Particolarità (o bizzarrie?) champenoises…
Si avvicina la vendemmia in Champagne, allora mi sembra interessante parlare di alcune particolarità, tutte champenoises, legate alla raccolta delle uve.
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Data di inizio
Le date di apertura e chiusura della vendemmia in Champagne vengono stabilite ogni anno con decreto prefettizio su proposta del Servizio Regionale dell’INAO, generalmente in seguito a quelle della Commissione Consultiva del CIVC. È quest’ultima che, 8-15 giorni prima dell’inizio effettivo, dopo aver sentito i pareri delle organizzazioni professionali e dei servizi tecnici del CIVC, emette un bollettino che riporta, Cru per le Cru, le date di inizio raccolta separatamente per ogni vitigno. La data di inizio vendemmia è indicativa (si può iniziare più tardi a propria discrezione, ma non prima, in tal caso è necessario chiedere autorizzazione all’INAO), mentre quella di fine vendemmia è obbligatoria.
Solo a mano
La vendemmia in Champagne è obbligatoriamente manuale dal 1978, quando il CIVC ha stabilito che: “les raisins dont la cueillette aurait été effectuée à l’aide d’engins mécaniques ne pourraient être déclarés ni avec l’appellation Champagne ni avec l’appellation Coteaux Champenois”. D’altronde, bisogna anche ricordare che lo champagne è, mediamente, un vino bianco fatto con molta uva nera, quindi è fondamentale l’assoluta integrità degli acini.
Resa
Il Disciplinare prevede che la resa non possa oltrepassare i 15.500 Kg di uva per ettaro. Ma questo è il tetto massimo. Vuol dire che, ogni anno, una commissione di vigneron e maison in seno al CIVC stabilisce, all’interno di questo massimo imposto, la resa per l’anno corrente (‘rendement souhaitable’) ed è a questa che si devono attenere tutti i produttori. Tuttavia, questa resa è calcolata in maniera bizzarra. Se, ad esempio, quest’anno (2025) la resa è stata fissata in 9.000 Kg/ettari e io possiedo (magari!) due parcelle, i 9.000 Kg/ettaro devono essere rispettati come somma, non in assoluto. Mi spiego: magari, la prima parcella si trova in una zona dall’andamento climatico più difficoltoso, quindi mi ha prodotto soltanto 8.000 Kg/ha di uva. La seconda, invece, ha avuto un andamento molto favorevole della campagna viticola, quindi ha dato molte più uve. Beh, sappiate che in questa seconda posso allora raccogliere 10.000 Kg di uva, sì da compensare la prima: 8.000 + 10.000 = 18.000 / 2 parcelle = 9.000 Kg/ettaro. Voilà! Questo perché in Champagne la resa è applicata all’intera ‘exploitation’, quindi all’azienda.
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