Anteprima: arriva la versione rosé del Fût de Chêne MV di Henri Giraud
Giuro che è l’ultima volta che rimando la puntata conclusiva dei consigli di viaggio in Champagne, ma credo proprio che questa gustosa anteprima valga ancora qualche giorno di attesa…
Abbiamo visto come quello champagne eccezionale che risponde al nome di Fût de Chêne, il top di Henri Giraud, si sia evoluto lo scorso anno in Fût de Chêne MV e Argonne. Bene, ma quest’anno le novità non sono finite e non mi riferisco né all’MV basato sulla vendemmia 2006 (ve ne parlerò in un secondo momento, intanto il primo MV era basato sulla 2005) né all’Argonne 2004, che sarà presentato ad aprile, bensì al Fût de Chêne MV Rosé. Sì, avete letto bene, dopo 24 anni il Fût de Chêne si declina pure in rosa, diventando il terzo rosé di casa Giraud dopo gli ottimi Esprit Rosé e il Code Noir Rosé. Diversi champagne mitici si sono proposti più o meno recentemente in rosa, ricordo prima il Clos des Goisses, poi il Louis XV e il Célébris, mentre è annunciato perfino l’N.P.U., ma la top cuvée di Henri Giraud rappresenta una sorpresa, peraltro piacevolissima.
Nel 2006, Claude Giraud, mentre preparava l’assemblaggio del primo Fût de Chêne MV, decise di imbottigliarne anche 4.000 bottiglie con una differenza: il 10% di Pinot Noir in rosso nell’assemblaggio. Quest’ultimo è frutto delle sole vecchie vigne di Aÿ ed è affinato in barrique di Argonne usate. Tirato a settembre 2006, il nuovo rosé si rivela giusto ora, quindi con un anno in più di maturazione sui lieviti rispetto all’MV bianco dal quale deriva. Claude Giraud lo definisce “un genuino grand vin de Champagne che esalta la storia delle sue origini”. Vediamo…
Fût de Chêne MV Rosé
70% Pinot Noir, 30% Chardonnay
Questo rosé si presenta molto particolare già nel colore rosa salmone intenso e molto brillante, mentre il naso è quasi atipico per uno champagne rosato, visto che è imperniato sugli agrumi, soprattutto il mandarino. Più che altro, è testo e molto fresco, quindi appare piuttosto lontano tanto dalla media classica dei rosé, quanto dal fil rouge dei Fût de Chêne, se non fosse, dopo una certa attesa nel bicchiere, una grassezza che si fa via via evidente e coinvolgente. La bocca è freschissima, stavolta immediatamente espressiva del piccolo frutto rosso, fuso ai ritorni agrumati e il tutto perfettamente integrato con l’acidità, che dà tensione e profondità all’assaggio. Anche in questo caso, la pienezza, la grassezza tipica dei Fût de Chêne viene fuori alla lunga, ma è il grande Pinot Noir alla base di questo champagne a conquistare definitivamente. Soprattutto sul finale, ancora fruttato, ancora fresco, finanche pulito dal tannino e lunghissimo. Eccellente.
Voto: 96/100
Già all’esordio, questo Fût de Chêne MV Rosé fa subito centro e si colloca autorevolmente tra i migliori 10 champagne rosé in assoluto. Agli amanti degli accostamenti suggerisco un piatto di grandi salumi, ma io me lo berrei e riberrei di gusto da solo: questo grandissimo rosé riconcilia con la vita! E di questi tempi non guasta…
Ercole Brovelli – tel. 02/58100675 – www.ercolebrovelli.it