Anteprima: Philarmonica distribuisce Charles Heidsieck
Era nell’aria: con il passaggio della distribuzione di Ruinart a Moet-Hennessy Italia, che avverrà il prossimo aprile nell’ottica di una standardizzazione di tutte le filiali del Gruppo, Philarmonica sarebbe rimasta “scoperta” sul fronte champagne. Ma la dinamica azienda bresciana con Guido Folonari al timone non si è certo fatta trovare impreparata e si è mossa per tempo per far fronte a questa mancanza. E proprio l’intraprendenza del suo CEO ha portato alla distribuzione di una maison di primissimo piano: Charles Heidsieck (e, ovviamente, la sorella Piper).
La notizia della nuova distribuzione non è stata ancora ufficializzata, ma posso darvi la certezza dell’accordo.
Non mi resta che fare in più sentito “in bocca al lupo!” a entrambi gli staff, dellla maison e del suo nuovo distributore italiano, anticipando con l’occasione che ho già in cantiere due interessanti degustazioni targate Charles Heidsieck (Charlie 1981 e approfondimento sul Brut Réserve, già Mise en Cave), oltre alle altre che trovate sulla guida Grandi Champagne 2012.
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Speriamo valorizzino anche Piper che ha prodotti come Rare, che sono ottimi anche se poco conosciuti.
Conoscevo l’eccellenza dalla Cuvée Rare e la degustazione della 2002 (la trova nella guida Grandi Champagne 2012) ne è stata l’ennesima conferma. Come dice lei è poco conosciuta, ma i grandi appassionati l’hanno sempre apprezzata, come leggerà nell’intervista a Essi Avellan.
Anche il millesimato di Piper è interessante e forse addirittura meno conosciuto, ma non sono completamente convinto del resto della gamma Piper. Ma è una questione di stile, come mi ha ben spiegato lo chef de cave Regis Camus, responsabile per entrambi i marchi.