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Nel calice di Vania

Jacquesson, 739

La 7xx di è una vera e propria filosofia, una nuova concezione dell’idea di sans année nata con i fratelli Chiquet e ripresa, invero, da numerosi altri produttori...
di Vania Valentini

jacquesson 739

La 7xx di è una vera e propria filosofia, una nuova concezione dell’idea di sans année nata con i fratelli Chiquet e ripresa, invero, da numerosi altri produttori nel corso degli anni. Nasce in Jacquesson con la cuvée 728 a rappresentare il settecentoventottesimo assemblaggio dal centenario dalla maison (la decima più antica in assoluto) e porta, in percentuale maggioritaria, l’annata 2000. Da allora, un assemblaggio diverso ogni anno si riflette in un numero progressivo – uscirà a breve la 745 – in grado di regalarci uno champagne che porta in superficie le caratteristiche dell’annata base assieme alle sfumature dei vini delle vendemmie precedenti che, qui, entrano nell’assemblaggio in misura ridotta. Un vino in continua crescita, mutazione e uno stile, quello degli champagne Jacquesson, che predilige il carattere al fascino, la vinosità alla verticalità, la contraddizione alle facili simmetrie. Champagne che trascendono ogni categoria, ogni tipologia, capace di conquistare il cuore degli appassionati e di farsi ricordare a lungo (soprattutto se conservati in cantina qualche anno dopo la sboccatura).

La Cuvée 739 è basata sull’annata 2011 (annata fredda e molto umida in Champagne) ed è frutto di un assemblaggio 57% chardonnay, 22% meuneir, 21% pinot noir., con un 31% di vins de réserve. Deg. Ottobre 2015 e dosaggio 3,5gr/l

Si apre su note speziate e frutti ammiccanti come gli agrumi e i frutto rossi in confit per poi sfumare, con l’evoluzione, su suggestioni di sottobosco: rovo, roccia, muschio, ribes nero, funghi champignon, cenere. Intrigante e introspettivo, muta continuamente divenendo sempre più suadente e dal profilo vinoso, caldo. Così al palato, ancora freschissimo ma dalla bocca cremosa e progressiva, succosa di agrume e dalla verve salina, dove il sorso è ampio, risoluto ma dallo sviluppo gustativo omogeneo e goloso. Affascina e finisce in un attimo.

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8 risposte a “Jacquesson, 739”

  1. Buon pomeriggio Alberto,
    che bello leggere ogni volta che esce un articolo sul blog oppure la nuova guida qualcosa su Jacquesson per me che sono un grandissimo fan della maison.
    Colgo l’occasione (oltre che per rinnovarti i miei complimenti poichè sono un tuo lettore e sostenitore) per sottoporti una questione.
    a fine maggio sto organizzando insieme ad alcuni amici una degustazione in un ristorante che prevederà una verticale di Jacquesson. Le persone sono 8 e le bottiglie che vorrei mettere in campo sono le seguenti: 736 DT, 737 DT, 738DT, Avize Champ Chain 2008 e 2009, Dizy Corne Bautray 2009, Ay Vauzelle terme 2008, Millesimèe 2000 DT, Millesimèe 2002DT. Lascerei fuori il Terres Rouges 2012 e 2013 poichè troppo vicini con il dogorgément.
    A tuo parere in che ordine di servizio suggeriresti di mettere queste sopraccitate bottiglie, tenendo conto di fare 3 batterie da 3 bottiglie per pietanza (antipasto, primo, secondo per intenderci).
    Sembra facile ma non lo è…!
    Grazie
    Alberto

    • Accidenti, che bella batteria!
      Io farei prima tutte le 700DT in ordine decrescente, quindi prima batteria 738, 737 e 736.
      A seguire i tre Chardonnay, quindi Champ Caïn 2009 e Corne Bautray 2009 più Champ Caïn 2008.
      Quel capolavoro del Vauzelle 2008 lo farei stare da solo.
      Infine chiuderei, magari mangiando vista la loro maturità, i due msilleimati DT, quindi 2002 e 2000.
      Buona degustazione!

  2. Gentile Vania mea culpa mi ero perso questa bella rubrica da te seguita personalmente. Mi sono rivolto ad alberto ma ovviamente rivolgo anche a te la questione posta poco sopra. Grazie

    • Buongiorno Alberto, ci mancherebbe! Grazie per la stima e l’attenzione.
      Tuttavia, riguardo alla questione Jacquesson, lascerei ad Alberto la parola in quanto sta proprio recentemente presentando delle verticali di Jacquesson: credo quindi che sia più aggiornato di me sullo stato attuale delle bottiglie. Gli giro la richiesta. A presto!

  3. eccomi con qualche sintetica considerazione della prima parte della degustazione.
    738 DT buona, piacevole, matura il giusto. Purtroppo deve vedersela con due mostri…
    737 DT e 736 DT due champagne monumentali, il primo si riconferma ad altissimi livelli, Il secondo, tuttavia, mi ha onestamente stupito: ha un’acidità e una freschezza di uno champagne con 2 anni dal dégorgement ( e non gli effettivi 6…), potrebbe tranquillamente invecchiare per altri 5 anni.
    2002 millesimée DT champagne giustamente maturo, profondo, è venuto fuori tutto il pinot nero con le sue note di pesca e prugna. Champagne gourmand per appassionati del genere, non per tutti.
    “purtroppo” ho dovuto rimandare il Champ Caïn 2008 e il Vauzelle Terme 2008 ad una seconda degusazione poichè eravamo arrivati….al pieno!

    • Beh, dopo quella batteria ci sta che quei due Lieux-Dits fantastici meritino un’altra occasione tutta per loro!
      Per il resto, sì, siamo d’accordo. 736DT e 737DT sono figli della loro annata, ma la 2009 in casa Jacquesson continua ad avere un vantaggio sulla 2008, come fu all’epoca per la 1989 sulla 1988…

  4. Ho la possibilità di entrare in possesso di una delle rare Dizy Corne Bautray Dégorgement Tardif 2002. Non so cosa aspettarmi da questo champagne. Non sono riuscito a trovare una recensione nè opinioni di chi lo ha già bevuto. Tu sai darmi qualche indicazione in più? sarà sulla stessa lunghezza d’onda del 2002 millesimèe DT ?

    • Fosse stato Champ Caïn o Vauzelle Terme non avrei avuto dubbi. Con il Corne Bautray si tende più alla vinosità e alla maturità, il che lo avvicina molto al 2002 DT…

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