Il mondo poliedrico di champagne sempre nuovi
Mondo vigneron
Lemiebollicine guadagna il contributo di un’altra signora molto appassionata e grande conoscitrice dello champagne. È Claudia Nicoli, già Ambasciatrice Champagne in Italia nel 2006 (prima donna a vincere questo titolo sempre più ambito e che quest’anno vedrà ancora tre donne in finale) e, comunque, personaggio di spicco di questo mondo. Infatti, già da 5 anni è nella giuria del Concours des Champagnes de la Propriété, nel 2009 è stata invitata da Tom Stevenson all’International Sparkling Wine ed è vice-delegato AIS di Bolgna, sua città natale. Personalmente possono solo aggiungere che Claudia è veramente una grande appassionata nonché una grande degustatrice di champagne, veramente molto brava, come ho avuto modo di verificare durante la sessione di assaggio per la seconda edizione della guida “Grandi Champagne” alla quale è stata graditissima ospite.
Da questo momento, Claudia curerà periodicamente su questo sito uno spazio dedicato ai récoltant di Champagne: benvenuta a bordo!
Alberto Lupetti
Fantasia color rosa, in tutte le sue sfumature… da un rosa confetto, tenue e delicato, a un rosa salmone intrigante e avvolgente, fino all’intensità di un goloso e irresistibile rosa lampone. Profumi inebrianti di piccoli frutti rossi e sottobosco, scorze di agrumi rinfrescanti, note balsamiche e minerali, gelatine candite e foglie di tabacco. Per un ingresso in bocca ogni volta diverso, ma sempre piacevole, con sensazioni fruttate e di leggero tostato, ritorni agrumati e tanta mineralità.
Diverse degustazioni, differenti impressioni, ma tutte con un uguale denominatore comune: l’elevato livello qualitativo dei prodotti in gara. Ma quale gara?
Si è svolto a fine giugno a Epernay il 35° Concours des Champagnes de la Propriété, organizzato dal Syndicat Général des Vignerons in collaborazione con la Camera di Commercio e Industria CCI Reims Epernay, dedicato ai piccoli récoltant e ai loro grandi prodotti. Una realtà emergente in continuo sviluppo e che sempre più spesso regala sorprese davvero piacevoli.
L’obiettivo di questo concorso e la “mission” del SGV sono proprio quelli di promuovere e far conoscere il mondo dei vigneron, dei piccoli produttori, con tutte le loro sfaccettature e diverse interpretazioni, a volte di alta qualità, a volte anche un po’ naif, ma sempre espressione di tipicità delle differenti zone, dalla Marne all’Aube, di questo magico terroir che è la Champagne.
Creato nel 1904, il SGV rappresenta attualmente ben 20.255 tra viticoltori e cooperative e nel 1978, in collaborazione con l’Unione dei Commercianti di Epernay, oggi sostituito dalla Camera di Commercio e Industria, istituisce appunto a Epernay il “Concorso degli Champagne della Proprietà”. Vi vengono invitati a partecipare i vigneron che vinificano ed elaborano le proprie uve, così come i vigneron cooperatori che procedono essi stessi all’assemblaggio e al dégorgement delle loro cuvée e, infine le cooperative i cui vini provengano integralmente dalla raccolta dei soci viticoltori e i cui champagne sono commercializzati sotto la loro marca principale e attraverso i propri servizi.
Il Concours des Champagnes de la Propriété prevede l’assegnazione di medaglie d’oro e d’argento in 6 diverse categorie:
– Champagne brut sans année Blanc de Blancs
– Champagne brut sans année Assemblages
– Champagne brut sans année Blanc de Noirs
– Champagne Millésimé
– Champagne Rosé
– Champagne Demi-Sec
Inoltre, dal 2011 è possibile per i vigneron partecipare anche con più cuvée nelle diverse categorie.
Lo scorso fine giugno, alla 35° edizione del Concorso, davanti a una giuria composta da viticoltori, enologi, giornalisti, sommelier e ristoratori, si sono presentati 105 produttori in totale, di cui 13 cooperative, e, sotto il controllo di un ufficiale giudiziario e rigorosamente alla cieca, sono state degustate 265 diverse etichette, suddivise nelle differenti categorie. Nel 2000 erano solo 76, evidenziando quindi un grande incremento di partecipazione e, negli anni, anche un costante aumento del livello di qualità.
“Lavoriamo per dare a questo Concorso una dimensione internazionale – spiega Daniel Etienne, viticoltore lui stesso e referente ufficiale della commissione dei Récoltants del SGV – con l’obiettivo di far emergere vigneron di talento e di poter assegnare un palmarés”. E, a riprova delle sue parole, questa edizione 2013 non solo ha confermato la costanza e regolarità di rendimento dei tanti vigneron pluri-medagliati negli anni, ma ha anche messo in evidenza l’ottimo livello qualitativo di nuovi talenti, che, cimentatisi per la prima volta, hanno saputo presentare champagne eccellenti.
Alta qualità che ho potuto constatare personalmente già dalla mia prima giornata in commissione, degustando la categoria dei Rosé, come accennato poc’anzi. Sensazione confermata puntualmente anche il secondo giorno, dove, nella categoria Brut Sans Année, ho trovato prodotti davvero interessanti nella maggior parte dei campioni assaggiati. E i tre protagonisti, Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier, che mi piace definire “Le Génial Trio”, in buona armonia tra loro, tutti e tre insieme o solo due presenti, hanno evidenziato ancora una volta che l’arte dell’assemblaggio è senza dubbio parte integrante del DNA degli champenois, siano essi grandi enologi o semplici vigneron.
Ed ecco che allora percepisco fresche fragranze floreali e fruttate, espressioni di giovinezza, che si alternano a bouquet più complessi ed evoluti, profumi maturi della plénitude. In bocca, la conferma di sensazioni giovani di prorompente freschezza e mineralità, con una craie in netta evidenza, o piuttosto sentori di frutta matura quasi candita, nocciole tostate ed elegante boisé, con note di miele e ceralacca, in un’espressione di piena evoluzione.
È stato davvero difficile fare la preselezione ed è stato un vero peccato dover effettuare le eliminazioni, ma, si sa, la gara è la gara.
E la finale, dopo le selezioni, ha visto veramente una competizione ad alto livello di qualità in tutte le categorie. La mia degustazione conclusiva è stata quella dei Blanc de Noir, una tipologia un po’ particolare, ma che sta sempre più emergendo, soprattutto con riferimento ai 100% Pinot Meunier e non più solo dal consueto Pinot Noir in purezza. Colori, profumi e sapori nettamente diversi tra loro… Un giallo paglierino tenue, quasi lunare, il Pinot Noir; un paglierino intenso, dai riflessi quasi ramati, il Meunier. Che esprime al naso grande aromaticità ed esuberanza, un’incredibile spremuta di nocciola, tanta frutta esotica, profumi dolci di pasticceria. Il Noir, nella sua eleganza, regala effluvi di mela e yogurth, di sambuco e caprifoglio, di bacche rosse e piccole speziature, soprattutto di zenzero, a volte con note di tabacco e menta. Al gusto è caratterizzato da grande acidità, solitamente unita ad una mineralità gessosa e profonda, con note di pera, banana e un frutto scuro; balsamico, di leggera sapidità con spunti tannici. Chiusura asciutta. Mentre una bocca avvolgente e cremosa è quella del Pinot Meunier, che ripropone al palato quei sentori di esotico e di frutta secca percepiti al naso, con note dolci e speziate e di piccoli frutti rossi. Ideale da abbinare a piatti altrettanto aromatici a base di funghi, zafferano, ecc. e con formaggi erborinati.
Insomma, una tipologia, quella dei Blanc de Noir, davvero intrigante e misteriosa, sempre ricca di sorprese. Una degna conclusione dei miei tre giorni di degustazione.
Le 63 medaglie d’oro e d’argento assegnate dalla giuria verranno consegnate ai vincitori durante la cerimonia di premiazione che si terrà il 15 ottobre prossimo a Epernay nell’ambito del Viteff, il Salone Internazionale, unico al mondo, dedicato alle tecniche per la produzione dei vini effervescenti, champagne, metodo classico e charmat.
“Il Viteff è innovazione e tecnologia – illustra Jean Marc Ceccon della CCI-Chambre de Commerce et Industrie Reims Epernay e Commissario Generale del Viteff stesso – ed è una vera e propria vetrina del ‘savoir faire champenois’ e complementare al Concorso dei Vigneron”.
La cerimonia sarà animata da Geoffrey Orban, Ambasciatore Champagne Francia 2006, mio illustre collega, grande esperto e conoscitore di champagne e del vino in generale, che cercherà di amalgamare, anzi, di assemblare nella miglior tradizione champenoise, cultura e patrimonio locale con le nobili bollicine, in una perfetta sintonia tra emozione e brio spumeggiante!
E io, testimone di tutto ciò e protagonista in prima persona ormai da cinque anni sia come membro della giuria al Concorso, che come madrina e collaboratrice al Viteff già dal 2009 (anno tra l’altro della creazione della carta grafica del Concorso, che segna un ideale inizio insieme), posso dire di sentirmi orgogliosa e onorata, io, unica italiana in questo contesto, a poter condividere tali meravigliose esperienze.
Il Concours des Champagnes de la Propriété è una finestra aperta sul mondo dei vigneron e il loro mondo è una realtà imprescindibile nella Regione, che crea sinergia e mantiene equilibrio con le più note e blasonate maison che hanno fatto la storia della Champagne, contribuendo, insieme, a far conoscere sempre di più l’unicità, la tipicità, la straordinarietà ed il fascino di questo luogo inimitabile e pieno di magia che, con i suoi “Paysages du Champagne”, è candidato a diventare Patrimonio dell’Umanità.
In questo scenario spettacolare, gli uomini e le donne della Champagne, lavorando quotidianamente e dando il meglio di loro stessi, ci regalano, attraverso questo linguaggio universale di intramontabile effervescenza, momenti indimenticabili nella nostra memoria.
Sarà per me un immenso piacere e un grande onore, e di questo ringrazio sin d’ora Alberto Lupetti, raccontare, far conoscere e poter descrivere periodicamente su Lemiebollicine gli incredibili prodotti di questi fantastici vigneron e le loro storie. Pertanto… arrivederci al prossimo appuntamento!
Claudia Nicoli