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Degustazioni

Il ‘Salotto dello Champagne’, con l’AIS Lecce e… 6 grandi magnum!

Grazie all’iniziativa di Amedeo Pasquino, Delegato AIS Lecce, e della stessa delegazione salentina, da qualche tempo, oltre alle Masterclass, abbiamo preso la felice abitudine di fare, il giorno...
di Alberto Lupetti

AIS Lecce 2015

Grazie all’iniziativa di Amedeo Pasquino, Delegato AIS Lecce, e della stessa delegazione salentina, da qualche tempo, oltre alle Masterclass, abbiamo preso la felice abitudine di fare, il giorno seguente, anche un incontro più piccolo, più amichevole a tema champagne. Molto acutamente, Amedeo l’ha battezzato ‘Salotto dello Champagne’ e vede una selezione di sei particolari cuvée raccontate dal sottoscritto a un ristretto ma appassionatissimo pubblico.

Sede AIS Lecce
La bella, nuova sede di AIS Lecce, nel centro dell’affascinante città salentina.

Lo scorso novembre, dopo la grandiosa Masterclass Mumm che ha visto anche il primo debutto ufficiale della nuova edizione della guida Grandi Champagne, Amedeo ha previsto per il giorno dopo una nuova puntata del ‘Salotto’, la quinta per l’esattezza, ma stavolta ha voluto andare non uno, ma due step oltre. Innanzitutto, dopo le positive esperienze al ristorante Don Fausto di Vernole, ha deciso giustamente di non legare più la degustazione alla cena e, soprattutto, di inaugurare per l’occasione la nuova e non meno bella sede di AIS Lecce, nel centro del capoluogo salentino. Quindi, ha pensato a una degustazione di sole magnum, con l’avallo del sottoscritto.

Degustazione Champagne AIS Lecce
Eccolo il quinto ‘Salotto dello Champagne’, per questa occasione arricchito da slide preparate dal sottoscritto.

Un evento eccezionale, dunque, visto anche il valore degli champagne in campo, per questo motivo m’è sembrato doveroso raccontarlo qui su LeMieBollicine, grazie alle stupende foto (come sempre d’altronde…) di Carlo De Mitri e al contributo nelle schede di degustazione del bravissimo Fabrizio Miccoli, qui riproposte nel medesimo ordine dell’assaggio.

champagne bollinger

Bollinger
www.meregalli.it

Special Cuvée

60% Pinot Noir, 25% Chardonnay, 15% Pinot Meunier
Il naso, ricco di note fruttate che si intensificano con spunti grassi e sfumano su tostature di nocciola, ci riporta finalmente a “lei”, la Special Cuvée che ci era mancata un po’ negli ultimi anni! All’assaggio, il frutto vira vero il tropicale, ora al fianco di spunti di torrefazione (orzo e caffè), mentre la fine bollicina esalta la freschezza di origine agrumata. Chiusura con una leggera tendenza amaricante, sempre di origine agrumata. Champagne fresco, piacevole ed elegante, in questo momento un po’ giovane.
Voto: 90/100

 

champagne louis roederer

Louis Roederer
www.sagna.it

Brut Premier

40% Pinot Noir, 40% Chardonnay, 20% Pinot Meunier
Va bene che lo riteniamo il ‘miglior’ brut sans année. Va bene che è in magnum. Va bene pure che ha qualche anno sulle spalle. Ma… Accidenti che bel naso! Ricco, attraente, opulento, profondo, autorevole, elegante, giocato su note di spezie dolci, una sensazione di cremosità e fini tostature, oltre a una bellissima componente fruttata che ricorda i grandissimi Chardonnay di Borgogna. In bocca è un tripudio di fini ed eleganti note tostate, come pure di una pienezza fruttata matura (ananas, mela) che si arricchisce di note candite di cedro, senza mancare mai di freschezza, beninteso. Finale di lunghissima persistenza in perfetto equilibrio tra potenza ed eleganza. Eccellente.
Voto: 94/100

 

champagne de sousa

De Sousa
www.sarziamade.it

Réserve Grand Cru

100% Chardonnay
Ci ha un po’ sorpreso come questa magnum sia rimasta sui lieviti solo 16 mesi, appena uno più del minimo legale. Eppure… La bollicina fine esalta all’olfatto la piacevolezza di un vino (già, proprio così: è un grande vino, prima che un ottimo champagne) elegante, fine e strutturato, ricco ed equilibrato. In bocca la nota di noce moscata apre a un corollario di erbe aromatiche e foglia di thè verde, unitamente alla vivacità del pepe verde che finisce per esaltare il dinamismo dell’assaggio. Anche in questo caso, forse avremmo dovuto attendere un po’, ciò nonostante si è rivelato per noi che lo conosciamo sempre buonissimo e per gli altri che non lo conoscevano una piacevolissima sorpresa.
Voto: 93/100

Associazione Italiana Sommelier; Alberto Lupetti
Il Delegato AIS Lecce e ideatore del ‘Salotto’ Amedeo Pasquino, l’ottimo sommelier Roberto Giannone e il sottoscritto.

 

champagne Vilmart

Vilmart
www.teatrodelvino.it

Grand Cellier d’Or 2008

20% Pinot Noir, 80% Chardonnay
Laurent Champs rilascia – giustamente – le magnum due anni più tardi rispetto alle bottiglie, pertanto se quest’ultima è sul mercato con la 2010, la magnum lo è con l’eccellente annata 2008. Bene, il naso è sempre superlativo, elegante e complesso, con profonde sfumature di spezie dolci esaltate da eleganti note tostate e da un equilibrato frutto maturo e tropicale. La bocca è rotonda e di volume, ma anche tesa e levigata, arricchita da note di frutta secca e completata idealmente da un ottimale equilibrio, con il plus della freschezza a renderlo pure di grandissima bevibilità. Eccellente oggi, strepitoso domani.
Voto: 95/100

 

champagne Bruno Paillard

Bruno Paillard
www.cuzziolgrandivini.it

Blanc de Blancs 1995

100% Chardonnay
L’etichetta a tema “Equilibre et plénitude” illustrata dall’artista francese Roland Roure, cela uno champagne fantastico, il cui colore oro carico è già la premessa di un’olfazione di rara opulenza e complessità. Rivela note di frutta (mela e pesca), eleganti sfumature floreali e richiami di erbe officinali, per poi chiudere su toni speziati e intense note di torrefazione, oltre a un fondo di miele di mandorlo, tutto in armonioso equilibrio. Bocca assolutamente fresca, elegante e di estrema piacevolezza per un finale semplicemente appagante nel suo essere cremoso. Un crimine aver dimenticato questa etichetta in favore della 1996! Ho detto e ridetto che la 1995 oggi si prenderà delle bellissime rivincite e questo champagne ne è uno degli esempi più belli. Ricordate: non solo di1996 si vive…
Voto: 97/100

 

champagne Dom Pérignon Vintage 1995

Dom Pérignon
www.moethennessy.it

Vintage 1995

48% Pinot Noir, 52% Chardonnay
Colore dorato brillante di estrema eleganza per un naso che riesce a esprimere solo in piccola parte la complessità, la ricchezza, la profondità di questo grande champagne. Solo attendendolo, ecco man mano farsi avanti la netta, tipica mineralità, un frutto maturo, note di fungo e tartufo, ma anche una bella componente agrumata. L’assaggio è un’esplosione, ma con rara finezza ed eleganza, di note di nocciola, di spezie orientali dal coriandolo al cardamomo, ancora di agrumi e mineralità, che nel complesso lo rendono estremamente fresco, per non dire giovane… Più che altro, è la sintesi di un equilibrio che si esprime in maniera elegante ed armonica. Un grandissimo champagne, addirittura limitato nell’espressività da un’inconfutabile giovinezza. Non a caso, se oggi la bottiglia di Vintage 1995 è al suo picco, è plausibile che si trovi la magnum ancora giovane. Pertanto, il punteggio qui assegnato va visto solo come il punto di partenza…
Voto: 97/100

 

Degustazione AIS Lecce

 

6 risposte a “Il ‘Salotto dello Champagne’, con l’AIS Lecce e… 6 grandi magnum!”

  1. Gentile Alberto
    Buon giorno, ho letto con attenzione la verticale Dom Perignom e poi quella di Krug che hai fatto presso la Pergola…che invidia! Che temperatura di servizio hanno avuto gli Champagne?
    Vorrei chiederti alcune cose: gli Champagne venivano serviti subito appena dopo l’apertura? Gli Champagne millesimati con piú anni di invecchiamento,bisogna aspettare che si ossigino come dei grandi rossi invecchiati? Oppure sono di pronto servizio subito dopo aperti?
    Mi hanno regalato: Perrier-Jouet Belle Epoque annata 1999. Dom Perignon 2004.
    Ho anche una bottiglia di Bolinger Grand Anne 2000. Tutte conservate nella cantinetta vino.
    Con cosa é consigliabile abbinarle come cibo?
    Complimenti per il sito, é diventato per me un appuntamento quotidiano da leggere,ricco sempre di ottimi spunti.
    Cordiali saluti e Buon Natale.
    Luca Arisi

    • Allora, per il servizio avevamo il grande Marco Reitano, quindi una garanzia assoluta! Nel dettaglio, le bottiglie sono state tenute in frigo da almeno 4 ore prima e stoppate al momento del servizio. Eravamo poi noi, a seconda dell’annata, a lasciare riposare o meno il vino nel bicchiere, che significa anche guadagnare qualche grado di temperatura per i più vecchi.
      Nel caso dei tuoi, 8-9 gradi di temperatura di servizio, per averne poi 10-11 nel bicchiere va benissimo.
      Gli abbinamenti?
      Una carne, non necessariamente bianca, con il Bollinger, un grande secondo di pesce con la Belle Èpoque, antipasto o aperitivo il DP…
      Buon Natale

    • Buon giorno Alberto
      Sempre per i tre Champagne citati sopra,Perrier-Jouet Belle Epoque 1999, Bollinger Grand Anne 2000, e Dom Perignon Vintage 2004,quanto possono invecchiare? Tenendo conto che ho una cantinetta professionale e sono conservati nella maniera migliore.
      Spero che nel 2016 tu possa venire a Milano per qualche Master Class.
      Cordiali saluti e Auguri di Buon Anno 2016
      Luca Arisi

      • Nonostante l’annata calda, la BE 1999 potrebbe sorprendere alla lunga. Quanto? Dipende dai tuoi gusti, da quanto apprezzi gli champagne maturi. Comunque, altri dieci anni li stimo senza problemi.
        Invece, non tirerei troppo il collo agli altri due. Il DP 2004, infatti, è talmente piacevole oggi che me lo godrei così, lasciando ad altre annate (ad esempio la 2002) il compito di invecchiare alla lunga. Poi, per carità, se vuoi tenerlo ancora sappi che DP è tra gli champagne che invecchiano meglio.
        La GA 2000, essendo figlia di un’annata media, non insisterei troppo onde evitare opulenza e maturità eccessive. E poi considera che la GA 2000 non è diventata R.D. (è stato fatto solo il jeroboam celebrativo, ma non la classica bottiglia), quindi…
        OK?

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