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Nel calice di Vania

Cantina Settecani, Settimocielo metodo classico

Sebbene non manchino interpretazioni degne di attenzione un po’ in tutta la zona, era difficile pensare che un Grasparossa in purezza nella versione Metodo Classico potesse esprimere vini in...
di Vania Valentini

bottiglia di Settimocielo metodo classico di Cantina Settecani, con calice

Sebbene non manchino interpretazioni degne di attenzione un po’ in tutta la zona, era difficile pensare che un Grasparossa in purezza nella versione Metodo Classico potesse esprimere vini in grado di confrontarsi sul piano della profondità, dell’armonia e della raffinatezza con le migliori versioni di spumanti. È andata, invece, proprio in questa direzione la splendida interpretazione del Settimocielo di Cantina Settecani: un Lambrusco Grasparossa Rosé con la bollicina puntiforme e carezzevole, i profumi che ricordano le visciole, il ribes rosso, la rosa canina, accenni minerali e rocciosi e un palato giocato sulla sottrazione e sull’eleganza, nitido e ampio, dall’impianto gustativo profondamente leggiadro e succoso di agrume e con una trama acido-sapida a renderlo fresco e slanciato. La decisione della cantina Settecani di produrre Metodo Classico Rosé con uve di questa varietà di lambrusco nasce dopo avere individuato un vigneto dalle caratteristiche uniche a 425 metri di altitudine a Puianello, piccolo paese sul confine meridionale del comune di Castelvetro di Modena, dove, all’interno, è presente un particolare clone di questo lambrusco. Clone che si distingue per una contenuta resa per ettaro, un’acidità elevata e un grappolo spargolo a buccia spessa. Una sfida che ha convinto sin da subito l’enologo Andrea Graziosi, entusiasta di donare una veste differente al Grasparossa senza prescindere dalle sue caratteristiche più tipiche. Sorprende, infine, scoprire come si sia riusciti a gestire magnificamente un vitigno delicato, (per non dire insidioso) come questo ed esaltarne il suo lato più suadente, onorarne la sua eleganza. Un rosé, Settimocielo, mai caricaturale, “ostentatamente rosé” ma raffinato, delicato, dalla precisione stilistica esemplare. Bravi. Le uve di Lambrusco Grasparossa di Settimocielo vengono vendemmiate manualmente durante la prima decade di settembre, in leggero anticipo rispetto all’epoca classica di maturazione. Dopo una pressatura soffice e la prima fermentazione in tini d’acciaio, il vino viene posto in bottiglia per la seconda fermentazione e riposa 24 mesi prima del dégorgement e dell’imbottigliamento finale.

Website: Cantinasettecani.it
Instagram: @cantinasettecani

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