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Sans Année

Quando la Bourgogne incontra la Champagne. Sotto il segno dello Chardonnay…

Quando mi reco in Champagne, se possibile cerco sempre di fare un saluto a Erick De Sousa, che oramai sapete essere uno dei produttori a me più cari....
di Alberto Lupetti

Valentin Leflaive Extra Brut Blanc de Blancs

Quando mi reco in Champagne, se possibile cerco sempre di fare un saluto a Erick De Sousa, che oramai sapete essere uno dei produttori a me più cari. Fortunatamente è stato possibile anche a gennaio scorso, visto anche che volevo portargli la nuova edizione di Grandi Champagne. Bene, Erick ci accoglie (con me c’erano vania Valentini e Alessia Occhipinti) nella – molto bella – nuova sala di degustazione e ci chiede cosa vorremmo assaggiare. “Fai tu” gli rispondo e così Erick prende due bottiglie, un ‘mostro’, la Cuvée de Caudalies 2008 (recensita in anteprima assoluta sulla guida), e una novità. Che, però, non riporta in etichetta il nome di De Sousa e neanche quello di Zoemie…

Olivier Leflaive e Erick De Sousa
Un grande uomo della Bourgogne, Olivier Leflaive, un grande uomo della Champagne, Erick De Sousa: dalla loro amicizia, dalla loro passione, dal loro grande savoir-faire nasce una nuova maison de champagne che farà molto parlare di sé…

Erick è molto amico di Olivier Leflaive, un nome importantissimo in Bourgogne che non ha certo bisogno di presentazioni. Tra loro c’è da tempo, oltre alla suddetta amicizia, una collaborazione, visto che le barrique usate (di 3-4° passaggio) Erick le prende proprio da Leflaive. Che, con il tempo, deve essersi sempre più appassionato allo champagne, visto che a un certo punto ha deciso di fondare la sua maison. Ovviamente, negli anni 2000 non è facile creare da zero una maison de champagne, anche se ti chiami Olivier Leflaive, ma qui entra in campo il buon Erick. È lui a mettere in campo le sue conoscenze per acquistare uve eccellenti dai vigneron amici, è lui ad offrire le sue strutture (per la vinificazione e l’invecchiamento) e, soprattutto, è lui a ricoprire il ruolo di chef de cave, fermo restando che Olivier Leflaive partecipa agli assemblaggi, ovviamente. Ecco dunque debuttare sul mercato la Valentin Leflaive (il quartogenito di Olivier), il cui simbolo in etichetta è il celebre ‘panama’ indossato da Olivier. Per ora abbiamo un solo champagne, tirato in 7.000 bottiglie per questa prima uscita, con l’obiettivo di arrivare a 25.000 entro il 2018, quando arriveranno pure un millesimato, l’immancabile rosé e una cuvée top de gamme. Ma si tratterà solo del primo step, perché Olivier Leflaive ha dichiarato il proprio, ambizioso obiettivo: raggiungere le 100.000-150.000 bottiglie in dieci anni, rimanendo sempre champagne di altissimo livello, come dire… “haute couture”.

Tornando al primo champagne, si tratta ovviamente di un Blanc de blancs, con uve selezionate ad Avize e Oger da vecchie vigne e poi vinificate da Erick con tutto il suo savoir-faire; seguono l’assemblaggio con circa un terzo di vins de réserve maturati in barrique di Bourgogne, tre anni sui lieviti e un dosaggio da extra-brut, nello specifico di 4,5 g/l.

Valentin Leflaive Extra Brut Blanc de Blancs

Valentin Leflaive Extra Brut Blanc de Blancs100% Chardonnay
dég. set. 2015 – Beh, se il buongiorno si vede dal mattino… Infatti, il naso è veramente molto bello, brillante, animato innanzitutto da una diffusa freschezza, note fruttate, leggere dolcezze di origine vanigliata, spezie dolci, accenni fumé, il tutto a fronte di una magistrale gestione del legno. Bocca di volume ma leggera, fine, quindi perfettamente equilibrata, prima dello sviluppo certamente generoso, rotondo, sulle ali di un’acidità perfettamente integrata e una netta vena minerale. È uno champagne puro, pulito, gustoso che non punta a un’elevata complessità, ma a un’indiscutibile e appagante bevibilità; soprattutto è senza dubbio un De Sousa, ma senza scimmiottare le attuali cuvée di Erick. Già, perché propone uno stile più facile, “versatile” per lo stesso Erick, che vede questo champagne perfetto come aperitivo con crostacei e pesci. Benvenuto!
Voto: 90/100

In Francia questo champagne è stato lanciato a un prezzo di 49,00 euro a bottiglia, vedremo se arriverà in Italia e a quanto…

www.olivier-leflaive.com

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2 risposte a “Quando la Bourgogne incontra la Champagne. Sotto il segno dello Chardonnay…”

  1. Buonasera Alberto, ho acquistato una cantinetta monotemperatura x conservare spumanti e champagne. Ho impostato la temperatura a 12 gradi..ma x quella di servizio, solitamente sui 10 gradi x la tipologia di bottiglie che ho,come faccio? Con il secchiello,tenuto una mezz’ora, arrivo ad una temperatura decisamente fredda..cosa mi conviene fare? La servo a 12 gradi oppure c’è la lascio nel secchiello x um tempo inferiore? Grazie mille

    • Sì, 12°C è a temperatura di conservazione, ma quella di servizio è più bassa. Quindi frigo in anticipo o secchiello con il ghiaccio, in modo da raggiunge i classici 8°C (che poi diventano 10°C nel bicchiere).

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