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Cuvée de Prestige

Dom Pérignon Œnothèque 1976: grande, grandissimo, ma non facile

Ogni volta che mi capita di incontrare Richard Geoffroy faccio sempre assaggi memorabili e di questo non lo ringrazierò mai abbastanza! Poi, di alcuni non posso parlare, almeno...
di Alberto Lupetti

Dom Pérignon Œnothèque 1976

Ogni volta che mi capita di incontrare Richard Geoffroy faccio sempre assaggi memorabili e di questo non lo ringrazierò mai abbastanza! Poi, di alcuni non posso parlare, almeno non ancora, ma degli stupendi Œnothèque 3ème plenitude sì. Così, dopo la degustazione tecnica all’Abbazia di Hautvillers di un mesetto fa, ci siamo poi spostati allo Château de Trianon per il pranzo. E tra un piatto gustosissimo e l’altro, preparati come sempre con grande maestria dallo chef della maison Pascal Tingaud, ecco ancora l’irripetibile Œnothèque 1996, l’eccellente Rosé 2002 e… l’ Œnothèque 1976. Di cui voglio parlare oggi.

Richard Geoffroy
Un uomo un mito: Richard Geoffroy! Qui siamo all’Abbazia di Hautvillers durante l’ultima degustazione dello scorso aprile.

Œnothèque 1976Œnothèque 1976
40% Pinot Noir, 60% Chardonnay
dég. 2007 – L’olfatto, raffinatissimo, dà subito impressione di densità, con tanta frutta gialla disidratata, note di cioccolato bianco, la tipica firma minerale della maison e una base erbacea a sostenere il tutto. Poi, via via, ecco anche le canditure, la frutta secca, la torrefazione, le tostature, a disegnare definitivamente un vino certamente di grande complessità. Palato polposo, fragrante, ma anche molto fresco, con le erbe aromatiche e la frutta gialla disidratata a dare pienezza di gusto e fascino, il tutto con una persistenza pazzesca che sembra non voler mollare mai, ma più a centro bocca che in profondità. Ritorni minerali in chiusura e bollicina finissima ma incredibilmente vivace per uno champagne d’eccezione ma dal quale forse vorresti… qualcosa in più.
Voto: 95/100

Solo 95/100 per un DP triosième plenitude? Beh, premesso che i miei punteggi sono sempre attentamente calibrati e che 95/100 rappresenta una valutazione eccezionale (nella guida Grandi Champagne è il primo gradino della categoria dei Miti), questa etichetta della serie Comande Spéciale è una di quelle che mi coinvolge meno. Una grande appassionata di DP Œnothèque come Cristiana Lauro lo ritiene “uno dei più incredibili di sempre”, ma rimanendo nella decade degli anni ’70 a mio avviso è ‘battuto’ di gran lunga dal fantastico 1971, dall’incredibilmente fresco e opulento 1970, dal mostruoso 1973, quest’ultimo sì il miglior Dom Pérignon blanc di sempre, come ammettono anche dentro le mura dell’Abbazia. Poi, per carità di Dio, magari ad averne di bottiglie come questo 1976 – ci mancherebbe! – però continuo ad approcciare questo champagne come critico e non come appassionato. Il buon Richard non me ne voglia…

Gli champagne Dom Pérignon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët-Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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10 risposte a “Dom Pérignon Œnothèque 1976: grande, grandissimo, ma non facile”

  1. Buongiorno
    quali sono le ultime “uscite” per gli Oenotheque troisième plenitude ?
    E un altra cosa, gli Oenotheque in Italia sono disponibili anche nel formato Magnum ?

    grazie

    MM

    • Se non sbaglio, gli ultimi DP OE 3ème plenitude sono il 1970, il 1982 e il 1990. In Italia, però, tutti gli OE sono disponibili unicamente nel formaggio classico da 0,75…

  2. Buongiorno,
    premesso che non sono un esperto, leggo sempre con piacere gli articoli sul vostro sito in quanto li trovo molto chiari ed educativi.
    In occasione dei miei prossimi 40 anni (2016) vorrei iniziare la ricerca per regalarmi una bottiglia di pregio.
    Ammesso che lo trovi e a quale prezzo, a vostro parere meglio il Vintage ’76 o l’Œnothèque ’76?
    Pensate verrà mai rilasciato un P3? Quali sono le quotazioni reali attuali dei suddetti?
    Grazie mille.

    • Grazie, mi fa molto piacere riuscire a comunicare lo champagne in questa maniera!
      Allora, il DP OE 1976 3ème plenitude (prossimamente P3…) è stato fatto, ma non ricordo se è mai arrivato in Italia. Comunque, si tratta di una bottiglia da un migliaio di euro almeno.
      È meglio del Vintage omonimo? È diverso, più maturo il Vintage, per questo anche più difficile, più fresco e rotondo l’OE. Il problema del Vintage è trovarlo perfetto, perché non si sa come sia stato conservato. Nel caso, provi su Internet tramite qualche wine-merchant inglese e lo stesso vale per reperire l’OE. Ovviamente, il Vintage costerà molto meno…
      Saluti

  3. Salve, siate così gentili da consigliarmi sul da farsi. Mio nonno mi ha regalato una bottiglia di Dom Perignon del 1947 che aveva in cantina da almeno 50 anni. Autentica, sigillata ed in discrete condizioni. Non essendo un intenditore intendo venderla e farla valutare. Sapreste consigliarmi a chi rivolgermi? Avrei da pagare le spese universitarie e vorrei approfittarne. Attendo una vostra gentile risposta. Grazie. Distinti Saluti. Giovanni

    • Beh, è un pezzo da collezione, trattandosi della prima, “vera” vendemmia di Dom Perignon! Inoltre, è estremamente difficile da trovare in ottime condizioni. Nel suo caso parla di discrete: cosa significa? E il livello del vino di quanto è sceso? A ogni modo, il valore è non meno di 1.000 euro, ma, per venderla bene, le consiglio di affidarsi a una casa d’aste specializzata in vino. In bocca al lupo!

  4. Salve Alberto, ho chiesto al rappresentante di zona e di Moet e mi ha detto che è uscito l’anno scorso e non è più disponibile… Anche a me farebbe piacere festeggiare l’anno prossimo i 40 con un p3 76 ma dopo quello che hai scritto, se trovo uno degli altri…

    • Immagini si riferisca al Vintage e non all’OEnothèque, giusto?
      Dando per scontata l’ottimale conservazione, il prezzo massimo, quindi riferito a una bottiglia perfetta in un asta specializzata, siamo sui 350 euro.

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