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R.D., il vero capolavoro di Bollinger

Solitamente a un grande vino serve tempo perché questa sua grandezza si esprima universalmente e lo porti nell’Olimpo dell’enologia mondiale, ovvero nel mito. Un secolo, magari, qualche decina...
di Alberto Lupetti

bollinger maison

Solitamente a un grande vino serve tempo perché questa sua grandezza si esprima universalmente e lo porti nell’Olimpo dell’enologia mondiale, ovvero nel mito. Un secolo, magari, qualche decina di anni in meno nei casi più fortunati. Invece, c’è un grande vino, uno champagne ovviamente, che la fama, anzi il mito l’ha raggiunto con sorprendente rapidità, così capita che abbia festeggiato il prestigioso traguardo del 50° compleanno già due anni fa, quando tra i grandi ci sta da un pezzo, trent’anni almeno. Questo champagne è l’R.D. di Bollinger.

Lily Bollinger
M.me Lily Bollinger: sotto la sua guida la maison ha scritto tra le pagine più belle della propria storia, tra le quali la nascita dello champagne R.D..

R.D., che è anche un marchio registrato, sta per Récemment Dégorgé, ovvero uno champagne che è rimasto sui lieviti per un periodo più lungo della norma. Questo champagne è la Grande Année e il periodo più lungo significa dai 3 agli 8 anni in più, ma nei casi eccezionali si possono passare anche i 15 anni. Ma tutto ciò accade solo nelle migliori annate, per questo in Bollinger amano ripetere che “ogni R.D. è stato Grande Année, ma non tutti i Grande Année saranno R.D.”. Essendo stato Grande Année, però, l’R.D. ha beneficiato delle medesime cure: solo da uve di proprietà classificate Grand e Premier Cru, rigorosa presenza nell’assemblaggio di almeno il 60% di Pinot Noir, vinificazione in piccoli fusti di legno (da 205, 225 e 410 litri), tutti almeno di quinto passaggio e costruiti in proprio (la maison possiede circa 3.600 tra pièces e tonneaux, vecchi fino a 15 anni e, a proposito della fermentazione in questi, dichiarano che “il legno è l’assicurazione sulla vita del vino”), maturazione sui lieviti con la bottiglia chiusa con il tappo di sughero (bouchon liège), che assicura un processo ossido-riduttivo ideale per l’autolisi dei lieviti quando si va oltre i cinque anni di maturazione. Anzi, Bollinger è l’unica maison a tirare tutti i millesimati con il tappo di sughero e, nella produzione totale, questi (La Grande Année, R.D. e Vieilles Vignes Françaises) quotano circa mezzo milione di bottiglie. Ovviamente, questo costringe a rémuage e dégorgement rigorosamente manuali e, in proposito, Bollinger ha alle proprie dipendenze quattro rémuer che, durante le 6 ore al giorno di attività, “maneggiano” ciascuno 50.000 bottiglie, nonché una squadra di 8 degorgiatori manuali specializzati.

fermentazione R.D. Bollinger
Visto che deriva da La Grande Année, anche l’R.D. è interamente fermentato in legno, barrique e tonneaux vecchi tra i 5 e i 15 anni.
bollinger “bouchon liège”
Stesso discorso per la rifermentazione in bottigliea che avviene “bouchon liège”, quindi con il tappo di sughero.

Comunque, la differenza tra Grande Année e R.D., oltre al diverso periodo di maturazione, risiede nella liquer d’éxpedition, con l’R.D. dosato a 3-4 g/l, quindi da extra brut, mentre La Grande Année è un brut. A ogni modo, l’R.D. fu lanciato a Londra nel 1961 (con il millesimo 1952) dalla stessa Lily Bollinger, ma le origini di questo champagne non sono sicure e pare che sia nato per caso: alcune bottiglie de La Grande Année furono dimenticate in cantina, quando lo chef de cave André Bergeot le trovò e le fece degorgiare, scoprendo poi che erano semplicemente eccezionali. Allora M.me Bollinger decise di farne un “nuovo” champagne, che poi divenne non solo una sorta di cuvée de prestige di Bollinger, ma anche lo champagne preferito di James Bond e perfino il vino del matrimonio di Carlo e Diana d’Inghilterra (vintage 1973).

Rémuage e dégorgement Bollinger
Rémuage e dégorgement sono rigorosamente manuali: Bollinger ha alle sue dipendenze due squadre specializzate per questo.

Da parte mia, vorrei celebrare questo champagne, che amo particolarmente, con la degustazione di alcune grandi annate che ho avuto la fortuna di assaggiare, oltre alla 1996, che abbiamo visto in occasione della degustazione orizzontale dell’annata e all’eccezionale 1999 recensita nella guida Grandi Champagne. Non prima di aver ricordato che, finora, l’R.D. finora è stato prodotto nelle seguenti annate: ’52, ’53, ’55, ’59, ’61, ’64, ’66, ’69, ’70, ’73, ’75, ’76, ’79, ‘80, ’81, ’82, ’85, ’88, ’90, ’95, ’97 e 1999.

R.D.

bottiglia champagne R.D. Bollinger 19971997
65% Pinot Noir, 35% Chardonnay
dég. sett. 2008 – Gran bel naso, importante e accattivante. Pieno e complesso, svela prima di tutto note di erbe aromatiche rinfrescanti, quindi tostature, poi un’affascinante mineralità pietrosa, il frutto, le dolcezze del miele e, per finire, toni di torrefazione. La bocca è maestosa, verticale, molto coerente con l’olfatto e particolarmente sapida. Una vena agrumata di cedro dà dinamismo all’assaggio, la cui freschezza porta il vino con ampiezza e tensione fino al finale, nuovamente sapido, minerale, di grande persistenza. Grand vin.
Voto: 93/100

bottiglia champagne R.D. Bollinger 19901990
69% Pinot Noir, 31% Chardonnay
dég. gen. 2004 – Naso opulento e maturo, giocato non solo sulla frutta esotica, ma anche sulle note di funghi, di mela grattugiata, di miele, insomma su un versante terziario che tende all’ossidativo, ma c’è classe e, soprattutto, una gran bella materia. Il palato è sempre molto ricco, ampio, avvolgente, con ritorni di frutta matura, ma anche spunti di spezie, con una vena agrumata che lo rende non solo affascinante, ma anche gradevole, vivace, profondo. Lungo e autorevole finale. Vino complesso, da intenditori.
Voto: 94/100

bottiglia champagne R.D. Bollinger 19761976
65% Pinot Noir, 35% Chardonnay
dég. apr. 2008 – Olfatto incredibilmente fresco per l’etichetta, sostenuto da un gran bel frutto nel quale si intrecciano sia la mineralità, sia le erbe aromatiche. Certamente si avverte il tocco di maturità, ma questa rimane in secondo piano. Bocca segnata da tanta torrefazione e, soprattutto, vivacizzata da una spiccata acidità, oltre a una bollicina finissima. Sul lunghissimo finale ritorna non solo la torrefazione, ma emerge anche un’esplosione fruttata di persistenza addirittura ostinata. Eccellente.
Voto: 98/100

Gli champagne Bollinger sono distribuiti in esclusiva da:
Gruppo Meregalli– tel. 039/2301980 – www.meregalli.it

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8 risposte a “R.D., il vero capolavoro di Bollinger”

  1. Il mio champagne Preferito, speriamo di poter fare un giorno un evento con Bollinger e gli AMICigar.

    Io una magnum RD 1996 la metto a disposizione 🙂

  2. Per l’Avana ci vuole un RD bello maturo, quindi la magnum di 1996, con la sua potente acidità, la dirotterei diversamente dal sigaro. Sì, più che da abbinamento la vedrei da “puro piacere”…

  3. Mi hanno regalato una bottiglia di Bollinger special cuveé , non sono un esperto ma, cercavo una data che non ho trovato, come faccio a capire l’annata??? Col codice??
    Grazie

    • La Special Cuvée di Bollinger è un bruts sans année, quindi un non millesimato. Il che significa che non ha l’annata.
      Certo, è basato su una vendemmia specifica, ma, poiché è un assemblaggio di numerose annate (con le vecchie addirittura maggioritarie rispetto alla vendemmia base…), la maison preferisce giustamente non comunicare quest’ultima.

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