Anteprima Philipponnat: Clos des Goisses 2005
Su LeMieBollicine ho parlato diverse volte del Clos des Goisses, il mitico vigneto di Philipponnat che non è solo il clos più grande della Champagne, ma probabilmente anche il ‘miglior’ vigneto della Regione e il più antico. Non sorprende più di tanto, dunque, se sia un vero e proprio mito… Dal quale vi nasce l’eccellente champagne omonimo e la cosa clamorosa è che questo avviene pure nelle annate considerate minori o addirittura disastrose dagli champenois (come la 2001, ad esempio), ma il segreto è il microclima unico del vigneto, che permette puntualmente di ‘andare oltre’ l’annata.
Ciò premesso e rimandando ai precedenti articoli chi volesse approfondire l’appassionante argomento Clos des Goisses, andiamo invece a conoscere da vicino la nuova annata di questo champagne, la 2005, che è anche la prima a indossare il nuovo habillage, invero molto ben riuscito ed esteso a tutta la gamma. Tornando all’annata, questa è considerata molto buona in Champagne, ma che a me non riesce proprio a convincere. Ci riuscirà il Clos des Goisses? Vediamo…
Clos des Goisses 2005
65% Pinot Noir, 35% Chardonnay; dosage 4,25 g/l
(50% fermentazione in legno, no malolattica)
dég. nov. 2013 – Naso denso, ricchissimo di materia, certamente Clos des Goisses e altrettanto certamente… 2005, ma questa è una considerazione personale. Ha tanto frutto che vira verso l’ananas maturo, un accenno di agrume, l’immancabile mineralità, uno spunto balsamico rinfrescante. Alle fine, non è pienamente espressivo, ma evidentemente denso, questo sì.
Al palato è setoso, tanto per la bollicina finissima, quanto per la materia rotonda e avvolgente, ma potremmo anche definirlo cremoso, giustamente coerente con il naso, anche se velato a centro bocca da una vena amaricante e una sensazione di non perfetta integrazione. Ciò nonostante, recupera sul finale, gustoso di frutto, asciutto di mineralità, finanche sapido, di buona persistenza. Va però gustato alla giusta temperatura, pena una certa insistenza sul frutto, allora sfodera una beva appagante sorso dopo sorso.
È un 2005, l’ho detto e ridetto, non eccelle quanto ad acidità, ma tra gli champagne di quest’annata emerge senza dubbio…
Voto: 91/100
Sì, lo so, con il Clos des Goisses sono abituato a ben altri punteggi, più alti (2001 a parte), ma, a costo di ripetermi, questo è un 2005 e si sente. Nel bene, nel senso che è comunque al top di questa vendemmia, e nel male, con l’acidità sotto tono che porta a un eccesso di concentrazione. Ma il bello del vino è proprio questo: riuscire a mantenere costante la propria personalità rispettando l’impronta dell’annata. Il che significa essere una volta eccellente, una volta molto buono, una volta un po’ meno, anche se quest’ultimo non è il caso del Clos des Goisses, che si muove sempre nel ‘regno’ dei 90/100, quindi dell’eccellenza. Inoltre, non si può parlare di eccesso di giovinezza perché siamo a più di anno dal dégorgement, però, d’altro canto, posso invece prevedere un’ottima longevità, perché abbiamo visto che annate carenti di acidità hanno poi sfoderato un cammino straordinario. Chi vivrà vedrà.
Ecco, è proprio questa previsione a farmi dare quel punticino in più, nonostante stavolta del tutto oltre l’annata questo Clos des Goisses non ci sia andato. Confesso che dopo l’assaggio eravamo (con me c’erano Federico Angelini e Roberto Mangione) quasi per i 90/100, ma alla fine mi è sembrato più giusto arrivare a 91/100. Anche con un 2005…
Un’ultima cosa e chiedo venia sin d’ora a Charles Philipponnat se mi permetto questa osservazione: perché non aver provato a dosare meno questo 2005, o non dosarlo affatto? Come ha coraggiosamente fatto, ad esempio e per citare il caso più clamoroso, Bollinger con il VVF 2005…
Moonimport – tel. 010/314250 – www.moonimport.it
Buon giorno Lupetti, ho ancora un Clos des Goisses 1999 in cantina: aprirlo?
Sul 2004, concordo con lei, annata straordinaria in Chmapagne. L’altra sera una Grande Annèe 2004 da urlo…
P.S. a quando qualche articolo sui piccoli RM tipo, Legras, Ledru, Lahaye, Malot?
Buongiorno,
ma sì, con 15 anni sulle spalle è oramai nella sua fase più espressiva! Lo goda e mi faccia sapere. A proposito, non lo freddi troppo e lo lasci almeno cinque minuti nel bicchiere, perché champagne del genere hanno bisogno di un minimo di attesa.
Ogni tanto qui sul sito qualche piccolo c’è, però sì, ha ragione lei, dovrei parlare un po’ più degli RM…
Auguri
Buongiorno sig Lupetti.
Ho bisogno di un suo consiglio : vorrei acquistare il Clos des goisses , e mi sono state proposte da un caro amico 3 annate , la 98 , la 99 e 2004… con prezzi che oscillano tra i 130 e 150 €
Su quale dovrei puntare? e perchè?
La ringrazio
Buona giornata
Domanda difficile, visto che il Clos des Goisses sa dire la sua in tutte le annate, anche quelle teoricamente modeste…
Se proprio dovessi scegliere, però: il 2004 per la piacevolezza e il 1998 per la longevità e l’eleganza di quest’annata.
Mi faccia sapere