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Champagne Diebolt-Vallois e l’evoluzione del Prestige

Tra i grandi produttori di champagne, Diebolt-Vallois è uno di quelli di primissimo piano e non solo tra i vigneron, ma in assoluto. Pertanto, almeno una volta l’anno...
di Alberto Lupetti

Champagne Diebolt-Vallois

Tra i grandi produttori di champagne, Diebolt-Vallois è uno di quelli di primissimo piano e non solo tra i vigneron, ma in assoluto. Pertanto, almeno una volta l’anno cerco di passare da loro, anche perché sono persone semplicemente squisite. La scorsa settimana, ad esempio, abbiamo (oltre al sottoscritto, Vania Valentini, Federico Angelini e un appassionato sempre più coinvolto come Marcello Bergonzini) trascorso più di due ore piacevolissime proprio con il capofamiglia Jacques Diebolt, simpaticissimo, profondo conoscitore della realtà champenoise, vinificatore di rara abilità. Abbiamo spaziato su tutta la gamma, comprese le anteprime 2008 del Millésime e del Fleur de Passion (del quale monsieur Jacques ci ha anche fatto assaggiare il prossimo 2007, a dir poco sorprendente!), ma abbiamo speso parecchio tempo sul loro capolavoro, il Prestige. Abbiamo iniziato assaggiando l’assemblaggio che sarà tirato il mese prossimo, quindi base 2015: ricco più che grasso, verticale, vibrante, molto espressivo del migliore Chardonnay della Côte des Blancs, raffinato più che semplicemente equilibrato. E, soprattutto, talmente buono già a questo livello da poter essere bevuto come un ottimo vino fermo… Attualmente, la ‘formula’ del Prestige prevede le uve tre di villaggi 100% Grand Cru (Cramant, Chouilly e Le-Mesnil), 70% annata base fermentata in acciaio più il 30% non semplicemente di vins de réserve, ma di tre annate precedenti maturate in botti da 80 hl. A seguire, stavolta come champagne bello e finito, invece, monsieur Jacques ci propone la versione successiva rispetto a quello che trovate in Grandi Champagne 2016-17, quindi il prossimo Prestige, che entrerà in commercio a breve.

Jacques Diebolt
Jacques Diebolt, patròn della maison, mentre ci fa assaggiare l’ultimo assemblaggio del Prestige, basato sulla vendemmia 2015.

Prestige

Champagne Diebolt-Vallois Prestige100% Chardonnay
(annate 2012+2011-2010-2009, tirage aprile 2013, poi tre anni sui lieviti e dosage <6 g/l)
Bello, caspita! Nonostante questo champagne ci sia sempre piaciuto, stavolta ci sembra avere qualcosa in più sul fronte della croccantezza, della brillantezza. È fresco e fragrante, fatto di un bellissimo intreccio di note di agrumi gialli e mela golden, soprattutto fiori bianchi e una sottile mineralità. Appare meno grasso e il legno ora non si avverte proprio… Anche il palato continua idealmente su questa falsariga: una bollicina fine e stuzzicante supporta una materia ricca e strutturata nella quale l’acidità perfettamente integrata la rende tanto elegante quanto dinamica e gustosa, con gli agrumi e la mineralità protagonisti, fino alla chiusura sempre e soprattutto fresca, ma pure sapida. Insomma, quello che si è perso in opulenza si è guadagnato in eleganza e bevibilità. Bene.
Voto: 93/100

Sarà, ma, come detto, questo champagne mi è sembrato ‘diverso’, meno grasso, meno opulento, così chiedo a monsieur Jacques se sia cambiato lo stile… Mi guarda soddisfatto e risponde: “sì! D’altronde, anche il gusto delle persone è cambiato. Sempre più apprezzano i non dosati, ma sono in molti a volere meno legno perché, dicono, che copra l’autenticità del terroir. Soprattutto, vogliono vini più verticali, freschi. Insomma, le caratteristiche più importanti sono oggi freschezza e purezza. In particolar modo, i giovani ricercano proprio freschezza e leggerezza, quindi la facile bevibilità. Non è mai facile cambiare lo stile, ma credo che lo abbiamo fatto molto bene. D’altronde, ritengo che prima la ricchezza del Prestige fosse eccessiva…”.

Mi beo (concedetemelo!) di aver subito individuato l’evoluzione di questo eccellente blanc de blancs e ammiro come un’operazione tanto insidiosa sia perfettamente riuscita alla famiglia Diebolt, ma, mentre sono immerso in questi miei pensieri, ecco monsieur Jacques dirci di aspettarlo un attimo perché deve scendere in cantina… Risale dopo cinque minuti con una vecchia bottiglia di Prestige.

cantine champagne
La cantina di Diebolt-Vallois: in primo piano le barrique, ora riservate solo al Fleur de Passion, in secondo piano le cuve di acciaio e, sulla sinistra, le botti dei vins de réserve per il Prestige.

Champagne Diebolt-Vallois Prestige

Prestige

100% Chardonnay
(Cramant maggioritario e Chouilly, annate 1996-1995, tirage aprile 1997, dégorgement fine 2000, dosage <6 g/l)
Per monsieur Jacques ‘l’assemblaggio perfetto’, visto che ha la pienezza e la ricchezza dell’annata 1995 e la freschezza e la verticalità della 1996. Bene, lasciato allo champagne quel minuto o due per dissipare il velo di maturità, eccolo animarsi di una freschezza incredibile ed esaltare un bellissimo Chardonnay, spesso, stavolta sì grasso, ma anche nettamente minerale. L’assaggio, valorizzato da una bollicina prossima all’ideale, è pieno e profondo, gustoso e rotondo, brillante, fruttato, quasi goloso, con un gran finale mineral/salino e una componente agrumata che ricorda il mandarino, ma molto delicata, per questo coinvolgente. E che lunghezza! Straordinario.
Voto: 95/100

Da considerare che, all’epoca, oltre che la mancanza delle uve di Le-Mesnil e le sole due annate in assemblaggio, parte della fermentazione avveniva in barrique e la maturazione in vecchie foudre da 40 hl. Nel dettaglio, il Prestige nacque in occasione della grande vendemmia del 1990 e la produzione era di meno di 12.000 bottiglie, salite a 25.000 nei dieci anni successivi. Oggi se ne producono 52.000 bottiglie, anche grazie all’acquisto di vigneti classificati Grand Cru e, nonostante l’eccellenza di questo Prestige figlio di un assemblaggio “perfetto”, Jacques Diebolt ritiene che il Prestige sia migliorato tanto oggi e lo sarà ancora di più tra… vent’anni! Attualmente grazie alla riduzione del legno e alla componente di uve di Le-Mesnil, domani chissà, ma sarà sempre la ricerca della freschezza a comandare. Vedremo.

La famiglia Diebolt-Vallois (Jacques con i figli Isabelle e Arnaud), cui fa capo una delle più belle realtà champenoise, il sottoscritto e… la nuova edizione di ‘Grandi Champagne’!
La famiglia Diebolt-Vallois (Jacques con i figli Isabelle e Arnaud), cui fa capo una delle più belle realtà champenoise, il sottoscritto e… la nuova edizione di ‘Grandi Champagne’!

Gli champagne Diebolt-Vallois sono distribuiti in esclusiva da:
Teatro del Vino – tel. 055/8811394 – www.teatrodelvino.it

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19 risposte a “Champagne Diebolt-Vallois e l’evoluzione del Prestige”

  1. Che contento che sono di leggerLa in merito a questo champagne!!!
    Dopo la Sua nota sul blanc de blancs mi sono precipitato ad acquistarlo incuriosito ma non ho potuto far a meno di rimanere affascinato dal romanticismo dell etticheta del prestige, e visto le lodi che ha riservato al Vigneron ho approfittato per assaggiare anche quella.
    Concordo pienamente sull eccellenza del prodotto.
    Complimenti come sempre.

  2. Grazie Alberto per l’ottimo reportage con le impressioni sul nuovo stile del Prestige.
    Io non so se quello fatto arrivare dalla Francia qualche mese fa fosse “old style” o meno.
    Certo era un grande vino, ricco ma terribilmente elegante, sfaccettato e molto persistente, mi ritrovo anche nelle tue valutazioni. E non dimentichiamo lo straordinario rapporto Q/P di questa bottiglia!

  3. Buongiorno, concordo sull’eccellenza di questo vigneron – forse con Vilmart tra i primissimi.
    Conosco solo il bdb etichetta verde -eccellente, e se tanto mi da tanto…..
    Profitto per porLe un quesito su un altro vigneron di spessore Collard-Chardelle, in particolare la cuveè prestige.
    Nell’ultima guida mi si dice essere dosato 6 gr./l (come tanto mi augurerei), mentre nella presentazione della maison 10/11 gr./l.-.
    Dall’assaggio recentissimo di una bt propenderei piuttosto verso un dosaggio maggiore di 6….
    Grazie

    • Sì, scopra anche gli altri champagne di Diebold-Vallois, che, come dice giustamente lei, se tanto mi dà tanto…
      Il Prestige di Collard-Chardelle: inizialmente era dosato intorno ai 10 g/l, è corretto, ma per l’ultimo dégorgement Daniael ha scelto di ridurre un po’ il dosaggio. Consideri che si tratta delle ultime bottiglie (tutte quelle ancora in stock, poi basta), perché Daniel Collard non produrrà più: ha passato definitivamente le vigne ai figli.

  4. Buongiorno Alberto,
    volevo chiederLe un consiglio.
    Ho acquistato un paio di bottiglie di Prestige della “tipologia passata” e sto attendendo che escano quelle di “nuovo corso” per acquistarle.
    Avrei intenzione di metterle a confronto a cena per apprezzarne la differenza in base alle Sue indicazioni.
    Con cosa mi consiglia di iniziare, con la “vecchia” bottiglia o con quella “nuova”?
    Qualche suggerimento su possibili abbinamenti gastronomici per apprezzarle al meglio?
    Preferirei accompagnarle con una cena a base di pesce…
    Grazie e un cordiale saluto

    • Beh, inizierà senza dubbio dalla ‘nuova’ (chiamiamola così…), più fresca e meno grassa.
      È uno champagne di eccezionale versatilità, pertanto è facile abbinarlo con diverse pietanze. Con una cena a base di pesce, poi, è perfetto: antipasto ed eventuale primo non troppo elaborato con il ‘nuovo’, secondo, ma non di tipo molto delicato, con l’altro…
      Mi faccia sapere

  5. Gentile Alberto,
    seguendo i tuoi(sperando di far cosa gradita) consigli, ho assaggiato il Prestige in quelle che credo essere state le due espressioni descritte. Se nella più anziana avevo trovato un eccessivo uso del legno e il vino in se non mi aveva colpito(nella mia inesperienza e di quella dei commensali, definito “vecchio” con riconoscimenti tipo “mobile, gusto marsalato, zabaione”), nell’altra ho trovato invece un naso esplosivo, una macedonia di frutta in bocca e un vino giovane e fresco nel complesso… notevole! Mi ha catturato e mi è piaciuto molto. Grazie a te per l’articolo, senza queste parole non avrei probabilmente riassaggiato la bottiglia.
    Capisco inoltre che, non avendo mai bevuto Champagne da quando sono nato, il gusto sia una cosa che vada formandosi…
    Dunque incuriosito ho preso il resto che ho trovato, lette le accattivanti recensioni della tua guida e sito internet sul produttore, BdB 2007 e Fleur de Passion 2007.
    Vorrei chiederti per favore cosa ne pensi del millesimato 2007 e come dovrei affrontarlo; e se puoi qualche anticipo sulla Fleur de Passion 2007.
    C’è inoltre un modo per risalire al degorgement, in tutta la gamma Diebolt-Vallois, partendo dall’etichetta?
    Un cordiale saluto

    • Oddio, “mobile e gusto marsalato” è un po’ troppo, vuol dire che la bottiglia era compromessa… La precedente ‘versione’ del Prestige era più piena, sì, ma non così, accidenti.
      Comunque, mi fa piacere aver invogliato l’assaggio!
      Fleur 2007 eccellente, senza dubbio superiore a 2006 e 2005. E forse non solo… Champagne buonissimo, da bere già ora.
      Il millesimato è ovviamente diverso (nelle uve, nell’uso del legno, nella malolattica), ma credo che anche in questo caso l’annata sorprendente abbia detto la sua. Oltre all’oggettiva bontà dello champagne, ovviamente.
      Non dichiara ancora il dégorgement, il produttore, ma, di solito, c’è circa un anno di differenza tra Millésime e Fleur. Quindi, considerando che quest’ultimo è stato degorgiato poco più di un anno fa, l’altro risale a circa due anni. Da quanto so.
      Saluti

  6. Salve , incuriosito da questo vigneron vorrei acquistare un bott , sono indeciso tra il millesimato 2008 o il prestige ,quale mi consiglia ? Grazie

    • Inizierei a scoprirlo con il Prestige. Che, a mio avviso, è la sintesi della personalità, del modo di fare champagne di questo bravissimo produttore…

  7. Buongiorno Alberto, rinnovo i miei complimenti riguardo a questo blog che in fatto di champagne è un vangelo, si vede che dietro c’è gente che la sa lunga !
    Arrivando al dunque, dopo una lunga e difficile ricerca su internet sono riuscito a procurarmi una bottiglia di dielbolt-vallois fleur de passion 2008, volevo dunque chiedere un suo parere in merito dato che pensavo di far riposare lo champagne in cantina per una decina di anni e mi piacerebbe anche sapere attraverso quali canali possa acquistare altre bottiglie della maison, magari anche il prestige di cui sopra in modo da potermi avvicinare allo stile del produttore in attesa di stappare il “pezzo da 90” .
    Ringrazio e porgo cordiali saluti.
    Lorenzo Molinaro

    • È il miglior Fleur de Passion mai fatto, forse addirittura superiore al mitico (per i Diebolt) 1996. Non a caso, in guida ha preso 97/100.
      La maison vende solo in sede, non spedisce, quindi per l’acquisto bisogna sentire l’importatore italiano oppure ricorrere ai numerosi canali internet.
      Considera che da Diebolt-Vallois il FdP 2008 è già esaurito!

      • Alberto buonasera.

        A proposito di FdP…..purtroppo per mia indecisione il 2008 non sono riuscito a prenderlo poiché quando mi sono deciso ad acquistarlo era praticamente già tutto esaurito. Leggendo poi la guida (scorsa edizione) e l’ottima prestazione fatta registrare da questo champagne mi sono doppiamente pentito di non averlo preso.
        Ora nella nuova guida c’è recensito il FdP 2011 che peraltro strappa un (incredibile se confrontato con il 2008) 96/100.
        Nelle guide e nel sito non trovo alcun riferimento al FdP 2010.
        Senza chiederle un punteggio, giusto per capire, siamo ai livelli del 2011? conviene prenderlo?
        sempre mille grazie e complimenti per l’ottimo lavoro che svolgete lei ed il suo staff!

        Gabriele

        • Peccato davvero per il 2008, ma anche in azienda non ne hanno più, se non pochissime bottiglie per la memoria storica.
          Invece, per quanto riguarda il 2010 e il 2011 devo dire che al momento preferisco di gran lunga il 2011. Il 2010 lo assaggiai in anteprima al debito del 2008 e mi sorprese per l’immediata piacevolezza, poi l’ho rosseggiato lo scorso anno al fianco del 2011 e l’ho trovato meno interessante di quest’ultimo. Mi toccherà riassaggiarlo, ma io andrei dritto sul 2011, nel frattempo!

  8. Buon giorno Alberto.
    Le chiedo il suo punto di vista rispetto al Prestige…a qualche anno dalla Sua precedente valutazione.
    Come valuta la cuvée ora in commercio?
    Rispetto ad altri “pari”, come lo posiziona?
    Sarei davvero curioso di provarlo, se rispetto ad altri sans année a cui mi sono avvicinato di recente fosse un bel colpo.
    Grazie mille

    • Come ho detto allo stesso, grande Jacques Diebolt, preferivo la ‘vecchia’ versione, forse più legnosa, teoricamente meno sofisticata, ma a mio avviso con maggiore personalità. Oddio, l’attuale è un ottimo champagne, non mi fraintenda, ma s’è fatto più sottile, anche più preciso, avendo dunque perso quella vinosità che ne esaltava la ricchezza. Resta comunque un sans année alto di gamma, fatto di uve Grand Cru e ben quattro annate che va senza dubbio provato. Poi mi dirà…
      Nel frattempo, lo riassaggerò anch’io per la prossima edizione della guida, poi ci confrontiamo.
      Spero solo di non essere di parte, perché adoro questo produttore!

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