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Millésime

Billecart Louis 2012: candidata al mito!

Finora, per le sue tre cuvée de prestige, Billecart-Salmon ha perfettamente rispettato la cronologia delle annate, diversamente da quanto hanno fatto altre maison di primo piano, ed pure...
di Alberto Lupetti

Louis Salmon 2012

Finora, per le sue tre cuvée de prestige, Billecart-Salmon ha perfettamente rispettato la cronologia delle annate, diversamente da quanto hanno fatto altre maison di primo piano, ed pure tra le più tardive a uscire con questi champagne, in media ad almeno 12 anni dalla vendemmia. Così, abbiamo visto arrivare prima la Elisabeth 2008, poi la Louis 2008, a seguire l’attesissimo Nicolas-François 2008 e, a seguire, Elisabeth 2009 e Louis 2009, quest’ultimo, va detto, un po’ sottotono rispetto a quanto ci aveva abituati Billecart.

E ora? Beh, va da sé che sia la volta di Elisabeth 2012 e Louis 2012, quindi un’altra grandissima annata per i due champagne dedicati al ramo della famiglia Salmon, nello specifico alla moglie e al cognato del fondatore. La Elisabeth Salmon 2012 la scopriranno in anteprima i partecipanti alla Masterclass di martedì 21 maggio a Roma, mentre qui il palco è per il Louis Salmon 2012, erede di quel Blanc de Blancs Millésime che ha proiettato Billecart tra i migliori interpreti in assoluto dello Chardonnay in purezza.

Lo champagne è nato nel 1979 e, a parte la progressiva introduzione di un po’ di legno e la malolattica diventata recentemente parziale, è rimasto invariato, come abbiamo visto in dettaglio nel corso di un’indimenticabile verticale, mentre il cambio di nome è avvenuto con il millesimo 2006, quando lo champagne è stato giustamente intitolato a colui che di fatto è stato il primo chef de cave della storia di Billecart-Salmon.

Louis Salmon, fratello di Elisabeth
Dal millesimo 2006 questo blanc de blancs Grand Cru è intitolato a Louis Salmon, fratello di Elisabeth e, soprattutto, primo chef de cave della Maison.

Dopo quel 2006, il Louis Salmon ha piantato la bandierina sull’annata 2007, 2008, 2009, ha tentato di farlo con la 2010 (lo champagne non è uscito come tale, ma come edizione celebrativa per l’importatore italiano, di questo ne sono convinto…) e ora promette faville con la 2012. Che è frutto di sole uve Grand Cru, come aspetto imprescindibile di questo champagne, stavolta dei villaggi di Le-Mesnil-sur-Oger (60%), Cramant (23%), Chouilly (11%) e Oiry (6%). I mosti sono stati poi fermentati a bassa temperatura, come consuetudine della Maison, non solo in acciaio, ma, per quest’annata, per il 25% in barrique usate e una piccola parte di questi ultimi vini (il 5%) non ha svolto la malolattica. Dopo il tiraggio, lo champagne è rimasto la bellezza di 115 mesi (quindi quasi 10 anni) sui lieviti (il dégorgement è di febbraio 2023) ed è stato poi dosato a 3,9 g/l, con la liqueur fatta con vini attentamente selezionati dallo chef de cave Florent Nys, che non ha semplicemente ridotto in maniera evidente il dosaggio di tutti gli champagne Billecart, ma ha anche iniziato a sviluppare liqueur specifiche per ogni champagne con i vini della cosiddetta ‘nursery’. Questo champagne è proposto anche nel prezioso formato magnum.

Controetichetta Louis Salmon 2012
Da poco più di un anno, Billecart ha adottato in controetichetta il My Origin (MyO), un codice che, tramite il sito della Maison, permette di sapere tutto dello specifico champagne.

Louis Salmon 2012

Bottiglia champagne Billecart-Salmon Louis Salmon 2012100% Chardonnay
MyO 121233 – Olfatto inizialmente al limite del burroso, che ben presto evolve su una netta sensazione di densità, di fittezza. Caratteristica peraltro tipica dei 2012 al debutto. È soprattutto fresco, molto elegante, non proprio agrumato, ma profumato sullo spettro degli agrumi dolci, oltre a note rinfrescanti che riportano al silvestre e ne esaltano la freschezza. L’attesa porta con sé un ricordo di pasticceria in frolla, che si spinge fino alla fino alla vaniglia. La bocca spiazza perché mette di fronte a uno champagne che proprio non ti aspetti dopo l’olfatto. L’attacco, infatti, è legato a una netta acidità (cosa che non deve sorprendere in un 2012, non lo dimenticate!) e una non minore mineralità, tanto che Federico Angelini trova delle similitudini con Chablis, mentre Marcello Bergonzini ne esalta più la precisione e la setosità. Diciamo che la bocca ha tensione e concentrazione, finezza e via via sempre più mineralità, oltre a proporsi più fruttata (prugna) che agrumata, per poi chiudere su una delicata ma ben percepibile sapidità. Al momento, questo champagne ha una vinosità tanto evidente quanto inaspettata che lo incapsula quasi, nell’attesa di futuri sviluppi. Sui quali scommettiamo, in quanto ci ricorda il debutto di questo stesso champagne targato 1990, che poi sappiamo bene fin dove è arrivato…
Voto: 93(99)/100

Gli champagne Billecart-Salmon sono distribuiti in esclusiva da:
Velier – Tel. 010/3108611 – www.velier.it

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2 risposte a “Billecart Louis 2012: candidata al mito!”

  1. Buongiorno, mi accingo a procurarmi il Tarlant 0.
    Vedo che, al pari del rosè recensito nell’ultima edizione della guida, la sboccatura è febbraio 2022.
    Ci sta, visto che il vino ha trascorso 6 anni sui lieviti.
    Sono a chiederle se le risulta che il produttore abbia nel frattempo fatto una ulteriore più recente sboccatura e se con 27 mesi di bt. troverò uno champagne fresco e pimpante senza ombra di ossidazione.
    Grazie

    • Eccomi!
      Nel frattempo è uscito il successivo, basato sulla vendemmia 2017. Comunque, i rosé di Tarlant hanno sempre una belle freschezza.
      Mi faccia sapere

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