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Non solo Champagne

Ca’ del Bosco e la nuovissima Annamaria Clementi 2006

Devo ringraziare ancora una volta il grande Maurizio Zanella per l’ennesima anteprima che mi riserva. Stavolta si tratta della nuova, ultimissima annata della cuvée di punta, quell’Annamaria Clementi...
di Alberto Lupetti

Annamaria Clementi 2006

Devo ringraziare ancora una volta il grande Maurizio Zanella per l’ennesima anteprima che mi riserva. Stavolta si tratta della nuova, ultimissima annata della cuvée di punta, quell’Annamaria Clementi che rappresenta la summa del savoir-faire della cantina di Erbusco e onora la mamma di Maurizio. Da sempre grandissimo vino, questo Franciacorta Riserva ha dimostrato più volte di saper andare oltre l’annata e oltre il territorio e – lo anticipo subito! – pure stavolta non si è smentito. L’annata 2006 di cui è figlio, infatti, ha avuto un andamento decisamente altalenante e, per certi versi, estremo, prima con il grande freddo che si è spinto fino alla primavera, poi con il caldo sempre più intenso, infine con piogge estive a dir poco esagerate che hanno ben più che compensato le mancanze invernali e primaverili in tal senso. Fortunatamente, le cose si sono regolarizzate con l’avvicinarsi della vendemmia, poi iniziata il 21 agosto. Alla fin fine, in Ca’ del Bosco hanno definito l’annata “qualitativamente eccellente, espressione della calura di luglio e della freschezza di agosto, con basse rese e un equilibrio fantastico”.

Maurizio Zanella e l’enologo Stefano Capelli
La mente e il braccio, ovvero il patròn di Ca’ del Bosco Maurizio Zanella e l’enologo Stefano Capelli.

Nel dettaglio, la Annamaria Clementi 2006 è frutto della selezione di 15 vigneti tra i 23 e i 34 anni, con una resa pari a 7,2 q/ha (2.800 l/ha in mosto). La sola primissima spremitura è stata fermentata in barrique di almeno 3 anni, dove il vino ha poi maturato per 6 mesi. L’assemblaggio ha visto la scelta di 25 vini base e il tiraggio è avvenuto ad aprile 2007, quindi oltre 8 anni sui lieviti e dosaggio finale pari a solo 1 g/l di zucchero aggiunto; bassissima anche la SO2: meno di 50 mg/l.
Tutte le operazioni, come oramai consuetudine di Ca’ del Bosco, sono avvenute per gravità e la sboccatura in assenza di ossigeno. Insomma, l’ossessiva ricerca dell’eccellenza voluta da Maurizio Zanella per la sua creatura non è mai venuta meno, anzi, se possibile, è addirittura cresciuta con gli anni.

Ebbene, dall’incontro tra questa annata 2006 e le maestrie di Ca’ del Bosco è nata questa Annamaria Clementi che andiamo subito a scoprire.

Le cantine di Ca’ de Bosco
Le splendide cantine di Ca’ de Bosco. Nella parte più bassa maturano e vengono poi ‘remuate’ a mano le bottiglie di Annamaria Clementi.

Annamaria Clementi 2006

Bottiglia Ca' del Bosco Annamaria Clementi 200620% Pinot Noir, 55% Chardonnay, 25% Pinot Bianco
sbocc. prim. 2015 – Beh, non che le precedenti annate di questo grande Franciacorta fossero sottotono, ma di certo non erano così intensamente e immediatamente coinvolgenti!
Questo bellissimo naso, infatti, è disegnato da tostature, grassezze di nocciola fuse a una vena di crema, un fruttato che sembra riportare allo Chardonnay, appena un tocco di erbe aromatiche quasi a riequilibrare il tutto. Una sola parola, a ogni modo? Goloso. La bocca è vinosa, materica, anzi polposa, giustamente fresca, particolarmente giocata sugli agrumi, asciutta ma mai secca. Lo sviluppo è molto più ampio che profondo, ma, alla fine, quello che manca in allungo viene comunque recuperato in persistenza, una persistenza intensa e veramente notevole, ancora agrumata, ancora fresca. Non me ne vogliano in Ca’ del Bosco, ma un paragone in casa è d’obbligo: batte di gran lunga la 2005, ma riesce pure a sopravanzare la tanto buona 2004…

Voto: 92/100

controetichetta dell’Annamaria Clementi
Informazione e tracciabilità caratterizzano sempre la controetichetta dell’Annamaria Clementi.

Insomma, Zanella e i suoi hanno fatto ancora una volta centro. Centro pieno. Personalmente nutro ancora delle perplessità sulle reali potenzialità della Franciacorta e su alcune scelte fatte, ma continuo anche e ancora a stupirmi di come in Ca’ del Bosco riescano puntualmente, come detto, ad andare oltre l’annata nel caso delle vendemmie non memorabili (ma non è questo il caso) e, più in generale, oltre il terroir, perfino oltre la stessa Denominazione (ed è nuovamente questo il caso…). E la Annamaria Clementi 2006 lo dimostra non solo per l’ennesima volta, ma forse con un’incisività ancora maggiore.

In proposito, ricordo che tutti i punteggi che attribuisco sono assoluti e non relativi, quindi questo 92/100 vale di fronte alla spumantistica tutta, universale, e non solo in riferimento alla Franciacorta, come fanno invece tanti. Il valore deve essere assoluto e non può essere relativo, altrimenti si inganna il lettore e forse anche il produttore. Di questo ne sono fermamente convinto. Quindi, gli amanti dei paragoni – che invece a me non piacciono, ma tant’è – capiranno ancor più il valore di questo Franciacorta Riserva…

www.cadelbosco.com

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12 risposte a “Ca’ del Bosco e la nuovissima Annamaria Clementi 2006”

  1. Buon giorno Sig Lupetti mi sembra di capire che qui siamo ad un livello pazzesco… quello che impressiona a mio avviso di piú é l’intensitá al naso di questa Franciacorta, perché penso sia il problema principale di questa denominazione che spesso é carente rispetto alla bocca. Forse per la mancanza di escursione termica, ma nn sono un tecnico peró ho notato spesso questo, cosa ne pensa? Grazie

    • Ha centrato perfettamente il problema! Anche se, poi, il discorso è complesso e coinvolge non solo il clima (molto caldo = bassa acidità) e la ricorsa a rese molto basse (che significano molta concentrazione), ma pure impianti di vigneto ancora relativamente giovani. Per questo motivo, oggi, alcuni nomi riescono a svettare perché sono in grado di andare oltre la Denominazione. Comunque, sì, questa AMC 2006 si muove su livelli di eccellenza…

  2. Noto che lei (ma non solo) apprezza molto i Franciacorta di Ca’ del Bosco (sia i due Annamaria Clementi che i Millesimati) qual’è invece il suo parere sulle due Cuveé Prestige della stessa casa? Grazie.

    • Beh, riconoscendone la piacevolezza per i più, devo anche dire che non mi sembrano sullo stesso livello dei millesimati…

    • Difficile dirlo a priori. Da un lato le vecchie AMC hanno una longevità incredibile, dall’altro non si tratta più dello stesso vino… Personalmente, me la godrei tra oggi e un paio d’anni.
      Saluti

  3. Buongiorno Sig. Lupetti,
    Quando dice che i suoi punteggi sono assoluti vale anche nei confronti degli champagne? Mi spiego meglio: se a questo AMC ha dato 92 e a un DP ha dato sempre 92 vuol dire che ritiene le due specifiche bottiglie pur con le loro diverse caratteristiche sullo stesso livello qualitativo?
    Grazie

    • Ebbene… sì. Non ci può essere un 90/100 riferito alla Franciacorta, uno alla Champagne e uno, diciamo, a Trento: un punteggio è assoluto. Quindi, come fa giustamente notare lei, pur con le loro caratteristiche organolettiche differenti, il valore assoluto è il medesimo.

  4. Buongiorno sig. Lupetti, leggendo solo ora questo articolo, che trovo interessantissimo, volevo chiederle dove è possibile acquistare questo prodotto in particolare in Friuli Venezia Giulia..
    Grazie in anticipo per la disponibilità .

    • Oddio, non saprei… Sicuramente nelle migliori enoteche, altrimenti chiami in Ca’ del Bosco e si faccia dare i riferimenti per la sua zona.

    • Beh, bevibile certamente sì. Bisogna vedere quanto ha ancora da dire, ma… potrebbe anche riservare belle sorprese!
      Mi faccia sapere

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