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Sans Année

Ma quanto è brava Delphine Boulard!

Bentrovati e Buon Anno a tutti! Con la nuova edizione della guida oramai in mano a tantissimi appassionati (grazie! E grazie anche per le osservazioni costruttive che sono...
di Alberto Lupetti

Recensione Francis Boulard Mailly-Champagne

Bentrovati e Buon Anno a tutti!

Con la nuova edizione della guida oramai in mano a tantissimi appassionati (grazie! E grazie anche per le osservazioni costruttive che sono state fatte a proposito della suddivisione per categorie, oltre ai tanti complimenti…) e nell’attesa di nuove iniziative editoriali di cui parlerò prossimamente, è oramai ricominciata l’attività del sito. Per la soddisfazione dei tanti che mi hanno sollecitato proprio la ripresa degli articoli qui su LaMiaChampagne. Così il 2024 inizia con una produttrice che merita la massima considerazione: Delphine Boulard!

Delphine Boulard
Delphine Boulard e il suo primogenito Quentin nella suggestiva sala di degustazione.

Francis Boulard è stato tanto un personaggio del mondo dello champagne (oddio, parlo al passato, ma per fortuna gode di ottima salute: si è ritirato in Normandia, pur rimanendo molto attivo sui social), quanto uno dei precursori della biodinamica in Champagne, che ha iniziato a praticare nel 2001, quando era di fatto lo chef de cave della maison di famiglia Raymond Boulard (“coltivo in organico non solo per la natura, ma anche perché dà vini con maggiore corpo e complessità”). Dal 2009, proprio ‘a causa’ della biodinamica, Francis si è staccato dalla suddetta maison di famiglia per creare insieme a sua figlia Delphine una realtà più piccola ma tutta sua, nella quale portare avanti serenamente le proprie convinzioni: la ‘Champagne Francis Boulard et Fille’. Alla stessa figlia, Francis ha poi ceduto tutto nel 2017.

Delphine, oggi coadiuvata dal figlio maggiore Quentin, ha continuato l’opera del padre, nel frattempo si è spostata come sede da Cauroy-les-Hermonville a Faverolles-et-Coëmy (in un’antica, suggestiva fattoria), ha creato nuovi vini, soprattutto ha migliorato quanto fatto dal papà. Massimo rispetto per Francis, che personalmente adoro, ma i suoi champagne erano a volte un po’ rustici, quantomeno piuttosto settoriali, da appassionati del genere, direi. Invece, Delphine, senza tradire quanto fatto dal papà e mantenendo al contempo la biodinamica (è certificata AB e Biodyvin), è stata capace di donare agli champagne Boulard una piacevolezza semplicemente pazzesca. E oggi tutta la gamma è su questo lodevolissimo livello! Di questa netta crescita degli champagne Boulard firmata Delphine me n’ero reso conto già nel 2021, nel corso di una degustazione molto articolata, ma la conferma l’ho avuta definitivamente quest’anno, al punto che scegliere soltanto tre champagne per la guida Grandi Champagne (essendo la nuova edizione una selezione, prevede al massimo tre champagne, Les Murgiers, Les Rachais 2015 e Les Rachais Rosé 2014 nel caso di Boulard, oltre al meraviglioso Coteaux Rouge) non è stato per niente facile. Quindi, ecco un altro degli champagne di Delphine tra quelli assaggiati nel corso della degustazione fatta in sede lo scorso settembre.

Delphine possiede complessivamente 3,50 ettari vigneti, di cui 1,70 nel Massif de Saint-Thierry (Chardonnay e Pinot Noir) e 1,30 nella Vallée de la Marne (tutti a Meunier). Le altre 50 are sono nel Grand Cru di Mailly, con tre parcelle piantate a Pinot Noir e una a Chardonnay, tutte prossime ai 40 anni di età. Da queste, Delphine produce per tradizione uno champagne, fatto con le uve di tutte e quattro le parcelle, e, quando l’annata lo permette, anche uno straordinario Coteaux Champenois Rouge, che, come detto, è recensito nella nuova edizione della guida.

Cantina con botti in legno Francis Boulard et Fille
Solo legno per la fermentazione in casa Boulard. Botte, per quanto riguarda questo Mailly-Champagne.

Come tutti gli champagne di Boulard, anche questo Mailly-Champagne è frutto di uve raccolte alla massima maturità, successivamente pressate un elemento pneumatico da 2.000 Kg (1/2 marc), in modo da rispettare la dimensione parcellare di ogni singola vigna. A seguire, fermentazione con soli lieviti indigeni (pied de cuve) in legno di varia caratura, botti da 20 e 25 hl per quanto riguarda questo champagne Grand Cru, con bâtonnage ogni 10-12 giorni per avere maggiore complessità, svolgimento della malolattica e permanenza sulle fecce per 10 mesi. I vini non sono mai filtrati e vengono imbottigliati seguendo il calendario della biodinamica. Questo assaggiato era frutto della sola vendemmia 2020, con permanenza sui lieviti per circa un anno e mezzo (quindi è un millesimato non rivendicato) e nessun dosaggio. A tal proposito, gli champagne di Delphine sono tutti non dosati a eccezione del rosé. Il tappo è tradizionale, non tecnico: bene! Lo champagne non reca i simboli AB e Biodyvin in quanto nel 2020 i vigneti di Mailly erano ancora in conversione…

Controetichetta champagne Francis Boulard Mailly-Champagne
Lodevole la quantità di informazioni nella controetichetta.

Mailly-Champagne

Bottiglia Francis Boulard Mailly-Champagne60% Pinot Noir, 40% Chardonnay
dég. gen. 2023 – Naso a dir poco brillante, quindi freschissimo e non meno energico, con i frutti scuri e piccoli (mora e ribes, entrambi rossi) accompagnati da un tocco di china e note di erbe aromatiche che sottolineano la sensazione di freschezza. Si avvertono anche una nota di pepe nero, un ricordo di radice di liquirizia e, a mano a mano, una diffusa florealità di viola e di peonia che rende questo naso finanche ‘profumato’. Nel complesso, è serioso e raffinato, senza dubbio attraente. La bocca è succosa, con una pienezza sorprendente in termini di materia e di energia, ma rimanendo al tempo stesso distesa e cristallina. Il frutto s’è fatto frutto prugna e pesca tabacchiera, con una vena di thè rosso che va a rappresentare il plus della gustativa. Finale salino e molto pulito, di un equilibrio tale che non fa affatto sospettare l’assenza di dosaggio. Ecco, la bocca non è mai asciugante né mancante di chiusura, il che aumenta il valore di questo champagne e di chi l’ha fatto perché si spoglia di tutte le insidie dei pas dosé! Insomma, uno champagne raffinato e gustoso, forse anche sofisticato, che è una gran bella espressione di Mailly e della sua riscoperta grazie al diverso ciclo del clima.
Voto: 93(94)/100

Alla luce di tutte queste degustazioni, Delphine ambisce giustamente al titolo di ‘Vigneronne de l’année’ per il 2024, per quanto mi riguarda. Ne riparleremo…

Gli champagne Francis Boulard et Fille sono distribuiti da:
Vitevini 347 295 3303 www.vitevini.com

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2 risposte a “Ma quanto è brava Delphine Boulard!”

  1. Buongiorno Alberto e buon 2024 a te e a tutti i lettori appassionati di champagne. Nonostante non abbia tantissimi assaggi di Boulard, a me sono sempre piaciuti i suoi vini, ora in cantina ho qualche bottiglia di petraea IV, cosa ne pensi di questo? Grazie mille e buona giornata

    • Auguri!
      Come dicevo, trovo un netto salto di qualità, soprattutto in termini di precisione e piacevolezza, tra i vini di Francis e quelli ella figlia Delphine. Ciò premesso, il nuovo Petraea, il IV, ha bisogno di tempo perché Delphine con il ‘bio’ è ripartita da zero, quindi la réserve perpétuelle non è più quella del papà. Inoltre, lo champagne è anche diventato 100% Pinot Noir. È buono, per carità, ma servirà un assemblaggio più ‘profondo’ per apprezzarlo al meglio… IMHO

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