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Sans Année

Il nuovo, eccellente Brut Nature di André Jacquart

La moda, no, diciamo meglio la tendenza attuale vuole sempre più vini spumanti senza dosaggio. Vale per le bollicine nostrane, molto, ma vale anche per lo champagne. Ecco, nella...
di Alberto Lupetti

champagne André Jacquart Brut NatureLa moda, no, diciamo meglio la tendenza attuale vuole sempre più vini spumanti senza dosaggio. Vale per le bollicine nostrane, molto, ma vale anche per lo champagne. Ecco, nella mitica regione francese il discorso si fa un po’ più difficile, sia per motivi di tradizione, sia per via della natura dello stesso champagne, pertanto forzare questo vino senza dosaggio porta il più delle volte a risultati quantomeno discutibili.
Ho avuto modo di parlarne in occasione dell’anteprima del Brut Nature di Louis Roederer, ma, anche alla luce degli assaggi più recenti, sono sempre più convito che gli champagne non dosé interessanti siano veramente pochi, mentre gli eccellenti si contano sulle dita di una mano. 

Uno di questi ultimi è una novità e, guarda caso, figlio di un progetto e non semplicemente dell’idea di proporre lo stesso vino sia con sia senza dosaggio… Mi riferisco al Brut Nature di André Jacquart, piccolo produttore (RM) di Vertus che ho scoperto per caso qualche anno fa e che da allora annovero tra i miei preferiti. Non a caso, è stato presente nella prima edizione della guida Grandi Champagne, ma è sfortunatamente mancato nella seconda per problemi di distribuzione: ci rifaremo con gli interessi nella terza edizione!

pressa a piatto inclinato Coquard
Le due presse a piatto inclinato Coquard, da 8.000 Kg ciascuna, acquistate nel 2004.

 

mesnil barrique
Gran parte delle fermentazioni avvengono in barrique, acquistate tutte in Borgogna da grandi produttori di vini bianchi. Notare il codice per l’esatta tracciabilità di ogni vino dalla pressatura alla messa in bottiglia.

Bene, André Jacquart è la creatura di una vera ‘dame’ dello champagne, Marie Doyard, giovane ma di grande esperienza, visto che nel mondo di questo grande vino c’è nata tanto da parte di padre, quanto di madre. Il cognome che porta è quello di una delle più importanti famiglie della Champagne (Maurice Doyard fu il co-fondatore del CIVC), mentre da parte di madre (Jacquart) siamo di fronte a importantissimi vigneron di Le-Mesnil. Compiuti diciotto anni, i genitori di Marie hanno chiesto a lei e ai suoi fratelli se avessero voluto seguire la strada della viticoltura o meno, ma solo Marie ha risposto positivamente. Ha fatto una scelta frutto della passione e di un’idea ben precisa: creare il proprio champagne. Così, con un’eredità di ben 24 ettari di vigneto (su 200 parcelle) da parte di entrambi i rami della famiglia (la maggior parte a Le-Mesnil, però…), ha ripreso il marchio materno (André è il nonno) e lanciato nel 2004 il suo progetto. Un progetto votato all’eccellenza e basato su tre punti fondamentali:

• lunghe maturazioni sui lieviti (5 anni per i sans année, 7 per il millesimati)

• bassi dosaggi (intorno ai 3 g/l)

• barrique per la fermentazione

Marie Doyard
Marie Doyard, rampolla di due grandi famiglie champenoise, è partita praticamente da zero con la sua azienda nel 2004, pur avendo un consistente patrimonio di vigneti. Avrebbe potuto venderli realizzando un bel gruzzolo, invece…

L’obiettivo di Marie è arrivare alla massima qualità dello Chardonnay attraverso una vera e propria rinascita del marchio. E ha iniziato subito con investimenti importanti: acquistando due moderne presse Coquard a piatto inclinato (è stata la prima tra gli RM ad acquistarle), acquistando in Borgogna le barrique usate, minimo di 2° passaggio, massimo di 4°. Inoltre, Marie si è ‘tarata’ su una produzione di 100.000 bottiglie, pertanto continua a vendere una parte delle uve: una scelta, più che una necessità, anche se poi questo torna utile a finanziare in parte il progetto, visti i ‘tempi’ dello champagne. Marie ha anche completamente ridisegnato l’habillage, scelto la forma delle bottiglie e segue tutta la parte marketing/commerciale in prima persona, mentre lo chef de cave è il papà. Le prime bottiglie sono arrivate sul mercato nel 2009 (erano, di fatto, dei millesimati non dichiarati) e si sono rivelate da subito eccellenti.

In vendemmia, Marie seleziona le parcelle per omogeneità, quindi combina quelle adatte a essere pressate insieme (le presse sono da 2 marc ciascuna, quindi 8.000 Kg), per questo dichiara “non lavoriamo per parcelle, ma per aree di territorio, pertanto un primo assemblaggio avviene già in fase di pressatura…”, quindi i mosti sono messi in barrique di 2°, 3° o 4° passaggio a seconda della provenienza; una piccola parte, però, è comunque fermentata in cuve di acciaio e in queste vengono anche conservati tutti i vins de réserve. Importante notare che i vini non svolgono la malolattica.

Ecco, in sintesi, André Jacquart oggi, con una gamma di cinque champagne che conosceremo in dettaglio tra questo sito e la prossima edizione della guida. In questa sede iniziamo con il nuovo Brut Nature, un blanc de blancs della linea Mesnil Experience, quindi prodotto con sole uve del villaggio 100% Grand Cru, appositamente selezionate tra parcelle di almeno 40 anni in funzione dell’assenza di dosaggio e raccolte ben mature. È questa, oltre al dosaggio ovviamente, la differenza con l’altro Mesnil Experience (extra) brut. I mosti hanno fermentato per il 70% in barrique di 4° passaggio e l’assemblaggio ha visto il 90% dell’annata 2007 più il 10% di vins de réserve delle annate 2006, 2005 e 2005. Lo champagne è stato tirato a giugno 2008. 

mesnil champagne
Ieri e oggi: la André Jacquart è nata una seconda volta con il progetto di Marie ed è passata come sede da Le-Mesnil (dove, però, ci sono la maggior parte dei vigneti) a Vertus.

Brut Nature Mesnil Experience

100% Chardonnay
champagne Brut Nature Mesnil Experiencedég. nov. 2013 – Naso austero, ma nobile, giocato su una trama di agrumi e mineralità. È levigatissimo e teso, ma soprattutto intrigante, invitante. La bocca, caratterizzata da una bollicina molto, molto fine, rappresenta l’ideale prosecuzione del naso, nel senso che non è semplicemente coerente, ma ti fa ritrovare esattamente quello che ti aspetti. Inoltre, è asciutta, certo, ma non quanto potresti pensare, così, lo sviluppo e sapido e pulente, mentre in chiusura rimane inesorabilmente ‘impregnata’ di agrumi e mineralità, sempre con gusto. Alla fin fine, è uno champagne impagabile a tavola (con i frutti di mare, ma non solo) anche per la sua eccezionale capacità di pulire la bocca, risultando immancabilmente molto piacevole…
Voto: 92/100

 

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0 risposte a “Il nuovo, eccellente Brut Nature di André Jacquart”

  1. bevo spesso i nuovi jaquart procurandomeli a prezzi ottimi per q/p in Francia e devo dire che è sempre.una bella bevuta.

    • In effetti, il rapporto Q/P di Jacquart è molto buono. Dico molto e non ottimo perché negli ultimi due anni gli champagne mi sembrano un po’ inferiori rispetto al passato. Ma, l’importante, è che le piacciano.
      Vedremo nella prossima edizione della guida…

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