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Sans Année

Jacquesson Cuvée 738: ancora tu…

No, stavolta non è come cantava il grande Lucio Battisti “ma non dovevamo vederci più?”, perché avevo detto che sarei tornato sull’argomento, ma non credevo proprio che sarebbe...
di Alberto Lupetti

Jacquesson Cuvée 738

No, stavolta non è come cantava il grande Lucio Battisti “ma non dovevamo vederci più?”, perché avevo detto che sarei tornato sull’argomento, ma non credevo proprio che sarebbe stato così presto. A ogni modo, dopo la degustazione della Cuvée 738 ero rimasto un po’ spiazzato: non propriamente deluso, no, ma perplesso sì. Come detto in più di un’occasione, amo Jacquesson e ritengo le Cuvée 7xx ottimi champagne, dalla grande personalità, sempre più affascinanti con gli anni, e ogni nuova uscita dalle cantine di Dizy mi riempie puntualmente di curiosità. Per questo motivo dalla 738 mi aspettavo di più (forse anche troppo?) e dopo l’assaggio avevo avuto modo di esprimere le mie perplessità allo stesso Jean-Hervé Chiquet… Questi ha molto apprezzato l’onestà delle mie osservazioni e, lette le note di degustazione che gli ho fatto avere, è rimasto molto sorpreso, dicendomi che tanto lui e suo fratello Laurent, quanto altri appassionati avevano avuto impressioni ben diverse. E ha prontamente ipotizzato una bottiglia non in perfette condizioni, invitandomi a effettuare al più presto un riassaggio.

Jean-Hervé Chiquet
Jean-Hervé Chiquet, un vero signore dello champagne, un amico che lo rispetto e mi rispetta. Proprio per questo ci siamo potuti confrontare serenamente sulla nuova cuvée uscita dalle cantine di Dizy…

Bene, devo confessare che un riassaggio lo avevo già ipotizzato di mio, anche perché una simile impressione gustativa del vino mi era sembrata troppo singolare, soprattutto a fronte dell’insolitamente – ma promettente – elevata percentuale di Chardonnay (la più alta di una Cuvée 7xx), però mi ero ripromesso di farlo solo tra qualche mese; invece… Invece, dopo aver parlato con Jean-Hervé ho deciso di stringere i tempi a assaggiare nuovamente la Cuvée 738, ancora una volta insieme a Roberto Mangione (titolare dell’oramai celeberrima La Salsamenteria dei Monti Parioli) e all’amico Giacomo, grande appassionato che alla Salsamenteria è di casa. Ma non è tutto. Per essere assolutamente certi del riassaggio, abbiamo anche messo in campo diversi bicchieri, ben quattro e tutti di elevatissimo pregio. Ecco com’è andata.

bottiglia champagne Jacquesson Cuvée 738

Cuvée 738

18% Pinot Noir, 61% Chardonnay, 21 Pinot Meunier; dosage 2,5 g/l
dég. mag. 2014 – Appena messo il naso nel bicchiere, abbiamo subito capito di trovarci di fronte a un vino diverso, ben diverso. Il naso, infatti, è apparso immediatamente fresco, con una bella trama fruttata che si spingeva fino agli agrumi, con la canditura stavolta appena accennata e, soprattutto, una netta base minerale. Sono emerse, poi, pure stuzzicanti note di thè e di fiori di campo a completare un quadro senza dubbio accattivante. L’assaggio si è aperto con una bollicina finissima e ancora una gran bella freschezza, figlia di un’acidità agrumata capace di distendere letteralmente l’ottima materia, generosa e rotonda, e rendere così la beva piacevole. Ci sono i ritorni floreali e ci sono le fini dolcezze, ma di matrice fruttata e molto ben integrate con quest’acidità per una beva alla fine non solo estremamente gradevole, ma addirittura appagante. Anche per via del finale gustosamente sapido ed elegante, giustamente secco e con continui ritorni fruttato/agrumati di notevole persistenza. In conclusione, uno champagne molto equilibrato e per questo vincente anche con quanti… non sono più tanto convinti del new deal della maison.
Voto: 90/100

Alla fine i miei dubbi e la sorpresa di Jean-Hervé Chiquet erano fondati: la prima bottiglia di Cuvée 738 non era perfetta. Attenzione, non palesemente difettata o addirittura cattiva, anzi, comunque di un certo e tutt’altro che trascurabile spessore, ma strana per essere una Jacquesson 7xx, molto, o meglio, non conforme alle aspettative come tale, quasi da vigneron. Per carità, certe discrepanze forse non dovrebbero esserci, ma poi nel mondo del vino accadono, fanno parte del gioco…

Non avrei dovuto pubblicare la recensione della prima bottiglia? No, credo di aver fatto bene perché nella sua ‘stranezza’ poteva anche rappresentare l’estremizzazione del nuovo stile dei fratelli Chiquet, quindi bisognava darne conto. Invece, fortunatamente, si è trattato di un incidente di percorso e i dubbi emersi sin dal primo momento mi hanno permesso di rendere giustizia a questo champagne che, ora lo posso dire serenamente, si colloca esattamente tra la 736 e la 737.

Prossimamente, però, mi piacerebbe confrontarmi con chi avrà avuto modo di assaggiarla…

Cuvée 738 in degustazione
Il riassaggio della seconda bottiglia di Cuvée 738 alla Salsamenteria dei Monti Parioli, domenica 21 dicembre…
Gli champagne Jacquesson sono distribuiti in esclusiva da:
Pellegrini – tel. 035/781010 – www.pellegrinispa.net

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15 risposte a “Jacquesson Cuvée 738: ancora tu…”

  1. Caro Alberto, non sa quanto fossi in attesa del suo secondo assaggio di 738! Adoro Jacquesson, e appena l’ho trovato, ho acquistato alcune bottiglie della nuova cuvée. Quando, con mio grande stupore, non mi sono ritrovato nelle sue parole, ho dubitato del mio palato. A volte si tende ad essere troppo magnanimi con le proprie passioni, ma le mie sensazioni erano profondamente diverse dalle sue prime, la discrepanza non era giustificabile solo dal mio amore per questa Maison. Pur consapevole di non trovarmi di fronte ad un 737, che mi ha stupito fin dal primo assaggio tanto da preferirlo fin da subito al 736, ho trovato il 738 già degno di nota, non meritevole di quell’attesa di cui si parlava nel primo articolo, ma già pronto, non ancora eccezionale, ma decisamente su quella strada. A suo avviso, i margini di miglioramento che a mio modestissimo avviso ci sono, permetteranno a questa cuvée di andare oltre il 737? La ringrazio e le auguro buon Natale.
    P.S. approfitterò di queste feste per assaggiare finalmente il 733D.T. che, con un po’ di fatica, sono riuscito a trovare.

    • Buongiorno,
      mi fa piacere. Ho voluto riassaggiare al più presto la 738 per la seconda volta perché anche a me le cose non quadravano e, in effetti…
      Ecco, però sui margini di miglioramento non sono pienamente convinto: nel giro di qualche mese il vino crescerà, certo, ma non sono tanto certo che sia un vino che andrà lontanissimo. Però, come dicevo, al momento è superiore alla 737.
      Infine, 733 DT? Grandissima bottiglia, se la goda!
      Buone Feste

  2. Illustre Alberto, vorrei chiederLe informazioni sulla Jeroboam 1999 di H.Blin. Conosce il produttore? Lo apprezza? E nello specifico ha provato questa Jeroboam?
    La ringrazio anticipatamente per tutte le informazioni che vorrà condividere con me, con i lettori del sito.
    Cordiali saluti
    Moreno Radaelli

  3. io ci sono stato a Dizy perché amante di Jaquesson ma se posso dire la mia preferisco le sue pronte subito alla beva come la 737 che quelle da aspettare per anni come la 736 non ho piu’ molta pazienza quando berro’ la prima 738 decidero’ se prenderne altre , se voglio bere maturo mi prendo una 1996 dt e mi tolgo la voglia 😉

    • Come ho detto più volte, ciascuno ha poi i propri gusti… Però, parlare di maturità con la il DT 1996 mi sembra prematuro: ha un’acidità e una vitalità scalpitanti!
      Poi mi dirà della 738, penso le possa piacere da subito 😉

  4. ok le faro’ sapere della nuova nata , per maturo sulla 96 dt non intendevo di sicuro dire al capolinea !!!!

  5. Arrivata ieri la 738, la devo riassaggiare, bevuta assieme alla 737, 733DT e al loro Rosè ( quello che mi ha colpito di più in quella occasione ) lo scorso Novembre da Jacquesson mi era piaciuta. 736 per me resta più interessante, due settimane fa abbiamo aperto anche l’ultimo 734 che avevo in cantina assieme al Dyzy 2002, Avize 2004 e il Dyzy Terres Rouges, esperienza mistica

    • Il Terres Rouges è forse quello che mi convince meno dei 4 Lieux-Dits, invece i 3 bianchi sono eccellenti. Nella serie 7xx, la 736 rimane una pietra miliare, mentre la versione DT (per ora limitata alla sola 733) dimostra l’eccellente capacità di maturazione di questi champagne…

  6. Buongiorno Alberto,
    innanzi tutto vorrei ringraziarla per la sua grandissima opera di divulgazione che sta facendo sul magnifico mondo champenoise.
    Ieri sera con amici abbiamo stappato una bottiglia di 738 dégorgée ad Agosto 2014 e… non mi ha convinto. Appena assaggiata mi è venuto immediatamente alla mente il suo primo articolo a riguardo: che abbia trovato anche io un bottiglia difettata? A mio gusto personale è la cuvée meno Jacquesson di tutte quelle assaggiate. Ne ho ancora una bottiglia e da un lato vorrei berla subito per fugare questo dubbio, dall’altro mi piacerebbe (se riesco) lasciarla invecchiare un paio di anni e vedere come si evolverà. Lei cosa ne pensa? Saluti e continui così!

    • Sono io a ringraziare… Il discorso è complicato e posso dir che si tratta di un’etichetta interlocutoria. L’ho riassaggiata per la nuova edizione della guida Grandi Champagne (dég. dic. 2014) e devo dire che l’ho trovata migliorata, anche se rimane uno champagne un po’ complicato da “leggere”. O… da godere. Ma, per certi versi, è il bello delle Cuvée 7xx: per gli Chiquet devono essere espressione dell’annata e non dei meri sans année. E la 2010 non è stata un’annata facile…

  7. Illustre Alberto salve, giusto ieri ho bevuto una 738, mi è sembrata già un’ottima bottiglia però meno interessante della 733 bevuta qualche anno fa…la 733 mi è sembrata più opulenta più, mi passi il termine, “importante “…a presto

    • La 733 è stata una grande Cuvée 7xx, inoltre, nel suo caso, ha avuto tempo di maturare. Ecco, il tempo è necessario ai Jacquesson…
      Fermo restando che la 738 non verrà ricordata tra le migliori. Molto, molto meglio la 739, vedrà…

  8. Buonasera Alberto,

    esordisco anch’io con dei complimenti per il Suo meraviglioso sito, fonte dalla quale mi abbevero quotidianamente.

    Avrei una domanda per Lei sulla serie 7 di Jacquesson; vorrei fare una degustazione dalla 739 (che devo ancora comprare) alla 736. Che ordine mi consiglierebbe? Verticale classica, alla francese o cosa?

    Inoltre, per la 739, dopo quanti mesi dalla sboccatura mi consiglierebbe di berla?

    La ringrazio anticipatamente reiterandole i miei più sinceri complimenti.
    Cordialmente
    Stefano

    • Grazie!
      Ottima idea quella di una piccola verticale di 7xx! Io andrei, e sono sempre andato, sul classico: dalla più giovane alla più vecchia.
      La 739 è appena uscita, ma, come avrà visto nella recensione della guida, già perfettamente godibile.

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