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Nel calice di Vania

Dolomis, Trento Doc

Diversi sono i moventi che possono indurre un imprenditore a scommettere sulla produzione di un metodo classico: un sogno, la passione per il proprio territorio e l’esigenza di...
di Vania Valentini

bottiglia e calice di dolomis, Trento doc

Diversi sono i moventi che possono indurre un imprenditore a scommettere sulla produzione di un metodo classico: un sogno, la passione per il proprio territorio e l’esigenza di mettersi in gioco investendo su un vigneto d’eccezione.
È quello che è successo a questi tre giovani amici – Massimo Pradella, Marco Debiasi e Vittorio Marangoni – imprenditori trentini che, appassionati da sempre di bollicine, decidono di riprendere un ampio vigneto di lunga tradizione, 7 ettari di chardonnay Sud di Trento, sul Dosso di San Rocco e dare origine al loro primo spumante, Dolomis.

Chardonnay allo stato puro, è quintessenziale nello stile, splendente e leggiadro nel suo respiro fresco, agrumato, nonché incisivo nei nitidi sentori di roccia, cenere. Capace di un assetto gustativo spiazzante per purezza e ossatura minerale, porta in dote un sorso affusolato, slanciato nel sapore, in cui fervono le sottili vibrazioni salino-rocciose della sua terra, il Trentino.

Un’interpretazione che aggiunge luce e fervore alla tipologia, capace di esprimere quella naturalezza e quel ventaglio di sensazioni che un amatore, oggi, esige dai migliori spumanti del luogo.

Dolomis è stato prodotto con uve Chardonnay dell’annata 2017, ha sostato 36 mesi sui lieviti e non è stato aggiunto nessun dosaggio. L’anno prossimo è in previsione l’uscita sul mercato del 48 mesi, mentre, in futuro, vedrà la luce il 60 mesi. Vini che si faranno ricordare.

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