chardonnay
dég. lug. 2016, bott. n. 2.410 – In estrema sintesi potremmo dire che lo champagne è, al netto della personalità del clos, estremamente didattico dell’annata: matura al naso, freschissima in bocca. Ma, ovviamente, c’è di più. Con l’attesa, la maturità olfattiva si dissipa per lasciare il posto a note vegetali, man mano accompagnate dalle tostature del legno, anche lievi spunti di resina, poi richiami alla polvere di cacao, alla papaya matura, infine agli agrumi, in un contesto di bella freschezza. Lo champagne evolve molto nel calice, invece la bocca è più immediata e netta: tesa e levigata, talmente elegante da poter sembrare sottile, affusolata nella progressione, legata a doppio filo alla mineralità ‘dolce’, quindi pietrosa, che permea tutto il finale sui ritorni di resina e di papaya, oltre a una fine sapidità. E quando pensi sia finita così, scopri una persistenza gustativa veramente tenace, oltre a una certa asciuttezza.
Voto: 94(97)/100
Se gli appassionati lo godranno con grande piacere da solo, questo Clos Lanson 2007 sta benissimo anche a tavola, a nostro avviso a fianco di una sontuosa sogliola alla mugnaia, fatta come… Dio comanda! Oltre a questo, lo champagne rappresenta l’ennesima conferma del valore di un’annata ingiustamente sottovalutata, oltre a essere, beninteso, un gran bello Chardonnay, fatto in un territorio inusuale come quello di… Reims. Valore del clos a parte.
Gli champagne Lanson sono distribuiti da:
Duca di Salaparuta – tel. 091/945201 – www.duca.it
Finalmente sono tornati gli articoli!!! interessanti come sempre 😉
Grazie! Piano piano mi rimetto in carreggiata…