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Cuvée de Prestige

MCIII: lo champagne capolavoro di Moët si rivela ufficialmente

Abbiamo avuto modo di conoscere da vicino, in anteprima assoluta, MCIII, il nuovo ‘super champagne’ di Moët & Chandon, anzi la nuova cuvée de prestige del colosso di...
di Alberto Lupetti

Moët & Chandon MC III champagne pregiato

Abbiamo avuto modo di conoscere da vicino, in anteprima assoluta, MCIII, il nuovo ‘super champagne’ di Moët & Chandon, anzi la nuova cuvée de prestige del colosso di Epernay, che debutterà ufficialmente sul mercato al termine dell’estate. Ebbene, per privilegiare la rapidità di pubblicazione, mi ero dovuto affidare a foto di fortuna, promettendo però di mostrare il prima possibile l’aspetto ufficiale e definitivo della bottiglia di MCIII: detto, fatto. Enjoy!

Moët & Chandon MC III in degustazione

Ecco MCIII, release 001.14, quindi il primo della serie (001) con dégorgement 2014. La bottiglia dal design esclusivo è in vetro nero lucido ed è impreziosita dal fondello e dal tappo entrambi in metallo. Per questo champagne, che rappresenta la quintessenza di Moët, lo chef de cave ha scelto i bicchieri Zalto Bordeaux in quanto rappresentano una coppa ‘allungata’…

Assemblaggio Moët & Chandon MC III

MCIII è un assemblaggio stratificato, ciascuno legato a un materiale…

Primo strato: acciaio, 37,5%, annata 2003.

Secondo strato: legno, 37,5%, annate 1998, 2000 e 2002.

Terzo strato: vetro, 25%, annate 1993,1998 e 1999.

Benoît Gouez

Il talentuoso chef de cave Benoît Gouez, creatore di MCIII sulla base di un progetto iniziato a metà anni ’90 da Dominique Foulon e Richard Geoffroy. Per Benoît, MCIII è “il punto di svolta della gamma Moët, che così si arricchisce di una cuvée de prestige, ma lo fa nella dimensione unica di eccellenza nella vinificazione e visione pionieristica proprie della maison. Per questo, abbiamo creato MCIII attraverso un processo creativo fatto di feeling, intuizioni e capacità e, in questo, rappresenta perfettamente l’universo Moët & Chandon. Di fatto, MCIII è un non millesimato, proprio come il Brut Impérial, ma, allo stesso tempo, è anche una composizione di millesimati: la summa di 270 anni di savoir-faire che hanno portato a un processo originale e innovativo. Perché tre strati? Perché tre rappresenta la stabilità, una vera trilogia di armoniosità, complementarietà, bilanciamento”.

MCIII, champagne state-of-the-art by Moët

MCIII, il nuovo champagne state-of-the-art by Moët

Bene, credo proprio che questo MCIII vada inserito a buon diritto tra gli “champagne più pregiati al mondo”…

Gli champagne Moët & Chandon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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25 risposte a “MCIII: lo champagne capolavoro di Moët si rivela ufficialmente”

  1. Buongiorno Sig. Lupetti
    La seguo appassionatamente da anni e le faccio i complimenti per il suo lavoro e per la passione che trasmette.
    Volevo chiederle se è già disponibile sul mercato italiano l’ MC III.
    Impaziente di provarlo e di sapere anche la sua valutazione di questo champagne così innovativo.
    Buon giornata e cordiali saluti

    • Buonasera e grazie dei complimenti!
      Come dicevo, l’MCIII arriverà dopo l’estate, presumibilmente in autunno. E non ci saranno molte bottiglie, visto che l’intero tiraggio è stato poco oltre le 20.000 bottiglie…

  2. Buona sera sig. Lupetti
    Complimenti per la sua professionalità .
    Volevo sapere visto il tiraggio limitato, quale potrebbe essere il prezzo della bottiglia.

    Grazie per l’attenzione .
    Buona serata

    • Buonasera a lei,
      e grazie dei complimenti!
      Il prezzo? Non si Sto arrivando! ancora, neanche a livello di filiale italiana. Speriamo di avere qualche notizia il prossimo mese…

  3. Buongiorno Sign. Lupetti…
    Intanto mi congratulo con Lei per la passione e la devozione che nutre verso il suo lavoro e la capacità di trasmettere forti emozioni.
    Da pochi anni sto abbracciando questo nuovo mondo, ed avendo acquistato un piccolo vigneto di vermentino e nebbiolo sto cercando di impegnarmi con tutta la passione che riescono a trasmettermi le persone come lei…Da noi si dice che la vigna è tigna e la zappa è corta! però quando si ottiene un buon prodotto, le fatiche accumulate durante l’anno scompaiono…
    detto ciò, avevo bisogno di una piccola informazione!
    Una decina di anni fa, forse 12 mi sono state regalate 2 bottiglie di Champagne Moet & Chandon- Brut Imperial- ne ho assaggiato una è mi è sembrata a dir poco fenomenale…una volta consumata ho cercato su internet alcune recensioni sul prodotto ed ho potuto constare una piccola differenza nel sigillo della bottiglia rispetto a quelle pubblicizzate.
    in pratica l’adesivo rosso presente sulla parte alta della bottiglia, sotto il collo, rappresenta due leoni che abbracciano lo stemma di un casato…però su internet e nei negozi gli stemmi delle bottiglie sono diversi, in pratica ho trovato solo stemmi con la corona…mi sa dire qualcosa in merito?
    la ringrazio per la sua risposta…
    Saluti Renzo

  4. Buongiorno,

    sono entrato in possesso di un Moet “Reserve Imperiale”. Ho visto che si tratta di un imbottigliamento commerciale ma la bottiglia è un import italiano che ha verosimilmente un paio di decenni. Su internet non c’è traccia di foto di Moet che recano quel bollino sul fronte, sopra l’etichetta.

    Vengo così gentilemente a disturbare per chiedere una valutazione di prezzo.

    • Il Réserve Imperial (bollino blu), così come il St. Petersbourg di VCP, tanto per fare un esempio, è la declinazione per il canale Horeca del Brut Imperial (bollino rosso)… Tutto qua.
      Visto che parla di una ventina d’anni, forse è uno dei primissimi, ma non possiamo parlare di prezzo di degno di nota, ovvero di bottiglia appetibile per gli appassionati o i collezionisti…

  5. In merito alla mia domanda del 12 novembre alle
    12.50…circa il bollino rosso presente nella bottiglia di champagne, sa darmi qualche notizia?

  6. Buonasera Lupetti,

    sono un appassionato delle bollicine d’oltralpe.
    Ho la fortuna di gestire 2 ristoranti, e di acquistare champagne a listino HORECA.
    Lo champagne MCIII ha sempre stuzzicato il mio interesse.
    Nella giornata odierna ho contattato l’agente ” Moet Hennessy” di zona e, con vivo stupore, mi ha comunicato che lo champagne in oggetto è esclusivamente distribuito ai privati, ergo è vietata la commercializzazione nei ristoranti.
    Con vivo stupore ho appreso la notizia e, al di là degli stratagemmi che si possono utilizzare per accaparrarsi la bottiglia, le chiedo gentilmente la conferma di questa strategia distributiva di Moet Hennessy Italia per lo champagne MCIII.

    Grazie e buona serata.

    • Ricordo che alla presentazione dissero che sarebbe stato venduto solo attraverso un canale diretto ai clienti, ma non ricordo se furono esclusi i ristoranti o meno. Devo rivedere gli appunti.
      A ogni modo non sarebbe una scelta di Moet-Hennessy Italia, bensì della casa madre.
      Consideri che è uno champagne costosetto (poco più di 400 euro al pubblico), che sul tavolo finirebbe quindi a una cifra difficilmente avvicinabile dai più…

      • Grazie della risposta.
        Il prezzo comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto dovrebbe attestarsi a 450€.
        È chiaramente uno champagne per grandi appassionati e collezionisti.
        Infine le volevo porre un altro quesito, sul tema della longevità delle bollicine in rosa.
        Amo particolarmente la categoria e, proprio ieri sera, ho avuto la fortuna di apprezzare la cuvee Elisabet Salmon 2002 in forma strepitosa.
        Recentemente ho bevuto anche la versione in rosa della belle epoque, sempre della grande annata 2002. Un grande anch’esso ma con una sensazione di maturità prossima alla decadenza.
        La mia domanda caro Luepetti è la seguente, anche le bollicine in rosa possiedono la stessa longevità delle cuvee o dei grandi blanc de blancs?

        p.s. La mia prossima bollicina in rosa sarà Alexandra 2004, da cui mi aspetto molto, avendo letto le sue recensioni nelle ultime due guide

        Grazie e buona serata.

        • L’MC III è, prezzo a parte, qualcosa di veramente particolare, per non dire unico, pertanto sì, potrebbe diventare una bottiglia di sempre maggior valore con il tempo.
          Capitolo rosé: ha citato tra i più grandi in assoluto. Considerando anche la grande annata, mi sembra strano che li abbia trovati così ‘avanti’! Sono rimasti tale anche dopo qualche minuto nel bicchiere? E le bottiglie erano ben conservate? Lo ripeto, è strano.
          Infatti, a proposito di longevità, ho ricordi incantevoli di un Cristal Rosé 1976 e un Veuve Clicquot Vintage Rosé 1955, quindi…

  7. Grazie della sua pronta risposta.
    Beh, considerato il prezzo dell’attesissimo MCIII, speriamo di assaporare nuove e fantastiche sensazioni . In ottica di rivalutazione, nutro dei dubbi, soprattutto per il listino già di per sé “rivalutato”.
    Tuttavia, staremo a vedere.
    Per quanto concerne la conservazione delle bottiglie in degustazione, credo che siano state conservate al meglio. Erano due regali, provenute da enoteche che ritengo assai scrupolose in tema di conservazione.
    Tuttavia, la sensazione di maturità, l’ho avvertita soltanto nella Belle Epoque rosé.
    Sarò curioso di provare Alexandra, dopo le delusioni del Cristal rosé 2005 ( sono un fanatico di Louis Roederer, ma il Cristal rosé non mi ha illuminato, considerando anche il prezzo ) e D.P. rosé 1996 ( stesso discorso del Cristal ). Forse, ahimé, sono state bevute a temperature troppo basse…. mortificandoli.
    Alexandra cercherò di degustarlo ad almeno 10 gradi ….

    Buona giornata.

    • Beh, l’MCIII è unico nel suo genere (nessun altro champagne è fatto così) e, nonostante le enormi disponibilità di Moet, ha comunque un costo alto di partenza. Non so come andrà con le edizioni successiva, ma questa è la prima e non ne è stato prodotto molto, quindi una “rivalutazione” non la escluderei…

      BE Rosé: temo una bottiglia sfortunata. Non dovrebbe, ma può capitare. Complice anche la bottiglia trasparente. È uno dei migliori rosé, a mio avviso, quindi, se le capita, le dia una seconda chance…

      Cristal Rosé: non ho mai nascosto la mia idiosincrasia per l’annata 2005, ma una tale défaillance del Cristal mi sorprende. Lo considero, infatti, tra quei 3-4 champagne “buoni” del 2005. Rivedendo gli appunti, sì, non fu da saltare sulla sedia, ma fu comunque un grande champagne. A meno nel frattempo non abbia bruscamente maturato troppo, può pure essere. Devo approfondire alla prima occasione con lo chef de cave.

      Ancor più sorprendente la faccenda del DP Rosé 1996… A meno che, come dice lei, erano talmente ‘gelati’ da non essersi espressivi. Infatti, una bottiglia sfortunata ci sta, ma addirittura tre!

      Speriamo meglio con l’Alexandra, mi faccia sapere. Ma di quale annata si tratta?

      Saluti

      • Gentile Lupetti,

        Conservo 2 bottiglie di Alexandra dell’ultima annata in commercio, ovvero la 2004.
        La considera pronta o ancora troppo giovane ?
        Infine, una mia curiosità da fanatici della categoria.
        Se dovesse scegliere 3 champagne rosé da portare su un’isola, senza limite di budget, quali porterebbe con sé ?

        grazie e buon lavoro!

        • Personalmente mi concederei una bottiglia quest’anno, anche se ancora molto giovane, e una più avanti, in modo da apprezzare due diverse sfaccettature di questo grandissimo rosé.
          Tre soli? Difficile rispondere… Sicuramente sarebbero tre 1988!

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