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Sans Année

Krug, arriva la Grande Cuvée 172ème!

L’inaugurazione della nuova cantina ‘Joseph 2.0’ ha permesso a Krug di presentare anche gli champagne per questo 2024: la Krug Grande Cuvée 172ème Édition e il Krug Rosé...
di Alberto Lupetti

recensione Krug 172

L’inaugurazione della nuova cantina ‘Joseph 2.0’ ha permesso a Krug di presentare anche gli champagne per questo 2024: la Krug Grande Cuvée 172ème Édition e il Krug Rosé 28ème Édition, che seguono il Krug 2011 già uscito e di cui ho parlato nel mio Instagram il 16 marzo scorso.

Nel libro Krug, la mia passione racconto in dettaglio la genesi, la storia e i piccoli segreti di tutti gli champagne Krug, oltra alla stessa Maison, naturalmente, pertanto rimando a quelle pagine, se permettete.

In questa sede, invece, mi limito a ricordare che la Krug Grande Cuvée è lo champagne più importante di e per Krug, quello che materializza e perpetua tutto il sogno di Joseph Krug, riassunto con “l’espressione più generosa dello champagne”. Per questo, ogni anno il comité assaggia più volte 250 vini dell’annata e 150 vini di riserva, tutti di rigorosa origine parcellare, per poi ricreare, attraverso un sofisticato assemblaggio, il suddetto sogno di Joseph.

Julie Cavil
Julie Cavil, cheffe de cave di Krug, durante la degustazione che ha concluso una due giorni memorabile e ha visto la presentazione dei prossimi champagne Krug per il 2024. E non solo…

Al termine della visita alla nuova cantina di Ambonnay, siamo rientrati a Reims per una memorabile sessione di degustazione iniziata proprio con gli altri due champagne che completeranno il 2024 di Krug e che arriveranno sul mercato a breve. La degustazione è stata guidata dalla cheffe de cave Julie Cavil, che i lettori di questo sito (nonché del libro ‘Krug, la mia passione’ e della guida Grandi Champagne…) hanno oramai imparato a conoscere bene.

controetichetta Krug 172eme
Immancabile il Krug iD, nell’abito di una lieve rivisitazione grafica della controetichetta.

La degustazione è iniziata con lo champagne senza dubbio più atteso: la Krug Grande Cuvée 172ème, quindi lo creazione che materializza per la 172° volta quanto ideato da Joseph Krug a partire dal 1844, un anno dopo aver fondato la Maison omonima. La Krug Grande Cuvée 172ème è ‘costruita’ attorno ai vini dell’annata 2016, un’annata non facile, dall’andamento piuttosto contrastato (la vendemmia, ad esempio, per Krug ha richiesto quasi un mese, dal 9 settembre al 2 ottobre!), ma, forse proprio per questo, è un millesimo che ci sta a mano a mano regalando degli champagne eccellenti, sia come millesimati, sia non. Come nel caso di questa Krug Grande Cuvée, al cui assemblaggio concorre ben il 42% di vins de réserve, compresi tra il 2015 e il 1998. Pertanto, si tratta della prima Krug Grande Cuvée firmata interamente da Eric Lebel come chef de cave, che ha ricevuto questo incarico dalla famiglia proprio nel 1998, per poi lasciarlo alla sua ‘allieva’ nel gennaio del 2020. In sintesi, la Krug Grande Cuvée 172ème è composta da 146 vini di 11 annate differenti. Come tutte le Krug Grande Cuvée da qualche anno a questa parte, anche la 172ème ha sostato 6 anni sui lieviti, prima di essere dosata da extra-brut e poi riposare un ulteriore anno, anzi, un anno e mezzo, prima di arrivare sul mercato.

krug grande cuvee 172eme

Krug Grande Cuvée 172ème

44% Pinot Noir, 36% Chardonnay, 20% Meunier
Krug iD 123003 – Sottile ma intensa, all’olfatto, soprattutto brillante nella sua freschezza. Forse non così immediatamente Krug, nel senso che le tipiche tostature e le note di brioche sono leggermente defilate. Almeno nei confronti delle ultime Krug Grande Cuvée. Anzi, la segnatura olfattiva tende quasi al fumé, su cui ‘poggiano’ richiami agrumati, anche in foglia, e questi ultimi esaltano la grande sensazione di freschezza. La bocca è perfettamente speculare, nel senso che conferma la spiccata freschezza, così come la non certo minore finezza. La progressione della gustativa sembrerebbe sfumare, invece è concentrata sulla mineralità e finisce per farsi addirittura rinfrescante. Può ricordare il carattere introverso e delicato della 169ème, ma questa 172ème ha un finale più a fuoco, che rivela in chiusura anche le attese tostature. Finale asciutto e delicatamente sapido. Insomma, una Krug Grande Cuvée di finezza e di spiccata bevibilità alla quale il tempo donerà quella complessità e quella intensità che oggi si intravvedono soltanto…
Voto: 95(99)/100

Olivier Krug e Alberto Lupetti
Il sottoscritto con Olivier Krug e la debuttante Krug Grande Cuvée 172ème.

Considerazioni finali e, naturalmente, personali. Conoscendo il valore dell’annata di diversi champagne figli di questa vendemmia, sia in purezza come millesimati, sia come sans année, assaggiati finora, beh con questa 172ème mi aspettavo di saltare dalla sedia. Invece, così non è stato. E non voglio nascondermi dietro al fatto che fossi un po’ raffreddato. Così l’ho assaggiata con molta attenzione, sono andato avanti con gli altri assaggi previsti dalla Maison per la giornata e, al termine, ho chiesto di riversarmela ancora una volta e l’ho riassaggiata con la massima freddezza. Sono rimasto sempre sulla sedia, certo, però sono riuscito a farmi un’idea più precisa di questa 172ème. Al momento cela la sua personalità dietro finezza e bevibilità, come detto poco sopra, che poi è la stessa sensazione che sto provando di fronte all’Empreinte 2016 di Geoffroy, ad esempio. Mi ricorda tantissimo il carattere introverso della 169ème, ma rispetto a questa la 172ème sa essere più immediatamente coinvolgente sul finale e sa richiamare la beva come poche altre. Almeno al momento, è una Krug Grande Cuvée da attendere con pazienza, allora sì che andrà a collocarsi tra le migliori. Sono pronto a scommetterci! Ne riparliamo tra cinque anni, se volete.

Al vertice, però, resta ancora inarrivabile la 168ème, alla quale segue la 170ème, più sorprendente che mai per la sua intensità…

Gli champagne Krug sono distribuiti in esclusiva da:
Moët-Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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4 risposte a “Krug, arriva la Grande Cuvée 172ème!”

  1. Buongiorno Alberto,
    da umile lettore (e acquirente) dei suoi post e dei suoi libri (2 guide ed entrambi La Mia Champagne e Krug), mi permetta di darle un consiglio: se ad ogni post cita regolarmente almeno un paio di volte i suoi libri e/o le sue MasterClass, il rischio che questo sito (ma vale anche per i post su IG) passi da un blog divulgativo ad una pagina di autocelebrazione e promozione è dietro l’angolo…
    Le assicuro che la gente che la segue lo sa cosa ha scritto e cosa fa… non serve auto citarsi sempre.
    Con affetto e nella speranza che questo commento sia preso come tale e cioè come un consiglio costruttivo.

    • Infatti la ringrazio della sua franca osservazione. Purtroppo, non tutti sono così affezionati come lei ed elitari amici che mi supportano acquistando le mie pubblicazioni, quindi devo comunque ricordare la loro esistenza a chi non le conosce.
      A ogni modo, cercherò di essere meno ‘invasivo’…
      Santé

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