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Millésime

Lanson Gold Label: sempre un grande champagne. Anche nel 2005…

Ci sono champagne paradossalmente poco conosciuti pur essendo indiscutibilmente di elevato valore. E, magari, pure estremamente competitivi dal punto di vista del prezzo a scaffale, che non gusta...
di Alberto Lupetti

Gold Label 2005

Ci sono champagne paradossalmente poco conosciuti pur essendo indiscutibilmente di elevato valore. E, magari, pure estremamente competitivi dal punto di vista del prezzo a scaffale, che non gusta mai. Ebbene, uno di questi, anzi forse il più ‘valoroso’ rappresentante di questa categoria è il Gold Label di Lanson, che poi altro non è che il classico millesimato dell’antica maison di Reims e, quindi, pure il pregiato Vintage Collection quando si va indietro con le annate.

Mi è sempre piaciuto questo champagne, tanto, e anzi lo trovo il più emblematico esempio dello stile della maison e del suo valore. Non solo: questo champagne ha la non trascurabile ‘caratteristica’ di non sbagliare mai un’annata, quindi essere sempre eccellente, sì, eccellente, nel 1999, nel 2002 (Grandi Champagne 2012), nel 2004 (Grandi Champagne 2014-15), nel 2008 più che mai (sarà una delle anteprime della prossima Grandi Champagne 2016-17) e… già, sul mercato in questo momento c’è il Gold Label 2005. Ebbene sì, Lanson ha prodotto questo grande champagne anche in quest’annata diciamo particolare e che oramai avrete capito a me non convince proprio, salvo rarissime eccezioni.

Prima di andarlo a scoprire, però, vorrei ricordare che il Gold Label è un assemblaggio paritetico di Pinot Noir e Chardonnay, con variazioni percentuali di qualche punto a favore di una varietà o dell’altra a seconda dell’annata e con i vini che non svolgono mai la malolattica, come vuole lo stile Lanson. Le uve, poi, sono tutte Grand Cru, nel dettaglio da Bouzy, Verzenay, Avize, Le-Mesnil e Trépail proprio a partire da questo 2005, mentre prima erano targate Aÿ, Louvois, Verzy, Verzenay, Cramant e Le-Mesnil (più avanti vedremo il perché del cambio). La maturazione sui lieviti dura tra i sette e gli otto anni, mentre il dosaggio è ora di 8 g/l contro i 9-10 g/l delle annate precedenti.

cantine champagne Lanson
Le suggestive cantine di Lanson a Reims.

Gold Label 2005

51% Pinot Noir, 49% Chardonnay

dég. set. 2014 – Bell’olfatto, d’altronde come sempre, certamente espressivo dello stile Lanson – quindi levigato, ricco, fresco -, ma in parte anche dell’annata, con una certa nota verde, anche se in secondo piano. Comunque, è pieno, ha materia, con una certa maturità di fondo (ecco di nuovo l’annata…), che sul frutto si fa mela cotogna, ma anche agrumi e mineralità tipici dell’etichetta, quindi frutta secca, spezie e uno spunto mentolato a ribadirne l’insita freschezza. D’altronde, anche la bocca è fresca, ancora tesa, finanche croccante, ma finisce per rivelarsi fin troppo imperniata sugli agrumi, che si fanno anche canditi, oltre ai nettissimi ritorni minerali. L’annata torna a fare capolino pure sul finale, con il vino che tende un po’ a chiudere in fretta, riuscendo, però, a lasciare la bocca fresca e gustosa. Non il migliore della serie, dunque, ma ribadisce comunque il valore dell’etichetta.
Voto: 90/100

controetichetta Lanson
Brava Lanson, che in controetichetta segnala sempre e su tutte le proprie cuvée la data del dégorgement!

Questo champagne ha visto la luce nel 1904 e, stando ai vari assaggi sia come millesimato tradizionale, sia come Vintage Collection, si è sempre mosso su livelli di eccellenza, come ho detto all’inizio. Pure questo 2005 è molto buono, ma risente inevitabilmente dell’annata, pertanto, con spirito ipercritico, avrei dovuto valutarlo 89/100 per via della limitata progressione gustativa. Perché i 90/100, dunque? Il 2005, oltre le oggettive difficoltà della vendemmia, è stato un anno turbolento per Lanson (non a caso, nel 2006 sarà poi e finalmente acquistata dal Gruppo BCC), che si è trovata anche senza vigneti, dovendo pertanto acquistare tutte le uve. Bene, se lo storico chef de cave Jean-Paul Gandon (andato in pensione all’inizio di quest’anno dopo 43 anni di servizio in Lanson!) è riuscito a districarsi tra tutte queste difficoltà e ha dato vita a questo ottimo millesimato, beh, allora il punto in più come premio ci sta tutto, vero?

Gli champagne Lanson sono distribuiti in esclusiva da:
Duca di Salaparuta – tel. 091/945201 – www.duca.it

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8 risposte a “Lanson Gold Label: sempre un grande champagne. Anche nel 2005…”

  1. Buongiorno Alberto,

    Mi fa piacere che finalmente si parli di Lanson a livello professionale.

    Giustamente come dice Lei, ci sono etichette che vengono snobbate da molti quasi fossero chissà cosa, senza per altro averle degustate! Ovviamente il marketing fa la sua parte, ma finalmente qualcosa si sta muovendo e Lanson sta trovando una nuova immagine. Glielo posso confermare perché … Si sono di parte , essendo uno degli Champagne che tratto.

    Ora lungi da me tentare di fare il pubblicitario, però proprio lei parlava di rapporto qualità prezzo interessante , che al giorno d’oggi e’ una cosa molto importante.

    Peccato che se ne parli solo ora, perché se non ricordo male un certo gruppo LVMH ha acquistato per intero azienda e vigneti per poi rivendere solo la struttura in muratura a Reims e tenersi ahimè le preziose vigne…

    Saluti

    • Fa piacere anche a me, perché è una maison che seguo da anni con particolare interesse. E le posso dire che nelle degustazioni per la prossima edizione della guida ha mostrato un’impennata qualitativa assolutamente non prevedibile. Nel complesso, si è rivelata una delle migliori maison di questa edizione 2016-17.
      Poi, sì, andò proprio così: fa acquistata da LVMH e rivenduta esattamente 135 giorni più tardi senza vigneti, tra i migliori in assoluto della Champagne…
      Comunque, se cerca nel sito, non è la prima recensione di Lanson…
      Saluti

  2. Egregio signor Lupetti.
    Avrei una richiesta particolare.
    Il 3 agosto di quest’anno e’nato mío figlio Leonardo.
    Vorrei comprare un paio di millesimati da poter mantenere e berli con con lui quando potrà.cosa mi consiglia?

    • Innanzitutto auguri! Poi… ah, bellissima domanda. Beh, aspettando di sapere se la vendemmia 2015 darà vita o meno a grandi millesimati, mi orienterei su R.D. di Bollinger, P2 1998 di Dom Perignon, se lo trova ancora il Vintage 1998 di Krug (o aspetta il 2002 l’anno prossimo…), il Sir Winston 2002 di Pol Roger, il Cristal di Roederer, lo stesso 2007 appena uscito… Che ne dice?

  3. ah ecco vedi che poi alla fine dopo anni e anni di bevute ci sara’ un motivo che quando trovo la Goldlabel e la Blacklabel durante le mie scorribande d’ oltralpe ne faccio scorta , putroppo ho quasi finito tutte le 2002 prese a 28 euro 😉 maison che riporta la data di degorgement in etichetta ha sempre la mia stima.

    • E, come riscontrato con gli assaggi della prossima edizione della guida “Grandi Champagne”, Lanson si è addirittura e ulteriormente migliorata!

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