Anteprima Charles Heidsieck: ecco il Blanc de Blancs!
Se ne parlava da un po’, al punto da essere diventato un altro dei segreti di Pulcinella della Champagne: Charles Heidsieck aveva pronto nel cassetto, ops… nelle crayères, un nuovo champagne, un blanc de blancs, segnatamente. Ovviamente, appena saputo avevo iniziato un vero e proprio assedio a Cyril Brun, lo chef de cave che conosco sin dai primissimi anni in VCP, e, alla fine, individuiamo la data utile nel 18 dicembre dello scorso anno, il giorno prima della nostra consueta ‘Cena di Natale’. Appuntamento di prima mattina al ‘Pavillon’ con Cyril e Stephen Leroux, direttore della maison, per questa degustazione ‘carbonara’. I due, infatti, mi dicono subito di non scattare foto né prendere appunti perché si tratta di un “assaggio tra amici”. Non a caso, la bottiglia è priva di habillage e quest’ultimo è ancora in via di definizione, tanto che Stephen mi fa vedere sul suo cellulare il rendering di quello che potrebbe essere il definitivo. Mi dice anche che la produzione è ridottissima, quindi lo champagne andrà sui soli mercati inglese e francese. Peccato.
Invece, con l’anno nuovo, ecco la sorpresa: il nuovo champagne arriverà anche in Italia! D’altronde, siamo pur sempre uno dei mercati più importanti, per la stessa Charles Heidsieck e per lo champagne in genere, con una costante crescita in volume e, ancor più, in valore negli ultimi anni.
Charles Heidsieck e lo Chardonnay hanno un legame molto antico, essendo il primo blanc de blancs targato 1949, anche se sembra che la maison abbia prodotto un 100% Le-Mesnil già un solo anno dopo Salon! Ma poi bisogna aspettare la rivoluzione di Daniel Thibault per rivedere uno champagne del genere con la vendemmia 1981, evolutosi in Blanc des Millénaires nel 1983. A proposito di Blanc des Millénaires, dopo quasi dieci anni di presenza sul mercato con il mitico 1995, l’inizio di quest’anno ha visto il debutto del 2004, tra l’altro una delle anteprime di Grandi Champagne 2018-19. Con tutte queste premesse, era plausibile lo sviluppo di un blanc de blancs meno ‘raro’, magari uno che andasse a completare la gamma di sans année, al fianco degli straordinari Brut Reserve e Rosé Réserve. L’occasione arriva con la vendemmia 2012 e l’idea è più di seguire lo schema del Rosé piuttosto che quello del Brut, quindi con una quota di vins de riserve importante ma non elevatissima (nel caso il 25%) e lo stesso dicasi per la profondità nel tempo di questi (5 anni contro gli oltre 10 del Brut). Invece, per quanto riguarda la combinazione dei Cru, la ‘tesi sullo Chardonnay’ che sta alla base della filosofia del Blanc des Millénaires è addirittura esaltata in questo non millesimato, visto che la Côte de Blancs (con Oger e Vertus) è unita sia alla Montagne de Reims (Villers-Marmery, Trépail e l’insolita ma valida Vaudemange), sia a… non ai Sézannais, neanche a Vitry, ma a Montgueux, quella parte dell’Aube vicino a Troyes, quasi staccata dalla Côte des Bar vera e propria, celebre per il suo Chardonnay molto minerale. Poi ben quattro anni sui lieviti, ovviamente nella bottiglia ‘crayère’ introdotta con i tiraggi del 2007 e poi svelata nel 2012, e dosaggio a 10 g/l.
Quel primissimo assaggio mi mise di fronte a uno champagne veramente molto interessante, ma indiscutibilmente giovane, pertanto sono curiosissimo di riprovarlo ora, in versione definitiva e con qualche mese in più post dégorgement. Andiamo a scoprirlo…
Blanc de Blancs
100% Chardonnay
dég. 2017– Il bello di questo champagne è che già il primissimo naso mette di fronte alla tipica impronta Charles, ma ovviamente con una forte deriva verso lo Chardonnay. Che in questo caso significa prima di tutto mineralità, intensa, netta, crayeux, poi ecco l’agrume – anche in canditura – fare capolino, ma non si palesa mai del tutto, perché gioca una sorta di tira e molla con la componente fruttata, sempre bianca, verso la mela. E alla fine vengono fuori anche un delicato spunto di zucchero a velo e un’ombra di miele. È elegante più che leggiadro, perché non manca del tipico spessore, ops… della tipica cremosità Charles. La bocca conferma l’eleganza e la cremosità di questo champagne, complice anche la bollicina carezzevole, e lo sviluppo della gustativa conferma questo champagne non figlio della sola Côte des Blancs, ma della Champagne tutta. È improntato, infatti, a una certa rotondità, a una certa vinosità, anzi, ha una trama veramente setosa, ancorché fresca, molto improntata al frutto, con un bel finale salino, avvolgente e giustamente persistente. Posso dirlo? Lo trovo molto Vertus… Per questo è uno champagne che ti fa riflettere, ti fa pensare alla parte bianca del Brut, salvo poi accorgerti che lo stai bevendo con grandissimo piacere, un sorso dopo l’altro.
Voto: 91/100
Considerando che oggi colloco il Brut Reserve a 92/100, questo Blanc de Blancs al debutto si pone subito alle sue spalle, quindi sopra la ‘barriera’ del 90/100. Tenendo conto del fatto che è solo la seconda volta che lo assaggio e che si tratta del tiraggio del debutto assoluto, beh, la partenza è ben più che confortante. Il ‘regno’ di Cyril e Stephen promette di vedere sempre splendere il sole…
Gli champagne Charles Heidsieck sono distribuiti in esclusiva da:
Philarmonica– tel. 030/2279601 – www.philarmonica.it
AGGIORNAMENTO
Riassaggiato lo champagne distanza di 48 ore, dopo averlo tappato con uno stopper senza più toccarlo. Beh, è addirittura migliorato, pur avendo ovviamente perso di intensità la bollicine. È più fresco, quasi croccante, con il carattere agrumato ora in netta evidenza e una maggiore sensazione di cremosità. Proprio un bel blanc de blancs, ben diverso (giustamente) dal Blanc des Millénatires, ma assolutamente Charles…
Buona sera sig Lupetti,un informazione ho in cantina un louis roederer blanc de blancs 2007,etichetta vecchia.secondo lei,conviene aspettare ancora un pó di tempo,o è meglio goderlo ora?