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Champagne Jacquesson: il coraggio (e la bravura) dei fratelli Chiquet

Nel corso del mio ultimo viaggio, in attesa dell’arrivo del mio piccolo gruppo, son passato a salutare alcuni amici champenois. Tra i quali Jean-Hervé Chiquet, proprietario insieme al...
di Alberto Lupetti

champagne jacquesson

Nel corso del mio ultimo viaggio, in attesa dell’arrivo del mio piccolo gruppo, son passato a salutare alcuni amici champenois. Tra i quali Jean-Hervé Chiquet, proprietario insieme al fratello Laurent di Jacquesson, anzi, anima della maison insieme a questi e, soprattutto, autentico signore dello champagne e della Champagne.

Jean-Hervé Chiquet
Il grande Jean-Hervé Chiquet, proprietario e anima di Jacquesson insieme al fratello Laurent. Più d’ogni altra cosa, Jean-Hervé è un vero signore dello champagne, nonché un amico che lo rispetto e mi rispetta.

È stato un incontro breve ma intenso, corredato da una ricchissima degustazione che si è ‘aperta’ con la Cuvée 738. È la terza volta in pochi mesi che assaggio questo champagne e, fortunatamente, devo dire che le cose iniziano a funzionare. Infatti, la prima bottiglia mi aveva lasciato perplesso, ma, dopo un confronto con lo stesso Jean-Hervé, avevamo convenuto si trattasse di un problema circoscritto a quell’esemplare. Non a caso, la seconda aveva finalmente iniziato a mostrare il vero valore di questo champagne, che si è definitivamente ‘concesso’ adesso, dimostrando complessità e piacevolezza, freschezza e profondità. Insomma, questa 738 mi è finalmente piaciuta. Molto.

Lieux-Dits targati 2005
I prossimi tre Lieux-Dits saranno targati 2005, terzi della serie di questi straordinari champagne di territorio.

Sì, anche se lo sapevo, i Jacquesson hanno definitivamente bisogno di tempo! Per questo, ha ragione Jean-Hervé quando si è dimostrato molto perplesso di fronte alla mia richiesta di avere in anteprima per la guida la Cuvée 739… Inizialmente, c’ero rimasto male, ma poi ho capito: avremmo rischiato di fare un torto allo champagne, oltre che a noi stessi. Pertanto, nella guida inizieremo il capitolo della maison di Dizy con la Cuvée 734 D.T. che, per inciso, è buonissima. Ma di più non dico in quanto, come avrete capito, sarà in Grandi Champagne 2016-17. In proposito, Jean-Hervé non ha mancato di sottolineare che si tratta dell’unico champagne non millesimato messo in commercio quasi 8 anni dopo la vendemmia base (2006). Pas mal

Terres Rouges
Il quarto champagne della serie Lieux-Dits è, invece, il Terres Rouges, inusuale rosé de saignée.

Poi è stata la volta delle nuove annate dei Lieux-Dits, ora figli dell’annata 2005. I due blanc de blancs Corne Bautray – Dizy e Champ Caïn – Avize e il blanc de noirs Vauzelle Terme – Aÿ. Molto rapidamente, perché anche questi tre li vedremo nella prossima edizione della guida: la netta mineralità sembra dare un vantaggio al secondo sul primo, mentre il terzo sembra per la seconda volta consecutiva il meglio riuscito dei tre. E lo dice uno che non ama il Pinot Noir in purezza… Vedremo, come ho detto, non prima di segnalare che anche per i Lieux-Dits è stato rivisto l’habillage, davvero molto, ma molto ben riuscito. Ricordo che questi champagne hanno preso il posto del classico Millésime, che di tanto in tanto rifà capolino come Dégorgement Tardif: la vendemmia 2002 tenne a battesimo i Lieux-Dits e vide l’ultima uscita del millesimato. Da allora, per i Chiquet, la singola annata in bottiglia ha rappresentato un vino di territorio.

Questi i Jacquesson che vedremo nel corso del 2015, con la Cuvée 738 ancora valida per tutto l’anno in quanto i fratelli Chiquet non hanno ancora deciso se lanceranno la 739 a fine anno oppure direttamente a inizio 2016.

La parcella Terres Rouges
La parcella Terres Rouges, tutta a Pinot Noir, si trova a Dizy ed è stata piantata nel 1993 su suolo veramente particolare. Dal 2012, lo champagne omonimo non sarà più rosé ma… blanc de noirs! Notare, sulla sinistra, anche l’altra parcella di Dizy: Corne Bautray.

La visita si è chiusa parlando di rosé. Ho candidamente confessato a Jean-Hervé che rimpiango il classico Millésime Jacquesson anche come rosé (l’ultimo è stato il 1997) e gli ho nuovamente detto con la massima onestà che non sono mai riuscito a capire – e apprezzare – il Terres Rouges – Dizy, quarto champagne della linea Lieux-Dits. È un rosé de saignée frutto di un vigneto di Pinot Noir piantato nel 1993 non lontano dalla maison, quasi sul confine tra i due villaggi Premier Cru di Dizy e Hautvillers. Il vigneto, esposto a est, è caratterizzato da un profondo suolo di colore bruno-rossiccio (da cui il nome) di origine comunque crayeux ‘appoggiato’ su una base di limo calcareo. Il vigneto conta 11.500 piante e sviluppa un ettaro e 35 are. Jean-Hervé mi fa assaggiare l’ultimo, il 2008, oramai in via di esaurimento. Il colore tendente al Cerasuolo lo assimila senza dubbio a un ‘vino’ Pinot Noir e, in effetti, si tratta quasi di un rosso con le bollicine… Giocato sulle dolcezze dei piccoli frutti rossi (soprattutto lampone e ribes), sulle speziature, sul tabacco, con la mineralità in secondo piano. In bocca è asciutto e compatto, ma rimane più un vino rosso che uno champagne, per questo lascia spiazzati… Nonostante l’eccellenza dell’annata 2008.

Pensavo che Jean-Hervé Chiquet rimanesse male da questa mia ennesima perplessità sul Terres Rouges, invece mi osserva un attimo e poi mi rivela: “beh, in effetti anche io e mio fratello non siamo mai stati del tutto convinti, per questo con la vendemmia 2012 abbiamo vinificato in bianco le uve di questo vigneto…”. Pertanto, in futuro, il Terres Rouges sarà il secondo blanc de noirs della linea Lieux-Dits.

Questo è coraggio, questa è coerenza, questa è serietà, questa è costante ricerca dell’eccellenza: bravi Jean-Hervé e Laurent Chiquet!

Alla fine, prima di salutarci, Jean-Hervé mi stupisce tornando sui suoi passi: mi dice che degorgerà per me due bottiglie di Cuvée 739 e me le manderà per la guida, a patto di parlarne subito dopo l’assaggio e decidere insieme se lo champagne sia ‘pronto’ per la pubblicazione o meno. Giustissimo.

Grazie Jean-Hervé, sei un mito!

739
Alla fine Jean-Hervé mi lascia con una sorpresa: degorgerà appositamente e mi manderà per la prossima edizione della guida “Grandi Champagne” la Cuvée 739 in anteprima!
Gli champagne Jacquesson sono distribuiti in esclusiva da:
Pellegrini – tel. 035/781010 – www.pellegrinispa.net

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4 risposte a “Champagne Jacquesson: il coraggio (e la bravura) dei fratelli Chiquet”

  1. Grazie Sig. Lupetti!!
    Da grande appassionato e consumatore di champagne quale sono, i suoi articoli sono ormai diventati per me costante punto di riferimento per orientarmi su acquisti e ultime novità in arrivo.
    Molto interessante anche questo articolo su Jacquesson: personalmente resto pazientemente in attesa delle Lieux-Dits della grande annata 2008 e della cuvèe 736 DT se sarà messa in commercio.
    Un caro saluto.

    • Che responsabilità! Spero di non averla mai delusa, finora.
      C’è da aspettare ancora un po’, ma i fratelli Chiquet ci regaleranno sia i Lieux-Dits 2008, sia la 736 come DT. Ma, nel frattempo, anzi nell’attesa può sempre dilettarsi con altre belle etichette di Jacquesson…

  2. Gentili Signori,
    vorrei organizzare un viaggio nella Champagne. E‘ possibile avere cartine/opuscoli con itinerari e indirizzi delle varie Maison ?
    Grazie per l’attenzione.
    Cordiali saluti.
    Donatella Boccalari

    • Per visitare la Champagne, provi questo sito:
      http://www.tourisme-en-champagne.com
      Per gli indirizzi del produttori, cerchi su internet quelli che le interessano, così potrà anche contattarli per un eventuale appuntamento, che caldeggio sempre. Consideri che non tutti sono aperti al pubblico.

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