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Millésime

Moët Grand Vintage Collection 1993: l’ennesima conferma

Moët & Chandon è la più grande maison di champagne, anche la più nota, quella che possiede il maggior numero di vigneti e le cantine più estese… insomma,...
di Alberto Lupetti

Moët Grand Vintage Collection 1993

Moët & Chandon è la più grande maison di champagne, anche la più nota, quella che possiede il maggior numero di vigneti e le cantine più estese… insomma, il colosso. Purtroppo, però, quando si è in questa posizione si è spesso oggetto di superficialità da parte degli appassionati, che associano automaticamente – e in maniera piuttosto miope – quantità a qualità non degna della loro attenzione. Ebbene, dovrei ricordare a costoro che in seno a Moët è nata Dom Pérignon, ma quest’ultima ora è un marchio a sé quindi non è giusto tirarla in ballo.
Pertanto, dirò che i non millesimati di Moët (Brut Impérial, Rosé Impérial e Nectar Impérial) sono tali in quanto devono essere rappresentativi di uno stile a prescindere dal tempo, dalla vendemmia, dal mercato, fermo restando che possono anche non piacere, ma solo se tiriamo in ballo il gusto personale. Gusti o no, però, di questi champagne devo ricordare che lo chef de cave Benoît Gouez sta effettuando una coraggiosa e fine opera di “aggiornamento” per renderli contemporanei senza rinnegare lo stile di cui ho detto.

foto di Benoît Gouez, chef de cave di Moët & Chandon
Benoît Gouez è lo chef de cave di Moët & Chandon. La sua grande affabilità cela uno spiccato estro e un’abilità unica.

Per me, però, il vero, grande valore della maison di Epernay è rappresentato dai millesimati, eccellenti champagne, capaci di maturare magnificamente e prodotti con rocciosa coerenza stilistica dal 1842, ma solo nelle annate ritenute “giuste” e intendo con questo sia le grandi annate sia quelle nelle quali lo chef de cave ritiene di lanciarsi in una sfida, come avvenuto nel 2003, ad esempio. Recentemente, ho raccontato dell’ottimo champagne Grand Vintage 2004, 70° della serie, ma in occasione del lancio ufficiale lo chef de cave Gouez – che, lo ripeto, sta effettuando un gran bel lavoro degno di lode – ha continuato la felice tradizione inaugurata con il lancio del Grand Vintage 2000, ovvero proporre in degustazione al fianco del nuovo millesimo vecchie annate che presentino delle similitudini con l’ultima.

champagne Moët Grand Vintage Collection 1993
Seguendo la tradizione iniziata proprio da lui con il lancio del Grand Vintage 2000, Benoît Gouez ha proposto tre Collection in occasione della presentazione del GV 2004: 1973, 1983 e 1993.

Queste vecchie annate si chiamano oggi Grand Vintage Collection e, seppure in quantità molto limitata, sono messe in commercio contestualmente al lancio dell’ultimo Grand Vintage. Nel caso del 2004 è toccato ai Collection 1993, 1983 e 1973, per via di un fil rouge che Gouez ha individuato “nell’eleganza, nella raffinatezza, nella grazia”, nella grandissima piacevolezza, mi permetto di aggiungere.

Della filosofia dei Grand Vintage Collection ho avuto modo di parlare in occasione della degustazione del 1975 e del 1990, pertanto non ci resta che andare a conoscere da vicino questo 1993, per iniziare la scoperta delle tre annate di Moët parallele alla 2004…

degustazione del Grand Vintage Collection 1993, champagne eccellenteGrand Vintage Collection 1993
50% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 20% Pinot Meunier; dosage 7 g/l
dég. nov. 2011
– gran bel naso, di fascino, caratterizzato da intense noti minerali e tostate nel tipico stile dell’etichetta e… del “fratello maggiore”. Ma è anche morbido, abbondante di materia, fruttato, appena e giustamente dolce, arricchito da una fine speziatura e fiori di campo. Soprattutto, però, dà sensazione di grande freschezza, che si ritrova puntualmente all’assaggio. Così come l’abbondante e polposa materia, tanto da poter parlare di ricchezza gustativa e di coerenza naso-bocca. E infine, pur non essendo lunghissimo, ha una godibile anima minerale che dona sapidità alla chiusura, tanto che alla grande piacevolezza si aggiunge un finale di bocca di rara pulizia. Eccellente champagne in forma strepitosa e con ottima tenuta nel bicchiere, tanto da andare quasi oltre l’annata…
Voto: 93/100

Gli champagne Moët & Chandon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët Hennessy Italia
– tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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4 risposte a “Moët Grand Vintage Collection 1993: l’ennesima conferma”

  1. Illustre Alberto buonasera, è arrivata la guida ed ho cominciato a leggerla sorseggiando un ottimo perrier jouet sans annee…in realta le riscrivo per una curiosità in merito a moet e veuve clicquot. Tempo fa bevvi un eccellente moet reserve imperial che mi ricordo’ molto un vintage e cosa analoga mi è accaduta con un veuve clicquot spb coiffe viola. Che lei sappia i due vini in questione differiscono nella composizione dai rispettivi sans annee della stessa casa? Grazie

    • Buonasera, mi fa molto, molto piacere!
      La Cuvée St. Petersburg di Veuve, ma anche il Réserve Impérial di Moet (e pure il Privilege di Mumm e il Prestige di Taittinger) sono versioni dei rispettivi brut sans année (Carte Jaune, Brut Impérial, Cordon Rouge e Brut Réserve) dedicate al canale Horeca, quindi enoteche e ristoranti. Si tratta del medesimo champagne che, però, in alcuni casi, ha maturato un po’ più a lungo nelle cantine della maison.

  2. Buona sera; posseggo una confezione regalo cassettino di legno con dentro una bottiglia di champagne moet una grappa moet e una bottiglia di cognac hennessy confezione originale vorrei sapere se ha valore di collezione non riesco a trovare l annata pero’ sicuramente ha parecchi anni spero mi potete aiutare grazie

    • Buongiorno, di quel Moet si tratta? La grappa (Marc de Champagne) ha solo valore affettivo, mentre il Cognac – del quale però non mi intendo – bisognerebbe vedere qual è della gamma Hennessy…

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