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La nascita e i segreti di uno champagne favoloso: il Fleur de Passion di Diebolt-Vallois

A mio avviso, sono tre i migliori blanc de blancs al mondo: Krug Clos du Mesnil (Krug), Comtes de Champagne (Taittinger) e Fleur de Passion (Diebolt-Vallois). A questi...
di Alberto Lupetti

fleur de passion di diebault vallois etichetta

A mio avviso, sono tre i migliori blanc de blancs al mondo: Krug Clos du Mesnil (Krug), Comtes de Champagne (Taittinger) e Fleur de Passion (Diebolt-Vallois). A questi si deve aggiungere il Substance di Selosse, ma è uno champagne che va oltre la categoria stessa dei blanc de blancs, un’esperienza quasi cerebrale che trascende le classificazioni.

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La storia del Fleur de Passion inizia nel 1954, quando Jules Crépaux, preoccupato per il nipote Jacques Diebolt partito per l’Algeria, seleziona i migliori vini del 1953 dalle vecchie vigne di Cramant. Li assembla e imbottiglia ‘sous liège‘, creando uno champagne destinato a celebrare il ritorno del nipote. Quel vino eccezionale, di cui sopravvivono ancora una trentina di bottiglie nelle cantine della famiglia a Cramant, diventerà l’ispirazione per il Fleur de Passion.

jacques diebolt insieme al figlio arnaud e la cramant 1953
Jacques Diebolt, suo figlio Arnaud e il mitico Cramant 1953.

Negli anni ’80, Jacques fa assaggiare quel 1953 a due importanti sommelier francesi, che lo esortano a ricrearlo. Nel 1989, seguendo la stessa filosofia del nonno, produce il primo “nuovo” Fleur de Passion: vecchie vigne di Cramant (tra cui ‘Les Pimonts‘, ‘Les Buzons‘, ‘Gros Monts‘, ‘Gouttes d’Or‘, ‘Les Rouillées‘), fermentazione in legno senza malolattica. La produzione iniziale di 2.000 bottiglie cresce fino a 10.000 per i millesimi dal 1995 al 2004, per poi stabilizzarsi sulle 5.000. Dal 2018, grazie alla crescente richiesta, la produzione è risalita a 9.000 bottiglie.

Il Fleur de Passion viene prodotto solo nelle migliori annate, con uve provenienti da vecchie vigne di Cramant, alcune delle quali raggiungono i 70 anni. La fermentazione avviene in barrique usate, parte di Borgogna e parte della Tonnelerie de Champagne, la malolattica è rigorosamente bloccata, e dopo il tiraggio lo champagne matura sui lieviti tra gli 8 e i 10 anni, con un dosaggio finale di 3 g/l.

Ieri come oggi: il Fleur de Passion nasce da una vinificazione parcellare in barrique di vecchie vigne di Cramant.
Ieri come oggi: il Fleur de Passion nasce da una vinificazione parcellare in barrique di vecchie vigne di Cramant.

Secondo Jacques Diebolt, il 2008 è il migliore di sempre insieme al 1996, e il dégorgement tardif del 2008 promette sviluppi ancora più interessanti. Il 2012 è un millesimo sottovalutato che si prenderà la sua rivincita con il tempo, mentre il 2013 promette di trasformare la sua finezza in energia. Il 2014, inizialmente trattenuto dalla sua natura freddina, si preannuncia come uno champagne strepitoso dopo qualche anno di bottiglia, mentre il 2006 è stato l’unico millesimo che ha deluso le aspettative.


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alberto lupetti insieme a jacques diebolt
Il sottoscritto con Jacques Diebolt, creatore del Fleur de Passion e, soprattutto, un ottantanovenne in ottima forma!

4 risposte a “La nascita e i segreti di uno champagne favoloso: il Fleur de Passion di Diebolt-Vallois”

  1. Ciao Alberto,
    recentemente ho bevuto il Clos Cazals 2012 gran cru magnum…
    Credo che possa dare del filo da torcere ai blanc de blancs da Te indicati tra i migliori…
    Cosa ne pensi?

    • Beh… ti piace vincere facile. Nella penultima edizione della guida (ora consultabile in formato elettronico nella sezione Club) prese un punteggio altissimo. Ma ora ha i plus dell’invecchiamento e del formato magnum…

  2. Buongiorno Alberto e a tutti gli appassionati di champagne. L’anno passato al MCE rimasi molto colpito dagli champagne di Amaury Beaufort, stile più vinoso ma con bella freschezza ed acidità, veramente una bellissima sorpresa. Cosa ne pensi tu di questo figlio d’arte? Grazie mille e buona giornata
    Marco

    • Premesso che non faccio come Parker (è buono quello che dico io!), ma racconto e poi ciascuno segue il proprio gusto, non posso che convenire nel lodare la bella mano che hanno i Beaufort. Sebbene, la personalità di alcuni champagne sia a volte troppo marcata, ossia non per tutti…

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