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Millésime

Delamotte Collection 1988: un capolavoro

Pochi lo sanno, ma Delamotte è la quinta maison più antica di champagne, essendo stata fondata nel 1760 a Reims da François Delamotte, proprietario viticolo e magistrato della...
di Alberto Lupetti

Pochi lo sanno, ma Delamotte è la quinta maison più antica di champagne, essendo stata fondata nel 1760 a Reims da François Delamotte, proprietario viticolo e magistrato della città. Alla fine del XVIII secolo, il nipote Alexandre Delamotte acquista una villetta nel villaggio di Le-Mesnil-sur-Oger sotto la quale costruisce le cantine: l’idea è di essere vicino ai fornitori delle uve più preziose, quelle di Chardonnay.

foto di Didier Depond
Didier Depond guida con passione, bravura e simpatia Salon-Delamotte (foto Michel Jolyot).

Nel 1949 la maison è acquistata da Laurent-Perrier e dal quel momento prospera pur rimanendo di dimensioni contenute, ma conosce due importanti salti di qualità nel 1975 e nel 1988. La prima data coincide con l’arrivo in Laurent-Perrier dell’enologo bordolese Alain Terrier, fortemente voluto da Bernard de Nonancourt quale chef de cave della maison di Tours-sur-Marne. Il capace tecnico si occupa pure delle cuvée di Delamotte, nella quali profonde la sua filosofia che vuole che lo champagne sia prima di tutto un “vino di piacere”. È sempre lui ad abbandonare la vinificazione in legno per passare all’acciaio, convinto che il vino non debba essere influenzato da alcun aroma estraneo e, quindi, debba esprimere con la massima purezza e intensità il terroir e la varietà. Nel 1988, invece, Laurent-Perrier acquista Salon. Poiché Delamotte e Salon sono fisicamente attaccate, per Bernard appare più che naturale farle lavorare insieme ma “come due sorelle e non come una – Delamotte – subordinata all’altra – Salon – come si trattasse del secondo vino” ed è questo un concetto che Didier Depond tiene a ribadire. Didier è oggi il bravissimo Presidente di Salon-Delamotte, cresciuto dallo stesso Bernard de Nonancourt. Personalmente ritengo che le sorelle Alexandra e Stéphanie de Nonancourt dovrebbero mettere questo abile champenois alla testa di tutto il gruppo L-P, ma questa è un’altra storia…

foto del villaggio Gran Cru di Le-Mesnil-sur-Oger
Il villaggio Gran Cru di Le-Mesnil-sur-Oger dove ha sede Delamotte.

Oggi Delamotte è una piccola maison di alto livello qualitativo. Possiede 5 ettari di vigneto che soddisfano circa il 25% del fabbisogno, mentre la restante parte è acquistata da vigneron selezionati negli anni e con i quali Didier Depond ha solidificato il rapporto di collaborazione. Le uve provengono ovviamente da Le-Mesnil-sur-Oger, ma anche da Oger e da Avize, gli altri due celebri villaggi Grand Cru prossimi a Le-Mesnil, per quanto riguarda lo Chardonnay, e da Ambonnay e Tours-sur-Marne (altri due villaggi classificati Grand Cru) per quanto riguarda il Pinot Noir e il Pinot Meunier. E un altro villaggio classificato 100%, quello di Bouzy, concorre con le uve di Pinot Noir da vinificare in rosso per il rosé.

Da notare anche che, poiché il Salon non viene prodotto in tutte le vendemmie, nelle annate in cui questo non vede la luce le sue uve vanno tutte a Delamotte, comprese quelle del mitico “le Jardin Salon”, il vigneto di un ettaro posto esattamente dietro la maison. Ecco, forse qui è nata quella sciocca leggenda secondo la quale Delamotte sarebbe il secondo vino di Salon, ma non è così.

la cantina con bottiglie di champagne
Nella cantina della maison si trova ancora un’importante vinothèque che Didier Depond ha deciso di “intaccare” per la gioia degli appassionati.

Per gli amanti dei numeri, Delamotte produce circa 750.000 bottiglie suddivise in quattro etichette, due Blanc de blancs (uno millesimato e uno no, entrambi recensiti nella guida Grandi Champagne 2012), un brut sans année e un rosé anch’esso senza annata. Si tratta in tutti i casi di vini da godere in ogni momento, emblemi dell’autenticità dello champagne. Tutte le cuvée sono ovviamente molto legate allo chardonnay, in particolar modo a quello freschissimo, quasi tagliente, di Le-Mesnil, con i Blanc de blancs che estremizzano questo legame pur non essendo propriamente dei mono-cru, ma comunque sempre molto espressivi del terroir. Lo chef da cave è Michel Fauconnet, lo stesso di Laurent-Perrier, come accadde già con Alain Terrier, al quale è succeduto.

Champagne Delamotte 1998
Tra questi tesori, selezionati e degorgiati appositamente, l’eccellente 1988: uno champagne davvero eccezionale (foto Leif Carlsson).

Ed è il millésime Blanc de blancs di Delamotte a tornare in questi giorni alla ribalta. Non il 2002 da poco lanciato, bensì il 1988. Esatto, un millesimato vecchio 24 anni e che nella maison ha, come abbiamo visto, un significato speciale. Nelle cantine di Delamotte sono conservati diversi vecchi millesimati in quantità non trascurabile, da qui l’idea di Didier Depond di metterne in commercio alcuni per testimoniare l’espressione di una maison attraverso i decenni. Per questa prima tornata, Didier ha selezionato 1991 e 1988 in bottiglia e 1970 in magnum per quanto riguarda il Blanc de blancs, 1983, 1970 e 1964 tutti in magnum per quanto riguarda il Brut, ora non più prodotto come vintage ma solo come sans année. Quindi ha fatto degorgiare circa 180 esemplari per annata (in cantina sono mantenuti ancora con i propri lieviti) e fatti preparare con un habillage tutto nuovo sotto il nome esclusivo di “Delamotte Collection”.

Ho voluto parlare di questa esclusiva linea di Delamotte attraverso il 1988 Blanc de blancs, soprattutto per l’eccezionalità dell’annata, che diede vini “superbi per complessità”.

Ebbene, il vino si propone attraverso un colore dorato per un naso intenso nella sua opulenza e tremendamente affascinante nella sua maturità fatta di note di sottobosco, fino al fungo, oltre a un frutto molto maturo, spunti di torrefazione e perfino accenni floreali. Veramente bello, ma le vere sorprese arrivano all’assaggio: materia polposa e rotonda che replica in larga misura l’olfatto, ma il frutto si fa anche dolce (ananas) ed emergono note di erbe aromatiche e cioccolata bianca. Ma è solo l’inizio di un percorso coinvolgente, perché la contrapposizione tra maturità e freschezza è quasi irresistibile, la bollicina ben presente ma di una finezza esemplare, lo sviluppo molto verticale, sulle ali di un’acidità ancora protagonista (sembra quasi un ’96…). Strepitoso, anche perché il lunghissimo finale non solo lascia la bocca pulita e fresca, ma addirittura gustosamente sapida. Forse una delle migliori bottiglie degli ultimi due anni:
Voto: 97/100

Tappo di champagne Delamotte del Blanc de blancs millesimato
La bontà del Blanc de blancs millesimato di Delamotte è testimoniato da questa linea Collection, che ne magnifica le caratteristiche

Federico Angelini, che ha assaggiato questo champagne con me, aggiunge giustamente che “bevendolo, questo Delamotte risulta non solo incredibilmente piacevole, ma anche accessibile nonostante la ricchezza e la complessità. È questo che fa di un eccellente champagne un “grande champagne”.

Gli champagne Delamotte sono distribuiti in esclusiva da:
Ceretto-Terroirs
– tel. 0173/282582 – www.ceretto.com

Suggerimenti a tema:

0 risposte a “Delamotte Collection 1988: un capolavoro”

    • Eccoci di nuovo, Vittorio. Sì, ha centrato pienamente la peculiarità di Delamotte: champagne fini e piacevoli. Però, non sono proprio d’accordo con lei sul Rosé, che ritengo il meno riuscito della maison. Ma quello dei rosé è un capitolo spinoso che prima o poi dovrò trattare molto approfonditamente…

      • Che dire, lo champagne rosé è sempre nelle cene argomento di discussione, ogni maison lo interpreta in maniera personale ed ogni commensale ne ha una propria visione. Quasi un vino pirandelliano.

    • Eccellente, non come l’88 (ovviamente, la differenza di annata c’è…), ma eccellente. Non a caso, sarà nelle seconda edizione della guida “grandi Champagne”…

  1. Mi piacerebbe assaggiare lo stile Delamotte sopratutto di questa bottiglia .
    Vorrei dove si può acquistare dato che la distribuzione Cerretto non risponde.

    Ps : ho avuto il piacere di assaggiare il Piper Rare 2002 e deveo dire che è stata una vera delusione!!!
    Può passare per uno champagne da 60 € ma non per quella cifra…. Sentori lievissimi, poca persistenza , spettro olfattivo limitato al citrino e poco più , solo la CO2 perfettamente integrata.
    Ah la bottiglia e la confezione stupenda!!!!
    Saluti

    • Buongiorno,
      gli champagne Delamotte sono davvro ottimie ci sembra, dagli ultimissimi assaggi per la seconda edizione della guida, che ora siano addirittura migliorati. Parecchio.
      Curioso che da Ceretto non le abbiano risposto. Provi a scrivere a questa mail da parte mia (francesca.sobrero@ceretto.com) e si faccia indicare chi ha Delamotte nella sua zona, anche se credo che i Collection vadano solo su ordinazione…
      Curioso, invece, che la Rare non le sia piaciuta. Però, vista la qualità di questo champagne, soprattutto il 2002, sono fortemente tentato di credere che le sia capitato un esemplare poco felice. Può succedere, purtroppo.

  2. Alberto,
    Articolo molto interessante. Lavoro da anni con Delamotte/Salon e ne sono un’appassionata fan.
    Nel suo altro articolo riguardo alla linea Delamotte, indica la casa di Champagne come la sesta piu’ antica; in realta’ e’ la quinta, come lei ci dice poi in questo articolo sulle Collection di cui sopra.
    Un;altra domanda: ho recentemente letto anche il suo articolo su Salon e mi ha colpito che elencasse 39 annate rilasciate. L’annata corrente e’ 2002 e per quanto ne so e’ la 38esima annata rilasciata dal 1905, anno della fondazione. C’e’ un motivo particolare per cui lei ne citava 39 (al tempo del suo articolo l’annata corrente era peraltro 1999)? Grazie, saluti.

    • Ma che lettrice attenta! Complimenti…
      Allora, sì, Delamotte è la quinta, dove ho scritto sesta è un refuso, un errore. Correggo subito e grazie della segnalazione!

      E devo essere proprio rimbambito e, peggio, è un errore di calcolo che mi porto dietro da tempo, perché ha ragione pure su Salon, accidenti! Ecco le annate prodotte: 1905, 1909, 1911, 1914, 1921, 1925, 1928, 1934, 1937, 1942, 1943, 1946, 1947, 1948, 1949, 1951, 1953, 1955, 1956, 1959, 1961, 1964, 1966, 1969, 1971, 1973, 1976, 1979, 1982, 1983, 1985, 1988, 1990, 1995, 1996, 1997, 1999 e 2002. E sono proprio 38!
      Appena capita a Roma ha una bevuta offerta da parte mia!
      Nessuno è perfetto…

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