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Millésime

Moët rompe gli indugi: ecco il Grand Vintage 2008

È nell’elegantissima cornice dell’Hotel Gallia di Milano, insieme allo chef de cave Benoît Gouez, che si è tenuto il debutto ufficiale italiano per i nuovi millesimati di Moët...
di Vania Valentini

Moët & Chandon degustazione champagne Grand Vintage 2008

È nell’elegantissima cornice dell’Hotel Gallia di Milano, insieme allo chef de cave Benoît Gouez, che si è tenuto il debutto ufficiale italiano per i nuovi millesimati di Moët & Chandon: l’attesissimo Grand Vintage 2008, la cui uscita è stata fino all’ultimo tutt’altro che scontata, e la sua versione in rosa, il Grand Vintage 2008 Rosé. Fino alla fine, infatti, Benoît Gouez è stato indeciso se fare uscire questo millesimo o aspettare e dare precedenza al 2009… questo perché l’annata 2008 è stata “un grande classico di Champagne come non se ne vedevano dal 1998”, quindi con livelli di acidità ai quali gli champenois si erano quasi ‘disabituati’.

Benoît Gouez
Benoît Gouez si sta rivelando uno dei più bravi chef de cave della storia di Moët, come hanno appena e ulteriormente dimostrato questi due 2008. Ma non solo… Eccolo nella degustazione di qualche settimana fa a Epernay insieme ad Alberto Lupetti e nell’evento di martedi a Milano.

Il Grande Vintage 2008 rappresenta il 72° millesimato della maison di Epernay, nonché il secondo interamente firmato Benoît Gouez come chef de cave, che afferma “ora non si parla più di millesimato di Moët, ma di millesimato secondo Moët”, a sottolineare giustamente che si tratta di una fotografia dell’annata, sì, ma nel pieno e assoluto rispetto dei canoni stilistici della maison.

Degustazione Grand Vintage
Come di consueto, i Grand Vintage sono stati degustati nei calici Riedel Vinum XL ‘Vintage Champagne Glass’ appositamente griffati. Il Grand Vintage 2008 è il secondo millesimato di Moët interamente e integralmente formato da Gouez.

Il 2008 è stato, come detto, un millesimo molto atteso da tutti gli appassionati di Champagne, data la sua eccezionalità. È stata un’annata fresca e asciutta, con la vendemmia alla fine di settembre (dal 12 al 27) che ha dato uve dallo stato sanitario perfetto per tutte e tre le varietà. E se la maturità delle uve ha seguito la media del decennio, con un alcol potenziale di 9,8° (secondo Benoît Gouez, quando si supera la barriera dei 9,5° si hanno ottime possibilità di ottenere un vino straordinario), l’acidità è stata invece elevata, come non si vedeva dalla metà degli anni ’90 (8,6 g/l con un pH di soli 2,98!). Per Gouez si tratta di “una cosa normale in Champagne dopo una serie di annate calde”, ma anche di un’annata “i cui valori di maturità e acidità tutti e due così alti riportano la mente ad annate come la 1995 o la 1996”. Ciononostante, l’ottimo Benoît Gouez ci racconta come non sia stato semplice realizzare questo 2008, proprio per via di questa acidità che rischiava di diventarne la caratteristica dominante, per non parlare della possibilità che diventasse un vino austero, quando in Moët ciò che si cerca è invece la generosità. La sfida in fase di assemblaggio, quindi, è stata rispettare questa acidità, facendola tuttavia meno irruenta, accompagnandola, rendendone così più avvolgente e corposo il sorso. Il risultato è un millesimato molto franco, dritto, sincero “come un laser che si proietta in avanti”. Ma non è tutto, perché lo chef de cave confessa che “con un’acidità del genere poteva esserci la tentazione di aumentare il dosaggio, invece abbiamo scelto di rimanere sul dosaggio classico per rispettare la natura del vino e contribuire al suo potenziale di invecchiamento. Il millesimato è una sorta di partito preso, ne ricerchiamo il carattere, l’identità, la specificità, senza preoccuparci della ricerca di facili consensi”. Chapeau, e sarà per questo che il bravo Benoît definisce questo 2008primaverile, luminoso, avvolgente”.

Moët & Chandon Grand Vintage 2008

Grand Vintage 2008

37% Pinot Noir, 40% Chardonnay, 23% Meunier
Al naso la freschezza dell’annata si manifesta attraverso una pulizia incredibile che prende immediatamente possesso dell’espressione olfattiva, quasi imbrigliandola. I tipici canoni dei millesimati Moët sembrano inizialmente nascosti, ma poi ecco, con una minima attesa nel calice, le nuance floreali e quelle agrumate, nettissime, poi le grassezze della nocciola, le erbe aromatiche e, infine, la tipica mineralità di Moët, iodata, sottile, delicata, con note fumé a impreziosirne l’insieme. Al palato il tratto elegante della maison plasma una bollicina che è in grado di mostrare slancio e vibrazione, lasciando un sorso sottile nell’espressività, nuovamente dominato da questa freschezza esplosiva che, parafrasando Benoît Gouez, è un “laser”. Lo sviluppo, tuttavia e nonostante i timidi ritorni minerali, si arrocca quasi su quest’acidità viva e agrumata, che tende, pulisce, asciuga e ritempra. È uno champagne dinamico, tonico, filiforme, dritto e preciso, in apparenza più legato allo Chardonnay. In questo momento è in pieno divenire, certamente dal grandissimo potenziale, ma in debito di tempo per ‘assorbire’ tutta questa acidità, peraltro assolutamente rispettosa delle caratteristiche dell’annata. Allora sì che sarà in tutto e per tutto un ‘Grand Vintage’…
Voto: 92/100

Il debutto del Grand Vintage 2008 è stato doppio, perché è stata presentata anche la versione in rosa, come detto, quindi il Grand Vintage Rosé 2008. Che è anch’esso il secondo di Gouez, ma pure il secondo prodotto nella nuova cantina sviluppata appositamente per le vinificazioni in rosso, le cui uve sono frutto di una ferrea selezione in vigna da vecchie parcelle, soprattutto ad Aÿ. Questo rosé è il 41° della serie, definito dallo chef de cavedelicato, dritto, preciso”. Dopo il dégorgement, è stato dosato a 5 g/l.

Moët & Chandon Grand Vintage Rosé 2008

Grand Vintage Rosé 2008

46% Pinot Noir, di cui il 20% in rosso, 32% Chardonnay, 22% Meunier
Olfatto fresco, invitante, che mostra immediatamente una grande complessità, tra note floreali di rosa, mandarino, piccoli frutti rossi, scorza di arancia candita, spezie, oltre a spunti fumé e una delicata mineralità iodata. L’attacco al palato ha una bella rotondità che lo rende più tenero del precedente, quasi morbido. La bocca è fresca e aggraziata, di nuovo valorizzata da una splendida bollicina, con uno sviluppo dalle abbondanti concessioni fruttate e che ripercorre le sensazioni olfattive, pur non mostrandosi così scalpitante nell’acidità come il ‘bianco’. Ritornano i piccoli frutti rossi, accompagnati da slanci più freschi di matrice agrumata e l’allungo è dominato dall’importante acidità che restituisce slancio e intensità a tutte queste sensazioni. Il finale è lunghissimo, permeato dai ritorni di agrumi rossi e da un’insistente sensazione sapida, piacevolissima, quasi affumicata.

Nel complesso, rispetto al bianco è in questo momento più equilibrato, l’acidità dell’annata c’è ma non è un “laser”, per questo il vino sa espandersi in larghezza e lunghezza, risultando così non solo bidimensionale, ma addirittura tridimensionale, nonché lungo e persistente allo stesso tempo sul finale, peraltro assolutamente privo di ogni traccia di tannino che, solitamente, si trova nei rosé. Insomma, è molto buono, ora migliore del fratello bianco, nel senso che già al debutto risulta molto più accessibile, ma in prospettiva prevediamo che i valori in campo si invertiranno. Vedremo…
Voto: 91/100

Grand Vintage 1988, 1998 e 2008
Anche i due 2008 sono stati affiancati da due annate di Grand Vintage Collection che ne richiamano le caratteristiche, quindi 1998 e 1988. È la regola del ‘8’…

Considerando che il Grand Vintage 2006, nonostante sia figlio di un’annata ben più calda e molto meno acida, inizia a rivelare il suo vero valore solo oggi, va da sé che questo Grand Vintage 2008 ha bisogno di cantina, quindi è senza dubbio uno champagne da invecchiamento. Da lungo invecchiamento. Allora ci sarà da divertirsi…

Infine, come accade puntualmente da qualche anno a questa parte in occasione del lancio di un Grand Vintage, Benoît Gouez presenta al fianco dell’ultimo nato anche due vecchie annate, due Grand Vintage Collection quindi, le cui personalità richiamano similitudini nello stile e nell’impronta dell’annata. Così, il 2008 vede affiancarsi altre due annate… con l’8, quindi 1998 e 1988. Ma di questi due parleremo in una prossima occasione!

Gli champagne Moët & Chandon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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Una risposta a “Moët rompe gli indugi: ecco il Grand Vintage 2008”

  1. Il tuo stile, anglosassone fine al midollo, con spruzzate di passione mediterranea, in Italia non ce l’ha nessuno. E fidati che sono un lettore avido, nonché severo. E ci sono passaggi in cui trasporti la realtà in differita, senza inutili fronzoli letterari. BRA.VI.SSI.MA. Falco.

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