Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1993
Per Richard Geoffroy, l’oramai leggendario chef de cave di Dom Pérignon, la declinazione in rosa degli eccezionali Œnothèque significa un vino che magnifica la straordinaria capacità di invecchiamento e la complessità di Dom Pérignon.
E di questo “super” rosé Richard Richard dice anche che è “un paradosso, nel suo colore rosato ma ambra, nella sua gloriosa e intrigante espressione del Pinot Noir oltre l’impegno per l’assemblaggio perfetto: languido e setoso come un assolo di chitarra di Carlos Santana, la sua voluttuosità si esprime attraverso i vari strati di spezie e frutti esotici”.
A proposito dell’Œnothèque Rosé, è questo un vino emblematico per capire appieno cosa significhi Dom Pèrignon Rosé, il gioiello della maison.
La sua rarità, infatti, è dovuta al fatto che sono veramente poche le vigne di proprietà in grado di offrire uve Pinot Noir con sufficiente maturità per la vinificazione in rosso (a Hautvillers, Bouzy e Aÿ, nella fattispecie) e non in tutte le annate.
Ad esempio, il Rosé non è stato prodotto nel 1976 (che ha dato uno straordinario Œnothèque blanc…), nel 1983 e nel 1999, mentre nel 1986 è stato prodotto solo il Rosé ma non il Dom Pérignon Vintage…
Ora, invece, dopo il Dom Perignon Œnothèque Rosé 1992 è la volta del 1993.
Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1993
63% Pinot Noir, di cui circa il 12% in rosso, 37% Chardonnay; dosage 6,5 g/l
Il colore oro rosa corrisponde a un olfatto straordinario per coinvolgenza, opulenza, nel più ferreo rispetto dello stile dell’etichetta. Il naso è grasso, carnoso, molto tostato, al limite del fumé, con note di panificazione, fini dolcezze, delicati frutti rossi e la tipica mineralità Dom Pérignon in secondo piano, che tende poi a rivelarsi con l’attesa nel bicchiere. Bocca sorprendente, non tanto per la spiccata freschezza, quanto per l’impostazione decisamente asciutta, con i frutti sempre rossi ma meno maturi e un tannino presente, le erbe aromatiche anch’esse rinfrescanti. Più di tutto, però, colpiscono la piacevolissima consistenza palatale del vino, la setosità della materia, la bollicina finissima, carezzevole, la vinosità “rossa”, l’intramontabile finale che si fa anche sapido su note di thè pregiati.
Champagne che non si evidenzia per l’acidità, ma per il perfetto equilibrio tra materia, frutto e mineralità, pertanto risulta gustosissimo, al limite dell’irresistibile. Anche perché la bottiglia sembra vivere ora una fase straordinaria, ovvero una delle sue plenitude…
Voto: 97/100
Con questo altro capolavoro targato Dom Pérignon, per il quale non ringrazierò mai abbastanza Richard Geoffroy, si apre (al meglio…) il 2013, pertanto auguro a tutti quanti seguono questo sito un Felice Anno Nuovo!
Moët-Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it
se vorrei comprare una bottiglia dom perignon rose del 1992 oenotheque quanto mi verrebbe a costare?
Buongionrno,
non sarà facile da trovare, perché in Italia ne sono arrivate pochissime bottiglie; a ogni modo il costo è di non meno di 850 euro. Invece, in UK potrebbe trovarle anche sui 600 euro e probabilmente anche con maggiore facilità. In questo caso.