Viaggiare nel tempo si può con la ‘Lanson Private Collection’

Gli champagne ‘vintage’ o ‘d’antan’ che dir si voglia sono nella maggior parte dei casi delle esperienze indimenticabili. Tuttavia, affinché siano tali, è fondamentale che queste bottiglie siano state conservate alla perfezione. Diversamente, è un po’ come lanciare una monetina in aria… In tal senso, la massima sicurezza la offrono quelle bottiglie che provengono dalla ‘vinothèque’, quindi dalla riserva… o meglio, dalla memoria storica della maison. Poi queste bottiglie possono essere sia di dégorgement originale, magari fatto anche più di venti o trent’anni fa, oppure di dégorgement recente, anche se poi le maison tendono a proporre – giustamente – bottiglie che hanno riposato almeno (e sottolineo almeno!) un paio di anni dopo l’operazione. Ecco, se fino a qualche anno fa 6 mesi di dégorgement erano più o meno la norma perché le bottiglie lasciassero le cantine, oggi, invece, si tende (evviva!) a proporre champagne con il giusto riposo.
A ogni modo, sono proprio le bottiglie provenienti dalle ‘vinothèque’ quelle in grado di emozionare in quanto:
1) la loro conservazione è perfetta;
2) al momento del dégorgement (nel caso dei dégorgement tardif) ogni bottiglia è stata verificata;
3) solitamente queste bottiglie arrivano al cliente per via diretta, nel senso che sono spesso vendute su ordinazione con un solo passaggio tra produttore e punto vendita. Senza considerare il fatto che questi champagne non vengono mai spediti nei mesi più caldi…

Ciò premesso, dopo il primo della serie (Bollinger R.D.), lanciato alla fine degli anni ‘60, e i Krug Collection arrivati una decina di anni più tardi, gli anni Duemila hanno visto letteralmente ‘esplodere’ questo tipo di champagne, capitanati dal ‘Programme Œnothèque’ di Dom Pérignon ideato da Richard Geoffroy. Per quanto riguarda Lanson, che vanta una Vinothèque di straordinaria ricchezza, la Maison di Reims si è accodata da tempo: già nel 2012 ha lanciato la ‘Vintage Collection’, un’offerta di 14 annate dalla 1976 alla 1997 del proprio Vintage (già Gold Label) in bottiglia e, soprattutto, magnum.
Ebbene, ora, 13 anni più tardi, Lanson rilancia con la ‘Private Collection’!

LPC, ossia ‘Lanson Private Collection’ prende naturalmente le mosse dalla precedente ‘Vintage Collection’, però lo fa con maggiore profondità: si parte dal millesimo 2002 per arrivare fino al 1921! Inedito anche l’habillage, così come la formula completamente diversa con la quale questi champagne vengono proposti. La Maison, infatti, ha scelto la soluzione della ‘cave privée’: una delle gallerie delle cantine Lanson, lunga 300 metri, è stata rinnovata e i vari loculi destinati ad accogliere le bottiglie chiusi individualmente con una grata. Ogni loculo ha una capacità massima di 300 bottiglie. L’appassionato che aderisce al programma si reca a Reims e, con l’ausilio dello chef de cave o uno dei suoi enologi, sceglie i millesimati da acquistare tra quelli previsti dal programma (e ancora disponibili). Naturalmente, il programma prevede l’accesso anche a millesimati più recenti (quindi dal Gold Label 2004 al prossimo Le Vintage 2014, presentato in anteprima nella guida Grandi Champagne 2026/27).
Le bottiglie, conservate dunque nelle migliori condizioni, sono poi accessibili su appuntamento da parte dell’appassionato, che può, nell’occasione, beneficiare di una sala di degustazione per godere lo champagne in loco (in tal caso, Lanson offre anche un servizio di concierge per organizzare il soggiorno, eventuali altre visite, cene, eccetera), oppure approfittare dell’esclusiva spedizione in modo da ricevere a casa, nella massima sicurezza, la bottiglia (parlo per semplicità di bottiglie, ma si tratta sia di queste, sia di magnum) prescelta di volta in volta.

Custodi di un pezzo di storia (dello champagne)
Gli champagne della LPC sono, al momento, i classici millesimati della Maison, sebbene il listino Lanson contempli al momento anche alcune Noble Brut (1988, 1989 e 1990) in magnum (trovate la strepitosa 1989 sempre in Grandi Champagne 2026/27), che farebbero parte anch’esse del programma LPC. Il ‘cuore’, tuttavia, resta il classico millesimato, che, come lo conosciamo oggi, è nato nel 1904 (di questo ne sopravvivono ancora alcune bottiglie nella ‘vinothèque’), ma è stato battezzato Gold Label da Victor Lanson nel 1959, l’anno nel quale Lanson, per prima, è passata all’acciaio inox per la fermentazione. Infine, è stato ribattezzato semplicemente Le Vintage con il millesimo 2009, com’è oggi. In ogni caso, lo champagne è frutto di una rigorosa selezione di uve Grand e Premier Cru, con un assemblaggio che si discosta di poco, a favore del Pinot Noir, tra quest’ultimo e lo Chardonnay. Inoltre, sebbene, negli ultimi anni Lanson abbia iniziato a svolgere una parte di malolattica, il millesimato è invece sempre e tradizionalmente ‘no malo’. Infine, dopo l’assemblaggio e il tiraggio, lo champagne matura a lungo (6-9 anni) sui lieviti.
Tutte le bottiglie della LPC sono rimaste nelle cantine della Maison per decenni, fino a oltre un secolo nel caso delle più vecchie, essendo state per la maggior parte ‘degorgiate’, prima del remuage manuale sulle classiche pupitre, a suo tempo, quindi si tratta soprattutto di ‘dégorgement d’origine’. Ogni bottiglia è stata ispezionata dallo chef de cave Hervé Dantan e, nel caso di dubbi, stappata per la verifica. Invece, quelle di dégorgement recente sono state assaggiate una a una dallo chef de cave. In proposito, Hervé Dantan ha confessato che “quando ho iniziato a selezionare le bottiglie per questo programma, ne ho scartate circa il 15% perché non erano buone…”. Ogni operazione di preparazione delle bottiglie, comunque, è stato fatto a mano, così come l’habillage, essenziale, elegante.

Ho avuto la fortuna di partecipare, quale unico italiano invitato, alla presentazione della LPC presso la stessa Maison, alla presenza del presidente di Lanson François Van Aal e, naturalmente, dello chef de cave Hervé Dantan. Dopo l’introduzione fatta dai due davanti all’espositore dei millesimi della LPC, siamo scesi in cantina dove è stato assaggiato il 2002 in magnum. La scelta di iniziare con questo champagne l’ha spiegata lo stesso Dantan: “la 2002 è una delle annate più iconiche degli ultimi decenni in Champagne? Fu un’annata particolare, con un inverno freddo e una primavera anch’essa fredda e un po’ umida. La fioritura c’è stata a metà giugno e poi l’estate non è stata molto buona, con periodi alternati tra sole e pioggia, sempre con il caldo. Il vero punto di forza della 2002, comunque, è stato il mese di settembre, molto soleggiato e con vento caldo da sud, ma con una forte escursione termica tra giorno e notte. Non possiamo parlare di annata molto calda, perché abbiamo iniziato a parlare di caldo globale dal 2003. Il risultato: grappoli dall’elevato livello zuccherino, concentrati, con una buona acidità, che ho voluto rispettare con un dosaggio basso”.


LPC 2002
53% Pinot Noir, 47% Chardonnay
Louvois, Verzy, Verzenay; Cramant, Le-Mesnil
(magnum, dég. nov. 2023, dosage 3 g/l) – Un 2002 sorprendente. Ha un naso estremamente ricco e molto intenso. C’è tanto frutto, mai eccessivamente maturo come l’annata avrebbe fatto pensare, mentre l’agrume è più in scorza e si avverte una certa speziatura di fondo. La bocca è succosa, tesa, con una sorprendente freschezza. Questa energia si sviluppa soprattutto sulla mineralità, la chiusura è sapida. Un vino di concentrazione, di tensione. Va bene, c’è “l’effetto magnum”, ma rimane un 2002 assolutamente sorprendente. Appunto…
Voto: 94(96)/100

A seguire, siamo passati a tavola per assaggiare gli altri champagne della LPC, dal 1996 fino al 1921 (!). Questi champagne sono stati via via proposti a coppie in abbinamento a un piatto appositamente studiato.
Ecco il racconto di questi champagne straordinari che ci hanno portato indietro di oltre un secolo!

LPC 1996
53% Pinot Noir, 47% Chardonnay
Verzy, Verzenay, Mailly, Aÿ; Avize, Cramant, Oger, Chouilly, Le-Mesnil
L’annata: caratterizzata da un’estate secca, mitigata da notti particolarmente fresche. Il soleggiamento, unito alle basse temperature, ha permesso un equilibrio senza precedenti tra zuccheri e acidità (oltre 10/10). Questa leggendaria (ed ‘estrema’…) annata è caratterizzata da una notevole vivacità, profonda e incisiva al tempo stesso
(magnum, dég. gen. 2007, dosage 9 g/l) – Naso animato da torrefazione e tostature, oltre a ricordi di pasticceria. È molto ricco, compatto, denso. Bocca cremosa all’attacco, poi si fa energica. Però, più che essere animata da un’acidità brutale, è molto tesa, netta, succosa. Chiude tremendamente sapida, con una lunghezza infinita. È un 1996 in gran forma, scevro dalla tipica ossidazione olfattiva al naso, così come dalla ‘lama’ acida al palato. Molto, molto buono: si colloca tra i 1996 in assoluto più soddisfacenti, godibili, a mio avviso.
Voto: 98(98)/100

LPC 1985
52% Pinot Noir, 48% Chardonnay
Verzenay; Cramant, Oger
L’annata: fu caratterizzata da condizioni meteorologiche turbolente, con gelate devastanti (-25°C a gennaio) che si protrassero fino a primavera. Il sole, che finalmente prevalse all’inizio dell’estate, permise una vendemmia più abbondante del previsto, con uve di qualità eccezionale. Quest’annata dall’andamento impegnativo diede vita a vini di grande carattere, dalla spiccata mineralità e grande finezza.
(magnum, dég. mag. 1995, dosage 10 g/l) – Olfatto sottile, delicato, tutto giocato sul frutto, anche in confettura. Ciò nonostante, sembra uno champagne più giovane della sua età effettiva, anche perché non ha ancora sviluppato le note di torrefazione. La bocca è esattamente come te l’aspetti: rimane sottile e delicata, ma senza mancare di cremosità e di concentrazione aromatica. E non manca neanche di supporto acido, peraltro perfettamente integrato. Alla fine, più che leggera, è molto elegante e si distende ancora sul frutto per andare a chiudere su una stuzzicante mineralità e note di nocciola. Champagne tutto giocato sulla finezza e perfettamente figlio della sua annata.
Voto: 96(97)/100
I due champagne sono stati abbinati a questo piatto: Yuzu, sottaceti di patate, panna e foglia di riso.
L’articolo completo della seconda parte della verticale sarà pubblicata, presto, in esclusiva per i membri del Club. Nel frattempo… auguri di Buon Natale a tutti!



