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La nuova avventura Cuzziol, le novità Bruno Paillard e la rivincita dell’N.P.U. 1999

In poco più di dieci anni, Cuzziol è diventato sinonimo di grandi vini: grazie all’abilità e al dinamismo di Luca, l’azienda di famiglia, originariamente attiva localmente nel beverage,...
di Alberto Lupetti

cuzziol, bruno e alice paillard

In poco più di dieci anni, Cuzziol è diventato sinonimo di grandi vini: grazie all’abilità e al dinamismo di Luca, l’azienda di famiglia, originariamente attiva localmente nel beverage, è cresciuta costantemente, arrivando a essere una delle tre più importanti realtà distributive italiane del mondo del vino. E la cosa assume ancora maggiore importanza se si considera che questo è avvenuto con etichette di grande prestigio, champagne in primis. Anzi, da quando Luca Cuzziol ha iniziato nel 1999 l’avventura con Bruno Paillard, quasi contro ogni logica, i nomi dei due sono diventati praticamente un binomio indissolubile e si può affermare senza tema di smentita che Cuzziol ha costruito il mercato Bruno Paillard in Italia. Un mercato oggi tanto solido quanto ben collocato, nonché tra i più importanti in assoluto per la maison di Reims.

Luca Cuzziol, Alice e Bruno Paillard e i sei chef stellati
Luca Cuzziol, Alice e Bruno Paillard, i sei chef stellati che hanno preparato altrettanti piatti per la serata, accompagnati ciascuno da uno champagne della maison di Reims.

logo cuzziol grandivini

Va da sé che, a un certo punto, Luca Cuzziol si è trovato a un bivio: continuare su questa strada, limitando però le ulteriori possibilità di crescita, oppure gettare le basi per una nuova avventura? Ovviamente ha scelto la seconda e, per farlo, ha varato un progetto ambizioso basato su una nuova società, la “Cuzziol Grandi Vini”. Si tratta della naturale evoluzione, o meglio, di una nuova costola della Cuzziol SpA, fondata 60 anni or sono da Renzo e tuttora guidata dai fratelli Luca, Giuseppe e Maria Grazia, ma con una maggiore focalizzazione sull’enogastronomia raffinata, frutto di ricerca e selezione, e con diversi strumenti finanziari che permettano crescita, ma anche sviluppo e formazione della forza vendita a tutti i livelli. La nuova società vede il 75% del capitale in mano alla originaria Cuzziol SpA, ma per il restante 25% apre a due soci di grandissimo prestigio: Luciano Benetton e la famiglia Paillard. Per il primo è il rafforzamento dell’impegno nel mondo del vino dopo l’esperienza come produttore (Villa Minella), per il secondo il naturale consolidamento di un rapporto estremamente proficuo che va avanti da ben 15 anni. In occasione della presentazione ufficiale alla rete di vendita e alla stampa selezionata, Luca Cuzziol, A.D. di Cuzziol Grandi Vini, ha dichiarato: “questa società significa per noi avere le risorse necessarie per mettere in atto la nostra visione innovativa di quello che deve essere un’azienda distributrice di vino e alimentari di alto livello. Crescere sì, ma applicando il nostro metodo: continua ricerca di prodotti emozionanti, espressione del terroir, sviluppo su tutto il territorio nazionale in modo sempre più capillare, aggiungendo però un elemento fondamentale nel quale crediamo molto: la formazione. Ci diamo 3 anni per raggiungere questi obiettivi”.

Beh, in bocca al lupo!

nuovo habillage dei tre multivintage della Bruno Paillard
Bruno, Alice e Luca svelano in anteprima mondiale il nuovo habillage dei tre multivintage della Bruno Paillard.

Tornando alla serata di presentazione, questa è stata organizzata nella nuova sede di via Serenissima 19, sempre a Santa Lucia di Piave (TV), e ha visto 6 chef stellati (Andrea Berton, Giorgio Damini, Nicola Laera, Vito Mollica, Giancarlo Perbellini, Maurizio e Sandro Serva) preparare altrettanti piatti, tutti proposti in abbinamento con uno champagne Bruno Paillard, dal Brut Première Cuvée al Rosé Première Cuvée, dal Blanc de Blancs Réserve Privée Grand Cru all’Assemblage 2004, fino all’N.P.U. 1999 e a una chicca, il Coteaux Champenois blanc Le Mesnil 2010. Quindi il vino fermo 100% Chardonnay prodotto – in quantità limitata – con le pregiate uve che la famiglia Paillard possiede nel villaggio Grand Cru. A proposito di Paillard, erano presenti tanto Bruno quanto la figlia Alice e, oltre a esprimere tutto il loro entusiasmo per l’avventura a fianco di Luca Cuzziol, hanno anche presentato in anteprima mondiale il nuovo habillage dei tre multivintage. L’ho detto in diverse occasioni che il cambio di habillage è sempre rischioso, può spiazzare – o addirittura contraddire – gli appassionati del marchio, invece… Invece, questo della Bruno Paillard è forse quello meglio riuscito che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni: è la naturale evoluzione del precedente, pertanto apporta modernità senza rinnegare la tradizione, in perfetto equilibrio. Veramente un ottimo lavoro, bravi. Ma non è finita, perché il nuovo habillage ha portato con sé un’altra piccola novità: la bottiglia trasparente per il Blanc de Blancs Réserve Privée: una mossa azzeccatissima!

bruno paillard Blanc de Blancs Réserve Privée
Il Blanc de Blancs Réserve Privée oggi e domani…

A mio avviso, però, l’elemento che mi ha colpito di più nel corso della serata è stato il riassaggio dell’N.P.U. 1999… Ricordo le polemiche dopo la presentazione in anteprima, le facili bocciature da parte di qualcuno, la mia difesa a oltranza… Poi c’è stato il riassaggio per l’edizione 2014-15 della guida Grandi Champagne, quindi un periodo di oblio, nell’attesa della nuova annata (ma per questa ci vuole ancora un po’ di pazienza e, per ora, non posso dire altro…). Invece, ecco la serata Cuzziol e ancora lui, l’N.P.U. 1999, ora con ben 3 anni di dégorgement sulle spalle.

Ricordo che l’N.P.U. (Nec Plus Ultra) è la massima espressione della maison Bruno Paillard, nato in occasione della vendemmia 1990 a seguito di una sorta di scommessa tra monsieur Bruno e un gruppo di giornalisti inglesi. Si parlava della possibilità di realizzare una top cuvée, al che Paillard prese un foglio di carta e invitò questi inglesi a elencare i punti cardine di uno champagne del genere. Ne venne fuori: 1) millesimato, 2) assemblaggio paritetico tra Pinot Noir e Chardonnay, 3) uve 100% Grand Cru, 4) prodotto solo nelle annate veramente straordinarie, 5) legno piccolo di 3° passaggio (per 10 mesi), 6) almeno 10 anni sui lieviti, 7) dosaggio da extra brut. 

champagne bruno paillard e risotto alla zucca
Il “Risotto mantecato alla zucca con mostarda piccante, pistacchi e caprino stagionato” dello chef Nicola Laera era proposto in abbinamento con il Coteaux Champenois Le Mesnil 2010, il vino più coinvolgente della serata dopo… l’N.P.U. 1999, ovviamente. Da provare assolutamente, anche perché si tratta di una bellissima interpretazione di questa AOC molto particolare e rara.

N.P.U. 1999

Bottiglia champagne Bruno Paillard N.P.U. 199950% Pinot Noir, 50% Chardonnay
dég. gen. 2012 – L’olfatto si è fatto brillante e tremendamente affascinante, elegante, fortemente legato alle note tipiche dello Chardonnay. Ha perso quella immanente complessità per esprimere la propria ricchezza in maniera sbarazzina, ha diluito la netta maturità in favore di una sorprendente freschezza, per questo risulta ora veramente invitante. L’assaggio conferma puntualmente queste sensazioni: il vino è fresco, croccante, di anima minerale, sottili note agrumate, un filo di spezie.
La gestione del legno è assolutamente perfetta e l’eleganza è tale da aver reso la beva addirittura ‘leggera’ nonostante la ricchezza e la profondità della materia. Ottimo bilanciamento tra ampiezza e profondità, finale gustoso, finemente sapido. Insomma, una netta crescita che sono sicuro sia ancora da completarsi, quindi questo N.P.U. ancora non ha detto tutto…

Voto: 94/100

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