De Sousa festeggia e fa ancora una volta centro!
Il 2020 è un anno importante per De Sousa, visto che segna per il vigneron di Avize i 10 anni di coltura ‘bio’ (biologica e biodinamica) delle proprie vigne, nonché i 10 anni di certificazione in tal senso (la AB, la Demeter è arrivata nel 2013). Si parla tanto di diversi produttori champenois come precursori, totem, guru eccetera della biodinamica, ma si dimentica che De Sousa è stato tra i primi, dopo aver già iniziato il lavoro dei suoli sul finire degli anni ’80, ed è oggi tra i più rigorosi biodinamici in assoluto. Così lo stesso Erick De Sousa a proposito del suo passaggio al ‘bio’ a suo tempo: “il a fallu faire un véritable apprentissage, embaucher du personnel, adapter le matériel. Au début nous étions regardés comme des extraterrestres. Aujourd’hui les mêmes pensent que nous n’avions pas forcément tort, les jeunes surtout s’ouvrent à la réflexion”. Insomma, De Sousa, oltre a essere per il sottoscritto un produttore di riferimento, nonché uno dei tre del ‘terzetto magico di Avize’, è uno dei grandi biodinamisti della Champagne e il suo futuro sarà ancora più rigorosamente tale. Infatti, i tre figli di Erick e Michelle sono oramai parte attiva della conduzione della maison e se la primogenita Charlotte si è ritagliata un ruolo per così dire dirigenziale e suo fratello Valentin si occupa della cantina, invece la sorella Julie è responsabile dei vigneti e lo fa da biodinamista convinta. Tra l’altro, se già il padre aveva iniziato da anni a lavorare alcune parcelle con il cavallo, ricorrendo a un prestateur, Julie nell’estate del 2019 ha acquistato due cavalli, di cui si occupa tutte le mattine in prima persona, per arrivare a lavorare tutte le vigne di proprietà in questo modo. Non a caso, Julie, nel corso dei suoi studi, ha viaggiato molto per approfondire proprio la biodinamica.
Tornando al prestigioso traguardo dei 20 anni, i De Sousa hanno voluto festeggiarli degnamente. Innanzitutto, hanno realizzato una confezione speciale della Cuvée de Caudalies 2010 (la 2010 è la prima vendemmia ‘certificata’), caratterizzata da un astuccio celebrativo in cartone rigorosamente naturale e corredata da una barbatella di Chardonnay. In secondo luogo, la famiglia De Sousa ha organizzato quattro incontri (tre si sono già tenuti tra novembre e dicembre 2019, l’ultimo è previsto il 5 marzo prossimo) celebrativi che hanno previsto la presentazione di questa Caudalies 2010 ‘speciale’, l’ufficializzazione del nuovo habillage degli champagne più classici (lo potete scoprire in Grandi Champagne 2020-21 con il Réserve e la Cuvée des Caudalies non millesimata), un approfondimento del suolo di Avize tenuto da Geoffrey Orban, una conferenza sulla sensorialità e la psicologia della degustazione condotta da Gabriel Lepousez dell’Institut Pasteur e, ultima ma non ultima, la degustazione della prossime Cuvée des Caudalies 2012 Avize e Le-Mesnil (già presentate in anteprima su questo sito) e della Cuvée Umami 2012, anche questa già recensita in anteprima, ma su Grandi Champagne 2018-19. Il sottoscritto (nel corso dell’incontro del 21 novembre e probabilmente anche in quello del 5 marzo prossimo) e Philippe Jamesse sono stati chiamati da Erick De Sousa a commentare questi champagne, abbinato per l’occasione a Parmigiano Reggiano ulteriormente stagionato nella cave di De Sousa.
Avendo passato un paio di giorni con la famiglia De Sousa in occasione di questo secondo evento, ho anche avuto la possibilità di assaggiare due nuove creazioni. Si tratta di due sans année, un classico assemblaggio e un blanc de blancs Grand Cru, che vanno ad affiancare il Tradition e il summenzionato Réserve. Verrebbe da chiedersi il perché di questi nuovi champagne… Erick ha acquisito dalla sorella circa 2,5 ettari di vigneti, ma, non essendo questi ‘bio’, ha voluto comunque metterli in produzione realizzando due champagne inediti, sempre sotto l’egida De Sousa e non del più semplice marchio Zoémie De Sousa, sebbene questi vigneti non ancora ‘bio’ ma appena in conversione. Champagne nuovi, dunque, ma diversi. In quest’occasione presento il blanc de blancs, battezzato Avec le Temps, lasciando invece a una prossima occasione l’assemblaggio. Questo primissimo tiraggio è frutto di uve di Avize e Oger (quindi Grand Cru) della vendemmia 2016, con fermentazione interamente in cuve; poi circa due anni sui lieviti e dosaggio a 5 g/l.
Avec le Temps
100% Chardonnay
Naso affascinante in quanto propone una serie di sensazioni apparentemente antitetiche: è ricco ma vivace, denso ma sottile, con le canoniche note di frutti bianchi, agrumi e nocciola accompagnate da una vena tropicale e un tocco di confetto. Nonostante la grande freschezza che lo anima, comunque, non è un naso ‘arienne’ ma ha una “fine concentrazione”, come fa notare Philippe Jamesse. Più che altro, è un naso molto invitante, ma non perché goloso, bensì in quanto concreto nella sua immediatezza, divertente nella sua vivacità. Una bella bollicina apre l’assaggio, il cui carattere non è tanto vinoso, quanto cremoso, con una evidente trama fruttata bianca, una vena più acidula che propriamente acida e lo sviluppo più in ampiezza che in profondità culminante in un giusto punto di dolcezza e con un’ombra tropicale che rendono questo champagne perfetto per tutti. Appassionati compresi.
Voto: 90/100
(ha collaborato alla degustazione Philippe Jamesse)
Che succederà ‘avec le temps’? Beh, sicuramente che le vigne passeranno al regime ‘bio’, ma speriamo che Erick continui comunque a proporre questo champagne perché è tutt’altro che un clone del Réserve. È meno strutturato e per questo più trasversale, ovvero si propone come lo champagne perfetto per scoprire il grande Chardonnay secondo De Sousa. È tutt’altro che banale nel panorama dei blanc de blancs, è un De Sousa ma lo è in una forma atipica ed è forse proprio questa la sua forza. Chissà se questo suo carattere avvincente deriva dal fatto che… non è ancora ‘bio’! Ai posteri l’ardua sentenza, intanto godiamocelo!
Gli champagne De Sousa sono distribuiti in esclusiva da:
Sarzi Amadè – tel. 02/26113396 – www.sarziamade.it
Davvero molto bella e originale l’idea del caudalies 2010.
Ci sarà una vera barbatella? Sarà un clone di una delle sue piante?
Sì, sì, una barbatella vera. Ma non un clone delle loro piante. Si tratta di barbatelle acquistate per l’occasione.
La cosa divertente è che di queste nuove cuvée non si fa menzione né sul sito di De Sousa né su quello di Sarzi Amadé.
Sei il primo a scriverne
Ho le due cuvée e le assaggerò nei prossimi giorni. Faccio ripartire Lemillebolleblog.it
Bravo Alberto, aspetto la tua Guida come mi hai promesso..
Sono una novità, tra l’altro ancora in quantità limitata. Tra l’altro, anche io le ho scoperte per caso mentre parlavo con Erick e Michelle dell’evento dei “20 anni”. Fu una scena quasi comica… Io “ma come, fate due nuovi champagne e li scopro per caso?”. Erick: “mah, sì, sono quasi champagne di prova con le vigne di mia sorella…”.
A me son piaciuti, speriamo non restino episodici…
A presto per un tuo commento sulla guida!
Grande Franco.
Un piacere leggere anche le tue note