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Millésime

Un 2009 che proprio non ti aspetti, grazie a Egly-Ouriet…

Chi tra gli appassionati non conosce Egly-Ouriet? Nessuno. D’altronde è uno dei produttori entrati nel mito a dispetto delle dimensioni (è un RM da circa 150.000 bottiglie l’anno)...
di Alberto Lupetti

Champagne Egly-Ouriet 2009 Brut Grand Cru

Chi tra gli appassionati non conosce Egly-Ouriet? Nessuno. D’altronde è uno dei produttori entrati nel mito a dispetto delle dimensioni (è un RM da circa 150.000 bottiglie l’anno) e della storia relativamente recente. A ogni modo, è difficile dire se sia il ‘migliore’ tra i vigneron, come sostiene ad esempio Michel Bettane, che lo ritiene anche “il più borgognone tra gli champenois”, o quantomeno, va annoverato tra i migliori produttori di champagne in assoluto, a prescindere dalla categoria. E se questa piccola realtà di Ambonnay è arrivata a tanto lo deve senza dubbio a Francis Egly, che ha ricevuto il testimone dal padre nel 1982 e ha fatto compiere alla cantina di famiglia non uno, ma diversi balzi in avanti. Così è entrato nel mito di cui sopra ed è senza dubbio destinato a restarci, visto che con i suoi champagne Francis non ha mai sbagliato un colpo e non lo ha fatto nemmeno con il vino rosso, visto che il suo Coteaux Champenois Rouge è il migliore della categoria e può rivaleggiare senza alcun timore con diversi Bourgogne di rilievo.

Francis Egly
Semplicemente un grande: Francis Egly. Qui ritratto nella rinnovata cantina, tanto fredda quanto affascinante.

Nella gamma Egly-Ouriet, uno degli champagne meno noti è curiosamente il Millésime, forse anche perché prodotto in quantità estremamente limitata. È frutto di uve soltanto della natia Ambonnay e in questo rispecchia quella che era un po’ la tradizione del villaggio, quindi un terzo di Chardonnay al fianco del più celebre (e pagato…) Pinot Noir. Poi, ovviamente, queste uve sono vinificate secondo il miglior savoir-faire di Francis, che abbiamo ribattezzato ‘la catena del freddo’, visto che da Egly-Ouriet si lavora sempre a basse temperature a cominciare dall’uscita della pressa (Coquard a piatto inclinato), dove un particolare sistema raffredda immediatamente il mosto. Poi fermentazione in barrique di Borgogna (in parte nuove) nella rinnovata cantina, anch’essa molto fredda, e, al termine dell’élevage (che si protrae fino al limite della vendemmia successiva), i vini vengono assemblati senza essere mai filtrati e poi tenuti in piccole cuve di acciaio a soli 4°C fino all’imbottigliamento, che avviene in tarda primavera. Nel caso del Millésime, poi, la maturazione sui lieviti è molto lunga (per questo 2009 oltre 8 anni, pardon, 99 mesi sui lieviti) e, infine, il dosaggio molto basso, a soli 2 g/l. Da notare che il Millésime 2009 segue il 2007 e precede il 2008, che Francis ancora non ha deciso di presentare. Ma potrebbe essere una delle tante anteprime di Grandi Champagne 2020-21, intanto godiamoci questo splendido 2009!

Controetichetta Champagne Egly-Ouriet 2009
Essenziale la controetichetta, che però, oltre a presentare lo champagne, è molto precisa nei termini della maturazione.

Millésime 2009

Bottiglia di Champagne Egly-Ouriet 200970% Pinot Noir, 30% Chardonnay
dég. ott. 2018 – Ti avvicini al calice e capisci subito di essere di fronte a un grandissimo champagne, nobile, affascinante, evidentemente di altissimo livello. È scuro, quasi a sembrare interamente fatto di Pinot Noir, ma evidentemente quel terzo di Chardonnay gioca dietro le quinte per dare finezza, freschezza e brillantezza a questo naso. Che esprime un bellissimo frutto (mela rossa e prugna), arricchito da spunti di agrumi anch’essi scuri, di sottobosco e, soprattutto, una netta mineralità di craie. Ma l’aspetto che stupisce maggiormente, in positivo, è che non si avverte il tipico tratto solare dei 2009, anzi tutt’altro, ed è solo la densità della materia a far eventualmente intuire di essere di fronte a uno champagne di un’annata calda. Ancor meglio la bocca: energica, perfettamente equilibrata tra materia e acidità, dalla grande progressione tridimensionale, quindi espansa sia in ampiezza, sia in profondità, poi tesa, succosa, con un lunghissimo finale avvolgente di netta matrice salina che sfocia in una grandissima sapidità. Senza contare la bellissima bollicina, fitta e sottile, il mancato svolgimento della malolattica, che non significa mai né minimamente durezza, e il dosaggio perfetto. Se non è il miglior 2009 in assoluto, beh, è senza dubbio tra i migliori tre!
Voto: 96/100

(hanno partecipato alla degustazione Vania Valentini e Thomas Rossi)

Gli champagne Egly-Ouriet sono distribuiti in esclusiva da:
Moonimport – tel. 010/314250 – www.moonimport.it

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9 risposte a “Un 2009 che proprio non ti aspetti, grazie a Egly-Ouriet…”

  1. Boh , bevuto ultimamente un Vp ma a dispetto della fama del produttore non mi ha lasciato quella voglio di procurarmene altro…..

    • In effetti anch’io trovo che sia il meno incisivo della gamma di Egly-Ouriet, per non dire il più ‘strano’ all’interno della gamma, invece assolutamente coerente in tutte le altre etichette…

  2. Buonasera sig. Alberto
    Mi tolga una curiositá…
    É giá uscito il vielle vigne di Egly Ouriet base annata 2012(se si immagino deg. 2019)?
    Immagino sia una grandissima bevuta me lo puó confermare?
    E inoltre influisce tanto l’annata base su questo vino?
    Grazie in anticipo se troverá il tempo di rispondere
    E buon lavoro per la guida che non vedo l’ora che esca…

    • Quello che uscirà a breve, e che sarà in guide, è 2010+2009. Per i due (uno con la 2012 come annata più giovane, l’altro come più vecchia delle due) c’è quindi tempo…
      Annate a parte, è semplicemente il miglior BdN!

      Grazie!

  3. Ciao Alberto, avrei una curiosità da chiederti. In quanto a potenziale di invecchiamento il 2009 di Egly Ouriet secondo te com’è messo? Parliamo di uno champagne da attendere quanto (circa)? Grazie per l’attenzione

    • Gli champagne di Francis Egly migliorano moltissimo con il tempo e, secondo me, Millésime e Vieilles Vignes non andrebbero toccati prima di due anni dal dégorgement. Ciò premesso, il quando diventa poi una questione personale, oltre che di annata. nel caso della 2009, non credo sia da lunghissimo invecchiamento, ma credo che possa ancora dire parecchio. Bel dilemma, vero? Ma capita anche a me con le mie bottiglie: passati i 2-3 anni dal dégorgement, inizio a chiedermi ‘stappo o non stappo’? Roba da Amleto…

  4. Buongiorno Alberto,
    vorrei assolutamente provare questo Brut Grand Cru millesimato. Ho cercato l’annata 2008, ma è ormai quasi introvabile.
    Le chiederei gentilmente un suo parere, da esperto e da persona che ha probabilmente avuto modo di degustare diverse annate: quali millesimi mi consiglierebbe di acquistare in alternativa alla 2008?
    La ringrazio come sempre per i suoi preziosi consigli e la saluto caramente
    Michele

  5. P.S. in riferimento al mio messaggio precedente sarebbe interessante sapere la sua opinione anche sulle annate più recenti di questo Brut Grand Cru (2015-2020).

    Grazie e di nuovo un caro saluto

    Michele

    • Buonasera Michele, le ultime uscite dei Millésime di Egly-Outiet sono state 2007, 2009, 2008 e il prossimo (che sarà in anteprima nella prossima edizione della guida) sarà il 2012.
      Nell’attesa del 2012, le consiglio il 2007, molto sottostimato dai più, invece eccellente (e costa molto meno del 2008…).
      Ecco le due alternativa, anche se Francis mi ha detto di aver fermato le vendite del 2008 e conservato 8.000 bottiglie che farà riuscire in futuro…

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