2 commenti
Sans Année

Il nero (com’era) secondo Anselme Selosse

La Dame du Vin per Lemiebollicine Anselme Selosse, il grande vigneron di Avize, il grande illusionista e manipolatore dello Chardonnay “borgognone” della Champagne, l’espressione più sovversiva della Côte...
di Alberto Lupetti

tappo champagne

La Dame du Vin per Lemiebollicine

Anselme Selosse, il grande vigneron di Avize, il grande illusionista e manipolatore dello Chardonnay “borgognone” della Champagne, l’espressione più sovversiva della Côte des Blancs, si cimenta con l’enfant terrible dei vitigni. Il Pinot Noir utilizzato proviene dalle piccole parcelle acquistate da Anselme nei villaggi di Aÿ (Vallée de la Marne) e Ambonnay (Montagne de Reims) per un champagne che non può assolutamente lasciare indifferenti. Mi riferisco al mitico Contraste, il blanc de noirs di Selosse che tanto ha fatto parlare di sé e, purtroppo, oggi non è più prodotto, sostituito dalle declinazioni in purezza del Pinot della linea Lieux-Dits (per ora Le Bout du Clos, Ambonnay).

selosse

Era prodotto in non più di 1.500 bottiglie, da cui l’annunciata rarità, con le uve fermentate in barrique e poi i vini assemblati tra il 45-55% dell’ultima vendemmia e il resto delle due precedenti, con una ratio di 30-35% la prima e 15-20% la seconda. Durante la rifermentazione, le bottiglie vengono periodicamente scosse per rimettere in sospensione i lieviti, sui quale lo champagne rimane 6 anni. Pertanto, le tre annate che concorrono a plasmare questo champagne potrebbero essere: la 2000, la 1999 e la 1998. Ma vediamo un po’…

etichetta jacques selosse

Jacques Selosse Contraste
100% Pinot Noir
dég. gen. 2007 – È ormai nota la mia “rovinosa” dedizione alle chicche di Selosse e il Contraste decido di regalarmelo una sera a cena perché ho voglia di volermi bene e di provare uno champagne che sappia sorprendermi, almeno lui insomma…

Già il colore nel bicchiere mi affascina non poco: oro pieno e splendente, che vira quasi all’ambrato. Da non credere, eppure è lì che mi guarda e mi sorride. La bottiglia è fredda e quindi aspetto almeno un quarto d’ora prima di respirarne i possibili profumi. Intanto mi scelgo qualcosa che lo possa accompagnare egregiamente e sostenerne la complessità che presumo. Mi dirigo su orecchiette in crema di peperoni rossi, acciughe del Cantabrico e mousse di burrata.

bottiglia champagne selosseRitorno al bicchiere e questa volta vengo premiata con una superba sventagliata di pop-corn allo sciroppo d’acero unita alla forza potente di un brandy ben invecchiato e alla freschezza di un sorbetto di fragoline e frutti di bosco. Il tutto intriso da seducenti note di ossidazione che creano, in modo meraviglioso, un’atmosfera decadente. Bene, so che con questa compagnia non mi annoierò.

Un piccolo giro di giostra per permettere a queste meravigliose sinfonie di farsi sentire ancora in modo preciso. Io il bicchiere lo roteo, anche se ho lo champagne, senza troppi scossoni. Trovo che a tutti i vini, quindi anche agli champagne, debba essere data una leggera “mossa” affinché possano dispiegare tutte le loro caratteristiche, anche le più nascoste, perdendo quindi la loro timidezza di fondo per palesarsi appieno davanti a noi. Il primo sorso rivela una grande materia, una struttura imponente e fittissima. Pieno, denso e rotondo. Bollicina viva e vivace, con tanto ancora da dire. Caspita, ma cosa sto provando? A far da contrasto (eh già, il nome non è proprio casuale…) a questa complessità trovo una grandissima freschezza, un’acidità quasi estrema che rende l’elaborato disegno della trama più snello e definito. I frutti rossi si ritagliano spazio al palato, immediatamente seguiti da evocazioni di mela al forno, con zucchero candito e stecca di cannella, per chiudere con una punta di passion-fruit e scorza di cedro. Scaldandosi maggiormente, sento farsi largo quella nota acida dell’inizio che mi lascia un pochino perplessa e non mi consente di goderne fino in fondo. Sono presenti delle piccole asperità e sento la lingua contrarsi a contatto con questo vino. Mi sembra quasi di avvertire… i tannini, o per lo meno, l’effetto che producono in un vino rosso. Già, lo sto paragonando a un vino rosso e persino di grande potenza. Che grande magia il mondo dello champagne!

Dovessi fare un piccolo appunto a questa opera magistrale, direi che è ancora (ancora?!) un filino giovane e non ancora perfettamente equilibrato nelle sue durezze. Ma diamine, scagli il primo tappo chi è senza difetto.

La persistenza comunque è eccezionale, e il piatto che ho scelto non regge minimamente il confronto. Nemmeno l’Angus beef successivo però fa una grande differenza. È lui, solo lui, e  dovrò berlo solo. Ma, se devo essere sincera, la cosa non mi dispiace affatto. Anche perché nella bottiglia non ne è rimasto granché. La mia sete in fatto di champagne è cosa nota! Certo, che più la temperatura del vino si alza, e più mi riesce difficile trovare le parole per definirlo: intrigante, pieno, complesso, intenso, accattivante, potente, generoso, elegante.
Tutto quello che una donna non riuscirà mai a trovare in un uomo solo e che io ho avuto la fortuna di provare in una sera…
Parola di Dame!
Voto: 94/100

Gli champagne Jacques Selosse sono distribuiti in esclusiva da:
Moonimport – tel. 010/314250 – www.moonimport.it

Suggerimenti a tema:

2 risposte a “Il nero (com’era) secondo Anselme Selosse”

  1. ho bevuto il Contraste alla sua prima apparizione (Cette bouteille a eté dégorgée le: 05/10/2000) esattamente il 26 settembre 2001 e l’ho trovato fantastico, netto ma avvolgente, e per un istante ho pensato (honni soi moi) che Anselme fa meglio il PN dello Chardonnay … Ne ho poi bevute altre tre negli anni successivi avendo cura di attendere e la loro belelzza è che non sono MAI uguali (e non perché hanno date diverse dalla sboccatura) Ho ancora una bottiglia (degorgee 2007) che terrò fino a che non avrò messo soldi da parte per prendere un paio di Cote Faron

    • Il discorso è lungo… Comunque, oggi i vini di Anselme sono più precisi e meno influenzati dall’annata, almeno i Solera (quindi il Substance e i Linux-Dits), tra i quali troviamo tre PN, pur mantenendo quel fascino di cui lei parla…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.